I responsabili di reddito fisso, azionario Usa e azionario EMEA e Asia-Pacifico si interrogano sullo scenario di mercato e sulle principali sfide per gli investitori in vista della seconda parte dell’anno.
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I mercati si avvicinano al giro di boa di metà anno dopo un primo semestre ricco di sorprese. La recessione per la stretta sui tassi delle banche centrali non si è verificata e ora l’esito più probabile è un soft landing, con una crescita che rallenta assieme all’inflazione. Ma questo contesto favorevole che sta sostenendo il rally dei listini globali presenta anche delle incertezze, per il quadro geopolitico instabile e per dei trend di lungo periodo che impattano l’economia decretando vincitori e vinti. A partire da questo scenario, durante l’ultimo Global Investment Summit, i responsabili delle asset class di Janus Henderson si sono domandati cosa aspettarsi per i mercati per il secondo semestre e quali gli impatti per reddito fisso, azionario Usa e globale.
“La vera sorpresa di questa prima parte dell’anno è stata la resistenza dell’economia Usa ai tassi alti”, osserva Jim Cielinski, global head of Fixed Income. “Le aspettative sui tassi sono cambiate in modo significativo negli ultimi mesi: se alla fine del 2023 si attendevamo sei tagli dei tassi della Federal Reserve nel corso dell’anno, ora i tagli previsti sono due. Questo perché la crescita negli Stati Uniti è rimasta solida, grazie a consumi resilienti e un mercato del lavoro robusto. L’inflazione è in calo ma appiccicosa, tuttavia le aspettative di inflazione sono ben ancorate. Tutto ciò configura uno scenario di soft landing negli Usa”, dice l’esperto. “La recessione è stata evitata. L’S&P 500 è in crescita di oltre il 10% da inizio anno. L’inflazione è persistente ma si sta moderando e si muove nella giusta direzione. Il soft landing è favorevole per l’equity e in particolare per il growth. La crescita migliore rispetto ad altre regioni come Regno Unito e Europa rendono gli Usa il mercato a cui guardare. In particolare ci interessano i titoli legati all’AI che dovrebbero proseguire la loro corsa e l’healthcare”, aggiunge Marc Pinto, head of Americas Equities.
Nonostante l’eccezionalismo degli Stati Uniti che sembra destinato a durare sul lungo periodo e che porta i listini americani a sovraperformare gli altri mercati sviluppati, secondo Lucas Klein, head of EMEA and Asia Pacific Equities, gli investitori non devono trascurare le opportunità provenienti dal resto del globo. “Il prezzo è una componente fondamentale del rendimento di un asset finanziario. Dal punto di vista delle valutazioni ci sono diverse opportunità a sconto nei mercati globali. In Cina dopo anni di difficoltà ci sono ottime aziende attualmente a buon mercato. Nel Regno Unito e in Europa i buyback sostengono le performance degli asset in diversi settori. O in Giappone, dove il ritorno dell’inflazione e i progressi nella governance delle società sta beneficiando i mercati locali”, dice Lucas Klein, head of EMEA and Asia Pacific Equities.
I trend di lungo periodo
Rivolgendo uno sguardo sul lungo periodo, Janus Henderson individua tre trend chiave con cui gli investitori dovranno confrontarsi nella ricerca del rendimento: il ritorno del costo del capitale, i cambiamenti demografici e il riallineamento geopolitico. Secondo Jim Cielinski i tassi alti, e un costo più alto del capitale, sono qui per restare. Mentre l’era dei tassi a zero si è conclusa la stretta monetaria degli ultimi anni. “I tassi alti hanno riportato i rendimenti sull’obbligazionario e questa è una buona notizia. Inoltre, un’inflazione più alta è in una certa misura benefica perché erode il peso dei debiti nei bilanci. Ma il nuovo ambiente di inflazione e tassi più alti è caratterizzato da una maggiore dispersione. Quindi più opportunità, ma anche la necessità di un’attenzione elevata sulla selezione del credito. Perché un costo più alto del capitale è positivo per alcuni ma non per tutti”, dice Cielinski.
“I cambiamenti della geopolitica creano vincitori e vinti. Bisogna abbracciare il cambiamento perché i prossimi trent’anni saranno diversi dai precedenti. Ad esempio, il settore della difesa in Europa è un’area interessante sul lungo termine, per la magnitudine degli investimenti che il Vecchio continente dovrà dispiegare per la propria sicurezza”, dice Lucas Klein. “Al contrario, restando in Europa, l’automotive potrebbe essere in difficoltà per la concorrenza dell’export cinese, in particolare nei veicoli elettrici”, argomenta.
Secondo Marc Pinto ci sono trend transitori, come quello della ripresa dei viaggi nel post Covid, e altri qui per restare. L’IA è uno di questi. “Si tratta di una tendenza di lungo termine ed è solo agli albori e avrà forti impatti sulla produttività delle aziende di tutti i settori. Il machine learning richiede grande potenza di calcolo e questo crea opportunità nei chip e nei data center. Ma ci saranno influssi indiretti anche sull’elettrificazione e sulle utilities, per le grandi quantità di energia necessarie all’IA per funzionare”, dice Pinto. “Il trend demografico dell’invecchiamento della popolazione impatta il settore dell’healthcare e lo sviluppo di nuovi farmaci e servizi nella sanità, ma anche il real estate con opportunità nel residenziale del senior living”, conclude.