Dopo le elezioni europee e il taglio dei tassi di interesse dello 0,25%, l’economia del Vecchio Continente offre nuove prospettive sia sul mercato obbligazionario sia su quello azionario.
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Nelle ultime settimane cittadini e istituzioni europee ha preso decisioni importanti. La Banca centrale europea ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base dopo quasi cinque anni di assenza di tagli. Si sono tenute, inoltre, le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Due eventi di estrema importanza che hanno generato una reazione immediata sui mercati. Tuttavia, quello che interessa agli investitori sono le implicazioni di medio e lungo periodo.
Tassi Area Euro
Fonte: Trading Economy
Come fa notare Giacomo Calef, country head Italia di NS Partners, nell’immediato, l’euro ha subito un calo dello 0,6% rispetto al dollaro, a seguito della vittoria in Francia del partito di estrema destra, Rassemblement National, che ha portato Macron a convocare elezioni parlamentari anticipate, causando agitazione nei mercati.
Euro/dollaro a sei mesi
Fonte: Trading Economy
“Le elezioni hanno avuto un impatto significativo anche sugli spread”, afferma Calef, indicando come l'incertezza politica e le preoccupazioni sugli orientamenti futuri dell'Unione europea, accentuate dall’instabilità politica in Paesi come Francia e Germania, stiano “contribuendo a un aumento dello spread: questo incremento riflette un maggior rischio associato agli investimenti nei titoli di stato di Paesi fortemente indebitati rispetto a quelli di Paesi più stabili”.
Spread BTP/Bund
Fonte: Borsa Italiana.
Come i mercati insegnano, però, l’investitore deve andare oltre alle preoccupazioni di breve periodo.
Secondo Richard Brown, client portfolio manager di Janus Henderson, per il continente nel suo complesso, quanto avvenuto rappresenta “probabilmente un piccolo evento di de-rating, che toglie smalto a quella che finora è stata una narrazione piuttosto forte per l'azionario europeo nel 2024”. I risultati, rimarca Brown, “potrebbero rappresentare un colpo al sentiment del continente, con gli investitori che si accorgono dei rischi politici che erano stati messi in secondo piano nell'ultimo anno”.
Le ragioni per cui la BCE ha tagliato i tassi prima della Fed sono da ricercare nel fatto che l’economia dell’Eurozona non è resiliente come quella degli USA. Secondo Sinead Colton Grant, chief investment officer BNY Mellon Wealth Management però diversi segnali indicano che l’attività economica negli USA sta rallentando: quello che la Fed vuole vedere. “Vediamo anche dei consumi resilienti e, sebbene il mercato del lavoro USA abbia rallentato in una certa misura, il tasso di disoccupazione è ancora al di sotto del 4%”, spiega l’esperta. BNY Mellon Wealth Management si aspetta ancora un taglio dei tassi dalla Fed quest’anno a dicembre.