In occasione del mese dedicato all’educazione finanziaria, Pictet Asset Management, sotto la direzione di Nicola Ronchetti, fondatore e CEO di FINER Finance Explorer, presenta per il quarto anno consecutivo una ricerca dedicata all’analisi dello stato dell’arte dell’alfabetizzazione finanziaria nel Paese.
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Cresce l'interesse per le tematiche finanziarie da parte di risparmiatori e investitori anche nel 2024. Sul totale del campione si dichiarano oggi molto o abbastanza interessati nell’88% dei casi, rispetto al 76% del 2021. A dirlo sono i dati emersi da una nuova ricerca dedicata allo stato dell’arte dell’alfabetizzazione finanziaria in Italia dal titolo “Osservatorio Edufin Pictet AM 2024: Educare al futuro”, giunta alla sua quarta edizione e firmata Pictet Asset Management sotto la direzione di Nicola Ronchetti, fondatore e CEO di FINER Finance Explorer, Istituto di ricerca specializzato in ambito finanziario.
Interesse per la finanza: continua la crescita anche nel 2024
La ricerca dimostra che è evidente il gap generazionale quando si tratta di investire o tenere i risparmi liquidi. L’interesse degli investitori per la finanza resta poi in larga parte correlato al rapporto tra età e patrimonio finanziario.
“Negli ultimi quattro anni la crescente complessità dei mercati finanziari, unita alle incertezze geopolitiche ed economiche, ha indubbiamente alimentato un maggiore interesse per la materia, la cui conoscenza e comprensione è ritenuta oggi cruciale da tutti per riuscire a realizzare i propri progetti di vita", dice Daniele Cammilli, head of Marketing di Pictet Asset Management. "Tuttavia, continua a persistere un gap tra quelle che sono le iniziative promosse in questo ambito e l’effettiva crescita del livello di alfabetizzazione finanziaria in Italia. Ciò appare evidente sia nella difficoltà a trovare contenuti adeguati, sia nelle scelte di investimento che risultano spesso inefficienti e focalizzate sul breve termine", ammette l'esperto in occasione di una recente presentazione a Milano con la stampa specializzata.
Di quelli che sono i principali limiti in termini di contenuti, canali e referenti parla Nicola Ronchetti, fondatore e CEO di FINER Finance Explorer. "Risparmio e investimento sono oggi temi imprescindibili e, a tal proposito, diventa fondamentale identificare a chi spetta il compito di educare: In Italia la scuola e le istituzioni si confermano oggi al primo posto, evidenziando da un lato l’importanza di sensibilizzare sempre di più e meglio le giovani generazioni, ma dall’altro anche la necessità di avere un referente che in qualche modo certifichi la validità dei contenuti finanziari veicolati", sottolinea.
Trovare contenuti adeguati: l’ostacolo principale
La sfida che, come si diceva prima, ha sottolineato Cammilli, è quella di trovare gli strumenti adeguati ad approfondire e ampliare le proprie conoscenze finanziarie. In effetti, come si legge nella ricerca, se nel 2021 la difficoltà nel comprendere la materia era al primo posto (31% degli intervistati), dal 2022 quest’ultima ha ceduto il podio alla percezione di mancanza di contenuti o di referenti ritenuti affidabili, aumentata del 17% negli ultimi 3 anni e indicata oggi come principale ostacolo dal 35% del campione. In particolare, negli ultimi 12 mesi, la percezione di scarsità di contenuti di qualità e referenti di fiducia è aumentata fino al 5% in tutti i segmenti di investitori e tipologie di risparmiatori.
Quali ostacoli nell’approfondimento
Social network al centro, Instagram in testa
La ricerca, tra le altre cose, offre anche uno spaccato sui social network. Questi ultimi passano dal 27% del 2021 al 36% nel 2024, seguiti al secondo posto da eventi digitali, preferiti dal 24% degli intervistati. Di contro, dicono nella survey, prosegue il costante declino di stampa e tv nella dieta mediatica, come canali di informazione economica-finanziaria: se nel 2021 questi due fonti erano scelte dal 32% del campione, nel 2024 la percentuale è scesa al 18 per cento.
In generale, e anche questo non sorprende, si riconferma una sempre maggiore centralità dei social network quali strumenti di informazione in modo trasversale rispetto al campione (investitori e non), a prescindere dalla generazione e dal patrimonio: WhatsApp, Facebook e Instagram (che cresce in modo significativo rispetto al 2022) i più usati, a cui seguono LinkedIn, Spotify e Tik Tok. Anche qui le differenze generazionali rispetto alle preferenze di social sono particolarmente marcate: per Boomer (1940-1964) e GenX (1965-1980) Whatsapp e Facebook restano predominanti, mentre per GenY (1981-1996) e GenZ (1997-2010) Instagram è in assoluto il favorito con oltre il 35% delle preferenze.