In passato, come ha risposto il mercato di fronte ai rischi attuali?

mappamondo
Artem Beliaikin, Unsplash

Nonostante l’apparente tranquillità dei mercati finanziari nelle ultime settimane, negli ultimi due mesi abbiamo attraversato un periodo di forte volatilità e un certo grado di panico. Se nella prima parte dell’anno abbiamo registrato una tendenza al rialzo, da maggio i mercati azionari hanno cominciato un periodo di correzione, diventata poi significativa in piena estate.  Solo nei primi giorni di ottobre pare che le acque si siano calmate. 

Guardando all’insieme degli asset, i rendimenti durante l’anno sono oscillati tra il segno più e il segno meno, con maggiori difficoltà nei Paesi emergenti che in quelli sviluppati. Il petrolio, d’altra parte, sembra aver toccato il fondo e le quotazioni si sono stabilizzate. Questa situazione di tensione sui mercati è causata principalmente da tre rischi: (1) rallentamento dell’economia cinese e dei principali Paesi emergenti, (2) effetti del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve americana, (3) effetti collaterali nei mercati del credito, e nella capacità di pagare dei governi produttori, che potrebbero causare un altro calo dei prezzi del petrolio. 

Dal dipartimento di Investment Research di Allfunds Bank abbiamo condotto uno studio di scenari passati simili che oggi preoccupano gli investitori e abbiamo quantificato questi effetti in diverse asset class, in un orizzonte temporale di 12 mesi a partire da ogni evento.  È vero che l’attuale situazione affrontata dai mercati finanziari, pesantemente colpiti da politiche monetarie molto permissive e tassi prossimi allo zero o negativi, non ha precedenti, ma abbiamo voluto condividere con voi i risultati della valutazione dei diversi scenari in ogni asset class. Questi risultati si osservano bene nelle due tabelle che seguono. Questi sono i quattro scenari.

 

1. Rialzo di oltre 100 bps dei Treasures bond a 2 anni 

Abbiamo analizzato i dati dei principali indici di mercato nel periodo di tempo che va dal settembre 2000 al settembre 2015. In primo luogo, analizziamo una delle maggiori preoccupazioni: l’effetto di un aumento dei tassi di interesse da parte della Fed. Nel campione di 16 che abbiamo preso in esame,  sono interessanti i risultati dei differenti asset nei 12 mesi successivi al rialzo dei tassi di oltre 100 punti (nei 12 mesi precedenti) per i bond a 2 anni emessi dal Tesoro degli Stati Uniti.

Questo accade 21 volte e i risultati dei diversi asset sono molto positivi. I mercati azionari americani, europei e dei Paesi emergenti producono sempre rendimenti positivi, così come gli indici dei titoli obbligazionari ad alto rendimento, gli emergenti, il petrolio o l’oro. Nessun asset ha rendimenti medi negativi. Le azioni giapponesi, i titoli di Stato e le obbligazioni corporate, ottengono rendimenti medi positivi, anche se in alcuni periodi i rendimenti sono stati negativi. Se analizziamo l’evoluzione del dollaro attraverso il suo indice DXY (evoluzione contro l’euro, lo yen, la sterlina, il dollaro canadese, la corona svedese e il franco svizzero), pur avendo un rendimento medio positivo, sono più numerosi i periodi con rendimenti negativi che positivi. Inoltre i mercati azionari hanno un comportamento superiore alla media, così come il petrolio, l’oro e il dollaro, mentre gli indici obbligazionari, nonostante i risultati positivi, ottengono risultati inferiori alla media nel periodo, con l’eccezione dei bond dei Paesi emergenti. I dati mostrano, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, che il dollaro rimane praticamente invariato (+ 0,10%) e che gli asset associati ad un maggiore rischio, petrolio, azioni emergenti e giapponesi, sono quelli che traggono i maggiori vantaggi da un tale scenario.

La cosa più importante, a nostro avviso, è che il panorama di rialzo dei tassi a due anni negli Stati Uniti, è positivo per i mercati finanziari.

 

RIALZO DI OLTRE 100 BPS NEI TREASURES BOND A 2 ANNI 
Fonte: Bloomberg, elaborazione propria Allfunds Bank.

MERCATO

RENDIM. MEDIO
1 ANNO CON
RIALZO DEI TASSI

RENDIM.
MEDI0 1 ANNO

RENDIM. MEDIO 

PERIODI POSITIVI

PERIODI NEGATIVI

AZIONI USA

8,91

5,18

3,73

21

0

AZIONI EUROPA

18,03

2,39

15,64

21

0

AZIONI GIAPPONE

25,68

4,02

21,66

19

2

AZIONI EMERGENTI

32,19

11,52

20,67

21

0

TITOLI DI STATO

3,37

4,72

-1,36

17

4

BOND CORPORATE

3,09

5,51

-2,42

18

3

BOND HIGH YIELD

8,94

9,38

-0,44

21

0

BOND EMERGENTI

10,80

9,83

0,96

21

0

PETROLIO BRENT

41,71

11,66

30,05

21

0

ORO

18,08

12,42

5,67

21

0

DOLLARO

0,10

-1,00

1,09

8

13

 

2. Rialzo di oltre 100 bps dei Treasures bond a 10 anni

Questo evento si è verificato 10 volte e i risultati dei diversi asset sono molto positivi. I mercati azionari di Stati Uniti, Europa e Giappone hanno sempre rendimenti positivi, così come i bond ad alto rendimento. Solo il dollaro ha rendimenti medi negativi. Le azioni dei Paesi emergenti, i titoli di Stato, i corporate, gli emergenti, il petrolio e l’oro offrono rendimenti medi positivi anche se in alcuni periodi la performance è stata negativa. Inoltre è possibile vedere come i mercati azionari hanno registrato un rendimento superiore alla media, come i bond high yield e il petrolio.

Come si può estrapolare dagli ultimi 16 anni, un aumento dei tassi a breve termine negli Stati Uniti non dovrebbe essere una preoccupazione per gli investitori nel periodo di un anno, perché dopo 12 mesi, tutti i principali asset generano rendimenti positivi. Nemmeno un rialzo dei tassi a lungo termine dovrebbe comunque provocare il panico.

 

RIALZO DI OLTRE 100 BPS NEI TREASURES BOND A 10 ANNI
Fonte: Bloomberg, elaborazione propria Allfunds Bank.

MERCATO

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO
CON RIALZO
DEI TASSI

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO

RENDIM. MEDIO 

PERIODI
POSITIVI

PERIODI
NEGATIVI

AZIONI USA

21,36 

5,18

16,18

10

0

AZIONI EUROPA

20,53

2,39

18,13

10

0

AZIONI GIAPPONE

40,50

4,02

36,48

10

0

AZIONI EMERGENTI

28,14

11,52

16,62

7

3

TITOLI DI STATO

0,27

4,72

-4,45

6

4

BOND CORPORATE

3,95

5,51

-1,57

7

3

BOND HIGH YIELD

17,72

9,38

8,34

10

0

BOND EMERGENTI

6,31

9,83

-3,52

6

4

PETROLIO BRENT

27,12

11,66

15,46

7

3

ORO

7,26

12,42

-5,16

6

4

DOLLARO

-2,75

-1,00

-1,75

3

7

 

3. Crollo degli indici del mercato azionario emergente superiore al 20% 

Un altro scenario interessante è quello di un calo degli indici dei Paesi emergenti di oltre il 20% in un anno. In questo caso, come si osserva nel grafico, tutti i mercati azionari ottengono rendimenti negativi. Tra i bond si salvano solo i titoli di Stato, oltre  che l’oro e il dollaro. In questo panorama, che è capitato 15 volte, come ci si potrebbe aspettare, si percepisce il fenomeno del “flight to quality”  verso i titoli di Stato, l’oro e il dollaro.

 

CROLLO DEGLI INDICI DEL MERCATO AZIONARIO EMERGENTE SUPERIORE AL 20%  
Fonte: Bloomberg, elaborazione propria Allfunds Bank.

MERCATO

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO
QUANDO MSCI
EM PERDE PIÙ
DEL 20%

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO

RENDIM.
MEDIO 

PERIODI
POSITIVI

PERIODI
NEGATIVI

AZIONI USA

-30,03 

5,18

-35,21

0

15

AZIONI EUROPA

-34,43

2,39

-36,83

0

15

AZIONI GIAPPONE

-33,33

4,02

-37,35

0

15

TITOLI DI STATO

8,23

4,72

3,51

15

0

BOND CORPORATE

-0,14

5,51

-5,66

6

9

BOND HIGH YIELD

-12,65

9,38

-22,04

4

11

BOND EMERGENTI

-2,94

9,83

-12,77

6

9

PETROLIO BRENT

-36,66

11,66

-48,32

3

12

ORO

3,04

12,42

-9,38

12

3

DOLLARO

9,69

-1,00

10,69

13

2

 

 

4. Crollo del prezzo del petrolio superiore al 20% 

L’ultimo scenario analizzato è quello di una riduzione dei prezzi del petrolio di oltre il 20%. Si tratta di un evento che si è verificato 26 volte, di solito accompagnato da un crollo dei mercati azionari, in oro e in obbligazioni ad alto rendimento. Si tratta di un momento positivo invece per i titoli di Stato, i corporate e il dollaro. In conclusione, di fronte a un contesto di mercato molto difficile come l’attuale, se un investitore volesse guardare a cosa la storia recente ci ha insegnato, dovrebbe favorire le azioni, il petrolio e l’oro, se si aspetta un rialzo dei tassi. Se invece è preoccupato per il calo dei prezzi del petrolio, dovrebbe investire in titoli di stato, corporate e dollaro. Di fronte a una brusca correzione dei mercati emergenti, solo i titoli di Stato e il dollaro avrebbero rendimenti positivi. Mai dimenticarsi però che le performance passate non sono sempre garanzia di performance future. 

 

CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO SUPERIORE AL 20%
Fonte: Bloomberg, elaborazione propria AFB.

MERCATO

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO
QUANDO IL
PETROLIO
PERDE PIÙ
DEL 20%

RENDIM.
MEDIO 1 ANNO

RENDIM. MEDIO 

PERIODI POSITIVI

PERIODI NEGATIVI

AZIONI USA

-14,24

5,18

-19,42

10

16

AZIONI EUROPA

-14,54

2,39

-16,94

10

16

AZIONI GIAPPONE

-10,98

4,02

-15,00

10

16

AZIONI EMERGENTI

-23,31

11,52

-34,82

4

22

TITOLI DI STATO

7,41

4,72

2,69

26

0

BOND CORPORATE

3,14

5,51

-2,37

18

8

BOND HIGH YIELD

-5,46

9,38

-14,85

14

12

BOND EMERGENTI

1,42

9,83

-8,41

18

8

ORO

-1,02

12,42

-13,44

14

12

DOLLARO

12,67

-1,00

13,67

24

2