Inflazione, debito pubblico e tassi tra i rischi individuali quando si tratta di pensione

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Aaron Burden (Unsplash)

Le condizioni pensionistiche rimangono stabili quest'anno, dopo che l'indice 2023 ha visto quasi tutti i Paesi sviluppati migliorare il proprio punteggio di sicurezza pensionistica. A dirlo è l'annuale Global Retirement Index di Natixis IM. L'elenco dei Paesi che si posizionano nella top 10 dell'indice è rimasto invariato per due anni consecutivi. Mentre l’Italia perde tre posizioni, dal 28° posto del 2023 all’attuale 31° nonostante un aumento del punteggio accumulato: dal 62% al 64 per cento

"Per i pensionati è positivo il fatto che l'inflazione sembra essere scesa vicino all'obiettivo e che la salute sta migliorando per la maggior parte dei Paesi dell'indice, anche se le finanze sono complessivamente in calo, soprattutto a causa dell'aumento dei livelli di debito pubblico, del persistere di tassi di interesse elevati e della pressione fiscale", dice Marco Barindelli, Country head Italy di Natixis IM.

Il caso Italia

Come si diceva prima, l'Italia scivola quest'anno di tre posizioni nella classifica generale, passando dal 28° al 31° posto, nonostante un +2% nel proprio punteggio complessivo. Secondo la ricerca, il Paese registra segni positivi nei sottoindici Salute e Benessere materiale, mantiene il proprio punteggio e la propria posizione nel sottoindice Finanze in pensione e cala leggermente nel sottoindice Qualità della vita. Il Paese si mantiene appena fuori dalla top 20 nel sottoindice Salute, con una classifica invariata ma un aumento del 3% nel punteggio, che arriva all'84%. Il Paese migliora in tutti gli indicatori di salute, in particolare nell'aspettativa di vita, che passa dall'84% al 90%.

Inoltre, sia la spesa sanitaria pro capite che la spesa sanitaria assicurata registrano un +1% su base annua. L'Italia sale nel sottoindice del Benessere materiale, passando dal 35° al 32° posto, con un aumento del punteggio del 3% (ora al 52%). L'indicatore di uguaglianza del reddito e la disoccupazione migliorano entrambi rispetto allo scorso anno, contribuendo al miglioramento della posizione complessiva nel sottoindice. Tuttavia, mentre il tasso di occupazione complessivo dell'Italia rimane uno dei più bassi della zona Euro, l'indicatore del reddito pro capite subisce un leggero calo del punteggio, scendendo al 70%, anche se il Paese riesce comunque a salire di un posto in classifica.

L'Italia mantiene il 40° posto nel sottoindice Finanze in pensione, mantenendo il punteggio dello scorso anno. Sebbene il Paese registri un calo nella maggior parte degli indicatori inerenti, si registrano segnali positivi con miglioramenti negli indicatori dell'inflazione e dell'indebitamento pubblico. L'Italia si distingue quest'anno come uno dei sette Paesi leader nel controllo dell'inflazione, assicurandosi il primo posto. Questo risultato è in gran parte attribuito al significativo calo dei prezzi dell'energia e alla riduzione della domanda, guidata dall'aumento dei tassi di interesse, che hanno consentito di contenere l'inflazione nel Paese. L'Italia esce dalla top 20 nel sottoindice della qualità della vita, scendendo al 21° posto, con un leggero calo del punteggio, fermo al 72 per cento.

Il Paese conserva il proprio punteggio e posizione in tre dei cinque indicatori, ma registra lievi cali negli indicatori della felicità e dei fattori ambientali. Il leggero calo dei livelli di felicità del Paese può essere attribuito alla diffusa sfiducia nel governo e nelle istituzioni pubbliche, nonché alla qualità dell'aria nelle aree urbane. Tuttavia, l'Italia continua a ottenere buoni risultati in termini di forti legami familiari per quanto riguarda i livelli di felicità. In particolare, il Paese rimane tra i primi 25 in quattro dei cinque indicatori, con il punteggio più alto in acqua e servizi igienici al 98%, mancando di poco la top ten in questa categoria (11°).

I quattro principali rischi individuali

  • Tassi di interesse:  Mentre i tassi bassi sono stati un rischio fondamentale per i pensionati negli oltre 15 anni successivi alla crisi finanziaria globale, l'attuale contesto di tassi più elevati presenta nuovi rischi.  In particolare, con oltre 6.000 miliardi di dollari[1] investiti in fondi del mercato monetario, certificati di deposito e strumenti simili, i pensionati devono essere consapevoli del fatto che la cosiddetta trappola della liquidità potrebbe impedire loro di soddisfare il bisogno di una fonte sostenibile di reddito a lungo termine.
  • Inflazione: Il peggio potrebbe essere passato, dato che l'inflazione si sta lentamente avvicinando agli obiettivi delle Banche centrali, ma l'aumento dei prezzi post pandemia ha ricordato quanto veloce e grave possa essere. Ora che l'83% degli investitori afferma che i recenti eventi hanno ricordato loro quanto sia grande la minaccia dell'inflazione per la loro sicurezza pensionistica, gli investitori dovranno agire di conseguenza per assicurarsi di essere preparati a eventuali nuovi episodi.
  • Debito pubblico: il debito pubblico nei Paesi OCSE è più che raddoppiato nel primo trimestre del XXI secolo, quando la politica ha affrontato prima la crisi finanziaria globale e poi la pandemia. Sebbene le misure fossero necessarie per evitare il crollo dell'economia nel breve periodo, la sfera della politica si trova a dover pagare il debito a lungo termine. Un numero crescente di individui teme che venga chiesto loro di pagare il conto e teme che ciò comporti tagli alle prestazioni pensionistiche statali che sono una pietra miliare per i loro piani di pensionamento.
  • Noi stessi: Una pensione sicura è un viaggio, non una destinazione. Il successo richiede aspettative realistiche e un impegno significativo da parte degli individui. Sebbene molti possano apprezzare questo concetto, non tutti gli investitori fanno ipotesi ragionevoli e si pongono obiettivi realistici.  I risultati della survey sugli investitori individuali mostrano che questi ultimi non hanno una visione coerente di ciò che serve per avere successo.