Le infrastrutture quotate hanno offerto tradizionalmente una forte decorrelazione e rendimenti stabili. È ancora così? La view dei partecipanti della tavola rotonda sulle infrastrutture targata FundsPeople.
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Le infrastrutture quotate hanno offerto tradizionalmente una forte decorrelazione e rendimenti stabili. È ancora così? La view dei partecipanti della tavola rotonda sulle infrastrutture targata FundsPeople.
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Il 2023 si prospetta ancora come un anno di forte volatilità sui mercati azionari, derivante da uno scenario di incertezza dovuto al cambiamento di rotta delle politiche monetarie e alla persistenza di un'inflazione al di sopra del suo livello obiettivo. Per fare solo un esempio che riguarda l’Italia, l’Istat ha comunicato che a febbraio 2023 l’inflazione ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e del 9,1% su base annua, mentre il consensus indicava un incremento dell’8,8%. Ci troviamo quindi in un contesto in cui, almeno quest’ultima, sembra essere destinata a rimanere elevata ancora per diversi mesi. In un simile scenario è caccia aperta alle strategie che possano proteggere il portafoglio.
Una delle più tradizionali è quella offerta dalle infrastrutture quotate, grazie alla loro bassa correlazione con i mercati finanziari e la loro relativa stabilità dei rendimenti. Ma oggi è ancora così? Lo abbiamo chiesto ai partecipanti della nostra tavola rotonda sulle infrastrutture.
I commenti si riferiscono al contesto del 9 marzo 2023.
In un ambiente macro economico sfidante e dalle prospettive incerte, la giusta scelta di diversificazione in portafoglio può fare la differenza. “In questo contesto di incertezza sui mercati finanziari e inflazione ancora a livelli importanti restiamo convinti che l’investimento in infrastrutture quotate rappresenti una buona soluzione per diversificare il portafoglio e proteggersi dal rischio inflattivo”, spiega Daniele Diotti, Sales Manager, Franklin Templeton. Il vantaggio delle società di infrastrutture “è evidente analizzando la voce delle entrate. Guardando alla revenue line di queste società, infatti, spesso i contratti di concessione e dei pedaggi di autostrade, aeroporti sono collegate al livello di inflazione più un premio e sono aggiornati trimestralmente o semestralmente, quindi all’aumentare del livello di inflazione registrato nel sistema aumenterà il costo che l’utente deve pagare per accedere all’infrastruttura, come il pedaggio autostradale o la tassa aeroportuale e di conseguenza aumentano i ricavi”, continua Diotti, che aggiunge: “Nei nostri portafogli focalizzati sulle infrastrutture sono presenti anche le utilties. Anch’esse traggono beneficio da un contesto di inflazione in crescita inoltre sono meno sensibili al rallentamento economico. Dal punto di vista dei macro driver per ottenere l’obiettivo Net Zero a livello globale, l’International Energy Agency ha dichiarato che il mondo avrebbe bisogno di spendere circa 2.500 miliardi di dollari ogni anno per migliorare le reti di energia nel prossimo decennio per soddisfare alcuni degli obiettivi iniziali di decarbonizzazione: tre volte quanto stiamo spendendo attualmente. Non si tratta quindi di un macro driver solo per il 2023, ma per i prossimi decenni e crediamo che ogni investitore voglia che il suo portafoglio sia allineato alle tematiche di investimento di lungo termine”.
1/4La stabilità e prevedibilità dei rendimenti delle infrastrutture quotate rappresenta un incentivo al suo inserimento in portafoglio. Ne è convinta Anna Bertelli, gestore senior del team multimanager di Banca Patrimoni Sella & C. La diversificazione “all’interno dei portafogli è sempre più fondamentale, non solo per asset class, ma per area geografica, per stile e per settore”, sottolinea Bertelli. “Secondo noi il comparto delle infrastrutture può contribuire a questa diversificazione e offrire decorrelazione in determinate fasi di mercato. Le società di infrastrutture solitamente operano in regime di monopolio o comunque sono regolate da contratti pubblici pluriennali, con possibilità di rivedere i costi o di trasferirli sull'utente finale”, continua l’esperta. “In più sono caratterizzate da dividendi in crescita, flussi di cassa stabili e prevedibili e da una crescita dei ricavi legata all'inflazione. In termini di stile avremo fondamentalmente un portafoglio core value, ma anche orientato ai temi della crescita. Infatti parlando di infrastrutture non possiamo più fare riferimento soltanto a tematiche tradizionali come porti, aeroporti, strade, ospedali ecc, ma anche a tendenze di lungo periodo, come le energie rinnovabili, la digitalizzazione o la smart mobility. Vi è inoltre una forte diversificazione geografica, giustificata anche dagli importanti piani di investimento a livello internazionale, come l'Infrastructure Investment Jobs Acts e il Build Black Better Plan negli Stati Uniti o l'ambizioso Next Generation EU in Europa”, conclude Bertelli, evidenziando il ruolo degli incentivi fiscali nel percorso di crescita di questo segmento.
2/4Diversificare quest'anno sarà ancor di più una prerogativa per gli investitori. Come le infrastrutture quotate possono aiutare in questa direzione e rappresentano uno scudo efficace dai picchi inflattivi? “Quando costruiamo un portafoglio il nostro obiettivo è avere la più grande diversificazione dal punto di vista settoriale, di stile e di bias di investimento verso determinati trend”, evidenzia Massimo Ricatti, portfolio manager, multimanager division di BCC Risparmio&Previdenza. In questo senso “le infrastrutture per noi rappresentano un tema chiave, oltre che uno scudo verso i picchi inflattivi. Il comparto è esposto a stili di investimento diversi da quelli tradizionalmente perseguiti dagli investimenti tematici e presenta flussi di cassa prevedibili e stabili”, sostiene Ricatti. In un contesto in cui le politiche monetarie “sono diventate più restrittive, questo rappresenta sicuramente un fattore positivo, anche considerando l’incertezza dei mercati in cui probabilmente ci troveremo per tutto il 2023. In generale riteniamo che le infrastrutture offrano protezione dai picchi inflattivi e alta capacità di diversificazione. È un comparto da selezionare sia all’interno di portafogli tradizionali, sia tematici, per catturare dei driver diversi rispetto a quelli tipicamente legati alla tecnologia o a tematiche più spinte verso lo stile growth”, conclude Ricatti.
3/4L’approccio alle infrastrutture come parte di una strategia tematica caratterizza anche lo stile di Fideuram AM SGR. “Per noi gli investimenti in infrastrutture quotate fanno parte dell’universo degli investimenti tematici”, spiega infatti Andrea Puccini, responsabile Gestione Prodotti Azionari della società. “Negli ultimi anni Fideuram AM SGR ha cercato di affiancare alle scelte tradizionali di asset allocation anche la componente tematica e devo dire che in un periodo dove il classico portafoglio 60-40 non ha offerto gli stessi rendimenti degli anni precedenti, avere dei temi che possono fornire diversificazione e non essere correlati con i temi di mercato è estremamente importante e si è rivelata una scelta di successo”, aggiunge l’esperto. “Chiaramente all'interno del panorama di temi le infrastrutture globali assumono un carattere difensivo, sia per business model che danno una visibilità molto elevata sui flussi di cassa, sia anche perché essendo monopoli naturali hanno dei beta di mercato molto più contenuti”, prosegue Puccini, sottolineando che l’inflazione “costituisce un fattore essenziale nella costruzione di portafoglio. Storicamente le evidenze storiche indicano che per regimi inflattivi superiori al 2,5% l'extra rendimento fornito da questa asset class è estremamente elevato, mentre diventa più contenuto per regimi inflattivi più bassi. Inoltre la possibilità di aumentare i prezzi all'aumentare dell'inflazione è un meccanismo estremamente importante che aiuta nello sfruttare gli effetti negativi dell'inflazione”.
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