Insurtech e Big Data: le nuove sfide del mercato assicurativo Vita

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Giorgio Fata

Ad oggi, i dati rappresentano più che mai una preziosa valuta anche per il settore assicurativo, già tradizionalmente ancorato alla gestione di una grossa mole di informazioni dei propri clienti.

Ma la loro importanza deriva dal poter analizzare le caratteristiche di rischio relative ai clienti e poter cogliere i cambiamenti nei loro fabbisogni. “Si sono estese le modalità in cui posso raccogliere le informazioni, attraverso una moltitudine di device connessi alla rete, ma è cambiata anche la natura delle informazioni che posso raccogliere”, fa notare Mery Di Benedetto, direttore tecnico Vita di Amissima Vita. “Nuovi dati stanno acquisendo importanza, un esempio tipico sono le informazioni sullo stato di salute che vengono inviati dagli smart watch”.

In questo senso, la tecnologia è fonte di dati che possono essere usati in modo ambivalente: da un lato, per stabilire il grado di rischio in modo più accurato, dall'altro come strumento per ridurre il rischio stesso. “Oltre a questi aspetti biometrici, ha rilevanza sempre più industriale la capacità di utilizzare le informazioni comportamentali; in quest'ottica, il lavoro delle assicurazioni si trasforma in un servizio di consulenza alla persona, incentrata sull'ascolto e sulla mappatura in tempo reale del vero bisogno. Questo consente di costruire polizze taylor-made o, per usare un termine più assicurativo, maggiormente adeguate”.

Secondo Massimo Camusso, CEO di Intesa Sanpaolo Life, “stiamo andando verso un mondo sempre più fluido e il comportamento dei nostri clienti propone le stesse dinamiche. Anche il business assicurativo va verso una riduzione della netta divisione tra tipologie di prodotti, dato che un insieme di fattori si stanno coagulando”. Si ritorna al principio protezione integrale. Nuove forme e modalità di servizi che possiamo utilizzare per dare maggior valore al cliente, riducendo i costi attraverso l’uso delle tecnologie Fintech. “Un domani diventeremo selettori di servizi e le compagnie dovranno attingere dal mondo Insurtech i servizi che riterranno più adeguati a soddisfare le necessità degli assicurati. Ci si concentrerà di più sulla relazione con il cliente finale”. 

Sulla base di questi cambiamenti sarà fondamentale focalizzare il proprio business su tre driver per poter rispondere alle esigenze della clientela:

  • Il primo punto è la consulenza: “Il mercato è ancora agli inizi. Credo molto nella consulenza fisica, quindi penso che questi strumenti saranno a supporto dell’interazione fisica. Dall’Insurtech al Robot for Advisor”, spiega Enrico Clemente, responsabile Vita Retail di Generali Italia
  • Secondo filone è lo IoT: “Riguarda tutta della parte di protezione e integrazione di servizi nelle soluzioni assicurative e per questo abbiamo lanciato Generali Geniot: dalla tecnologia della black box per l’auto, alla sicurezza in casa e della casa, alla prevenzione in tema salute e la sicurezza sul lavoro”.
  • Terzo punto è il risparmio di tempo: “Con la digitalizzazione dei processi di vendita, abbiamo notato una semplificazione del rapporto con il cliente. Facendo risparmiare tempo ai nostri clienti, possiamo puntare sulla qualità e sul valore aggiunto della relazione”.