Fino a oggi il focus, più in generale sul tema della tecnologia e, più nel dettaglio sul business dell’intelligenza artificiale verteva sui “Magnifici Sette”, aziende che hanno dominato i listini azionari (statunitensi) negli ultimi anni. “Il mercato si è rivelato molto attento a certi titoli, cosiddetti ‘AI enablers’, società da cui ci si aspettano risultati incredibili in futuro grazie all'intelligenza artificiale. Questo, tuttavia, in due ruoli ben delimitati: società che utilizzano l'intelligenza artificiale o società che vendono l'intelligenza artificiale”, spiega Furio Pietribiasi, amministratore delegato di Mediolanum International Funds interrogato sul punto da FundsPeople. Dall’altra parte, continua l’esperto, oggi si parla molto di IA ma senza definire “un orizzonte temporale alle potenzialità di questa tecnologia. Si assiste, insomma, alla creazione di una ‘aspettativa’ sugli sviluppi futuri che va oltre i benefici nel breve termine”. Sorge qui una similitudine con un altro momento di fermento del mercato, alla fine degli anni ’90 con l’avvento delle società Dotcom, senza indulgere sulla prospettiva di una nuova bolla, Pietribiasi si limita a osservare l’aspetto industriale legato all’impatto delle nuove tecnologie. “Tra il 1999 e il 2000 si assistette a circa mille IPO di internet company (negli Stati Uniti). Oggi, al termine di un percorso altamente selettivo, è sopravvissuta una quota minima di quelle società. Ecco, quando si investe in ‘tech enabler’ è importante imparare dal passato, consapevoli dell’alta volatilità all’interno di questo segmento”. Perciò, se si affronta un mercato di questo tipo: “È importante affrontarlo con una grandissima diversificazione, soprattutto in un momento in cui la fase principe è quella legata alla ricerca e sviluppo”.
In questo caso, l’approccio che l’AD giudica “meno rischioso” vede la ricerca di società che “utilizzano queste tecnologie per a migliorare la loro profittabilità. Questo significa che i loro ricavi non sono dipendenti dall'intelligenza artificiale perché operano in altri settori, ma l'IA e la tecnologia in generale permetteranno di incrementare la loro marginalità, di avere maggiori utili e quindi di accrescere il proprio valore”.
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