Le associazioni sindacali e i rappresentanti del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno sottoscritto un accordo che stabilisce l’integrazione del Fondo Cariplo nel Fondo Pensione Intesa Sanpaolo.
Un passaggio importante per la creazione del Fondo pensione unico di Intesa Sanpaolo. Lo scorso 1° ottobre, secondo quanto riporta una nota diffusa da Fabi, le organizzazioni sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno sottoscritto, con i rappresentanti del Gruppo Intesa Sanpaolo, l’accordo che stabilisce l’integrazione del Fondo Cariplo nel Fondo Pensione Intesa Sanpaolo. Il Fondo pensione arriverà a gestire un patrimonio di circa 12 miliardi di euro con oltre 130 mila iscritti.
Due sezioni
La nuova entità, si legge ancora, sarà organizzata in due sezioni: una opererà in regime di contribuzione definita, l’altra in regime di prestazione definita. Si terrà conto dei regimi di provenienza degli iscritti, delle garanzie delle prestazioni e delle previsioni patrimoniali e nel nuovo fondo confluirà anche l’attuale Fondo pensione a prestazione definita di Intesa Sanpaolo. Si tratta dell’avvio di un percorso che si concretizzerà, secondo quanto prevedono gli attori coinvolti, il 1° gennaio del 2027. L’integrazione avverrà “attraverso il trasferimento collettivo, con piena continuità delle prestazioni e delle garanzie e nel rispetto della normativa di legge e previsioni degli istituti di provenienza”.
L’operazione, commenta Paolo Citterio, coordinatore Fabi nel gruppo Intesa Sanpaolo, “è in linea e coerente con gli orientamenti della Covip”. Citterio lo definisce “un accordo storico finalizzato a dare sempre maggiore efficacia operativa, efficienza di costo e maggiori servizi a vantaggio di tutti gli iscritti”.