Investire nei mercati emergenti? L’analisi dei “fattori chiave” per individuare le opportunità

Emerging Market
Rio Tanaka (Unsplash)

Per molti Paesi emergenti l’attività economica principale all’interno del settore privato e/o statale è connessa alla produzione e all’esportazione delle materie prime. Ciò ha fatto sì che storicamente buona parte della performance dei mercati finanziari di questi Paesi dipendesse dai cicli delle materie prime. Come spiegano Marco Piersimoni, senior investment manager e Flora Dishnica, product specialist di Pictet Asset Management, “la reazione dei mercati nel contesto attuale non si è scostata da quanto osservato in occasioni passate. Le aree più colpite sono state senza dubbio quelle limitrofe al conflitto, una porzione dell’Europa emergente (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e via dicendo) danneggiata non solo per le importazioni da Russia e Ucraina ma anche attraverso altri canali dell’economia, come il turismo”. Gli esperti continuano: “in questa fase, abbiamo privilegiato la selezione, rafforzando le scelte all’interno del portafoglio a favore dei Paesi esportatori di materie prime, i chiari vincitori nel contesto attuale, come Arabia Saudita, Brasile e America latina in generale, e Sud Africa (sia nella componente azionaria che in quella obbligazionaria)”.

Secondo T. Rowe Price, “i titoli idiosincratici offrono un solido potenziale di rialzo, anche in questo contesto complesso”. Come spiega David Eiswert, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV - Global Focused Growth Equity, “continuiamo ad apprezzare la crescita del settore dei viaggi e del turismo. Abbiamo incrementato le posizioni in titoli dei mercati dei capitali che beneficiano della volatilità del mercato e stiamo cercando di essere attentamente contrarian in alcuni mercati emergenti selezionati, tra cui Cina e Brasile”.

Perché investire sui mercati emergenti?

Secondo Alex Smith, equity investment specialist di abrdn ci sono quattro fattori chiave che nei mesi a venire potrebbero sostenere la performance dei mercati emergenti:

1. Il ciclo dei tassi d'interesse dei mercati emergenti più veloce rispetto a quello degli Stati Uniti. Oggi le banche di diversi Paesi emergenti hanno adottato un orientamento proattivo e hanno messo in atto un rialzo dei tassi ben prima della FED.

2. Il sostegno monetario anticiclico in Cina. Da dicembre dell'anno scorso la banca centrale cinese ha già tagliato due volte il tasso sui prestiti a un anno.

3. L'aumento dei prezzi delle materie prime. Questo movimento favorisce alcuni mercati emergenti

4. Valutazioni relative interessanti. In parte a causa della loro sostanziale sottoperformance a partire dal 2021, oggi le azioni emergenti sono nettamente più convenienti di quelle della maggior parte degli altri mercati azionari globali.

L’Europa emergente e il conflitto

Se si osserva la seguente tabella, si nota che le peggiori asset class emergenti a cinque anni sono quelle relative all’Europa emergente. La grossa flessione di questa area geografica è stata registrata soprattutto da inizio anno per motivi, come già anticipato, legati al conflitto Russia-Ucraina. Interessante è notare che, al contrario dei mercati emergenti, i frontier market hanno registrato rendimenti positivi da inizio anno e un +28% da aprile 2021.

Rendimenti a 5 anni delle categorie Morningstar Mercati Emergenti

Categoria MorningstarYTD%Rend. 1Y %Rend. 3Y %Rend. 5Y %
Azionari Europa Emergente-57,99-53,44-22,06-12,94
Azionari Europa Emergente ex Russia-10,525,30,881,34
Bilanciati Globali Mercati Emergenti-7,94-7,361,21,47
Azionari Paesi Emergenti-10,68-12,162,693,49
Azionari Internazionali Mercati di Frontiera1,2728,0611,225,11
Azionari Paesi Emergenti Small/Mid Cap-8,060,248,695,27
Fonte: Dati Morningstar al 27 aprile 2022. Rendimenti in valuta base.