“Per selezionare le obbligazioni nei nostri fondi dedicati ai mercati emergenti adottiamo un approccio comune basato su due criteri: gestione finanziaria e criteri extra-finanziari, con un'enfasi sulla stabilità economica, politica e sociale”, spiega Adrian Bender, senior client portfolio manager di Vontobel. “Manteniamo una valutazione media costante simile ai benchmark, prediligendo un approccio bottom-up per identificare le migliori opportunità di mercato”, prosegue. Il focus della casa è sulle “obbligazioni che hanno sottoperformato ma che mostrano potenziale di recupero, analizzando fattori fondamentali, tecnici e politici per evitare trappole di valore”, precisa Bender. I criteri ESG vengono integrati grazie a un approccio "a cascata" e l’esclusione di Paesi autocratici secondo Freedom House. “Per mitigare l'errore di tracciamento, investiamo in organizzazioni sovranazionali come la Banca di Sviluppo dell'Africa Occidentale, ottenendo spread significativamente più alti per lo stesso rating medio”. Un caso particolare, ricorda l’esperto, è stato il settore immobiliare cinese, “dove abbiamo fatto un investimento significativo nel periodo di apertura post-Covid, ma la complessità delle ristrutturazioni e la mancanza di professionisti qualificati in Cina hanno rallentato il recupero”. Nonostante gli errori di giudizio, puntualizza, “manteniamo una parte del portafoglio in questo settore, aspettandoci potenziali rialzi significativi una volta completate le ristrutturazioni”.
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