Janus Henderson, si prevedono nuovi record per i dividendi globali nel 2018

Thomas Hawk, Flickr, Creative Commons
Thomas Hawk, Flickr, Creative Commons

Il 2017 è stato un anno particolarmente positivo per i dividendi globali. Secondo l’indice Janus Henderson Global Dividend, i dividendi globali sono cresciuti del 7,7%, facendo registrare il ritmo di crescita più rapido dal 2014. In termini generali, l’analisi evidenzia una divergenza meno pronunciata tra le diverse regioni mondiali rispetto agli anni precedenti, in linea con la ripresa economica sincronizzata a livello globale. In termini numerici, i dividendi a fine 2017 si sono attestati a 1.252 mld di dollari.

Il 2017 è stato un ottimo anno per gli investitori orientati alla generazione di reddito, con una crescita dei dividendi che ha interessato tutti i Paesi e i settori. È di quest’avviso Ben Lofthouse, direttore global equity income di Janus Henderson Investors. “Tutte e tre le principali economie del mondo, Stati Uniti, Unione Europea e Cina, stanno crescendo contemporaneamente. Di conseguenza, le società registrano un aumento degli utili e un buon flusso di cassa e questo contribuisce a finanziare dividendi generosi. Le distribuzioni record dello scorso anno sono state di quasi il 75% superiori a quelle del 2009”.

Gli Stati Uniti sono stati il driver della crescita dei dividendi globali negli ultimi anni. Nel 2017 le aziende americane hanno distribuito dividendi per una cifra record di 438,1 mld di dollari, con i dividendi che sono saliti del 5,9% in termini complessivi e del 6,3% in termini sottostanti (ovvero rettificati per il tasso di cambio). Anche per la regione Asia Pacifico (Giappone escluso) è stato un anno record, con i dividendi distribuiti che sono saliti del 18,8% a quota 139,9 mld di dollari. La crescita, che si è attesta all’8,6%, è stata trainata da Taiwan, Corea del Sud e Australia.

Anche per il Giappone è stata un’annata eccezionale, con i dividendi che sono saliti dell’11,8%, tenendo conto dell’indebolimento dello yen. Anche i dividendi nei mercati emergenti sono aumentati, raggiungendo comunque livelli lontani dai record del 2013. La Russia è tra i Paesi più positivi, mentre la Cina dopo due anni di dividendi in calo, lo scorso anno è riuscita ad evitare la terza delusione.

L’Europa è la regione che ha registrato la crescita più contenuta, con il 2,7%. La debolezza dell’euro nel secondo trimestre (periodo cruciale perché viene distribuita la maggior parte dei dividendi in Europa), il calo dei dividendi straordinari e il taglio dei dividendi da parte di qualche grande società francese e spagnola nel quarto trimestre hanno influito negativamente sulle dinamiche di crescita nella regione. In Spagna i dividendi sono calati per il terzo anno consecutivo, mentre Germania, Austria, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi e Svizzera sono stati i Paesi che hanno beneficiato di una crescita più sostenuta.

Nel Regno Unito, la debolezza della sterlina non ha frenato la crescita dei dividendi, che sono saliti del 10%. Le società minerarie multinazionali quotate nel Paese hanno ripristinato i dividendi che avevano tagliato o azzerato negli anni più difficili per i prezzi delle materie prime.

Secondo Lofthouse, quest'anno i dividendi globali dovrebbero registrare nuovi record. Janus Henderson prevede una crescita sottostante del 6,1% per il 2018, con una costante espansione in ogni regione del mondo. Se il dollaro dovesse restare debole, i dividendi beneficeranno della conversione dei pagamenti in dollari a tassi di cambio più favorevoli, spingendo di fatto la crescita complessiva al 7,7%.