JPMorgan Funds Global Strategic Bond Fund: un approccio high conviction

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Iain Stealey, international chief investment officer e Bob Michele, global chief investment officer, JP Morgan

Privo di restrizioni rigide o predilezioni per una particolare regione o uno specifico settore, JPMorgan Global Strategic Bond Fund cerca di adottare un’allocazione prudente nei periodi incerti, muovendosi tatticamente verso opportunità più rischiose quando le condizioni lo giustificano. Sotto la guida dei gestori Bob Michele, chief investment officer, e Iain Stealey, international CIO, la strategia combina un approccio top-down e bottom-up. 

L’obiettivo di questo fondo, che ha ottenuto il Marchio FundsPeople 2020 con il rating Blockbuster, è sovraperformare il benchmark del 3% nel corso di un ciclo. Allo stesso tempo, i gestori prestano una particolare attenzione alla mitigazione dei rischi al ribasso: l'obiettivo di volatilità è tra l’1,5% e il 5% nel corso di un ciclo. 

Il fondo di J.P. Morgan AM dispone della flessibilità per esplorare l'ampio universo obbligazionario globale: 15 settori in oltre 50 Paesi. Ma il portafoglio è costituito da un'esposizione ad alcuni dei titoli a più alta convinzione secondo il team, selezionati tra le migliori idee della società di gestione. La strategia si affida quindi alla view di un team globale di 278 specialisti nel settore. "Grazie al quadro di ricerca comune del team, che si basa su fattori fondamentali, quantitativi e tecnici, i gestori possono effettuare efficaci confronti tra settori al fine di costruire un portafoglio obbligazionario flessibile e molto diversificato in grado di ridurre la volatilità complessiva", spiegano i gestori.

Questo approccio flessibile è quello che, a parere dei gestori, li aiuta a mitigare il rischio di ribasso mediante un'asset allocation dinamica tra settori e duration. “Di recente, la strategia si è destreggiata molto bene durante la crisi del Covid-19 e ha realizzato, nella classe C in euro, un rendimento dello 0,97% alla chiusura del 9 luglio quando molti altri settori sono ancora in territorio negativo", sostengono da J.P. Morgan. 

Aggiornamento del portafoglio

Oggi la crescita superiore al tasso tendenziale rappresenta lo scenario di base del fondo. "Crediamo che il PIL abbia toccato il fondo nel secondo trimestre”, affermano. Pertanto si aspettano che le politiche monetarie e fiscali producano negli Stati Uniti una crescita a doppia cifra nella seconda metà del 2020 e del 3-5% nel 2021. Anche per l'Europa e i Paesi emergenti è prevista una forte ripresa dell'economia grazie al sostegno delle Banche centrali. “Qualsiasi ulteriore debolezza sarebbe gestita con una risposta politica in un anno elettorale", prevedono. Tuttavia per il 2021 prevedono un tasso di disoccupazione a doppia cifra negli Stati Uniti. 

In questo contesto, i gestori diversificano la propria propensione verso l'alta qualità e ampliano ulteriormente il proprio spettro creditizio, oltre a ruotare il portafoglio verso determinati settori, tra cui il capitale bancario (Tier 1 e titoli privilegiati). “Continuiamo ad apprezzare il credito cartolarizzato di alta qualità, mentre siamo tornati a interessarci al debito estero emergente e alla valuta locale", sostengono da J.P. Morgan. 

In generale, il team mantiene un approccio prudente in attesa di accertare con precisione l'impatto economico del lockdown sulle piccole imprese, sul credito corporate e sulla spesa dei consumatori. Il fondo ha mantenuto in generale un posizionamento difensivo, anche se nella seconda metà di questo trimestre i gestori hanno iniziato ad incrementare lievemente il rischio.

Il fondo ha realizzato una buona performance nella prima metà del 2020. I gestori spiegano questa resilienza del fondo con la decisione di aumentare la qualità di pari passo con il consolidamento della crisi del Covid-19, aumentando la duration e riducendo rapidamente la posizione nell'high yield e nel debito emergente. "Questo ha contribuito a proteggere il portafoglio dalla volatilità del mercato e la flessione del fondo è stata molto più contenuta rispetto a quella di altri singoli settori", hanno sottolineato dalla società di gestione. 

"Ci siamo ripresi rapidamente e completamente nel secondo trimestre, e da inizio anno abbiamo ottenuto una performance positiva", spiegano. Al momento i gestori stanno investendo in asset che, dal loro punto di vista, sono ben posizionati per beneficiare degli acquisti di titoli corporate investment grade delle Banche centrali, oltre che di alcune parti dei mercati cartolarizzati. Inoltre, cercano di approfittare delle valutazioni interessanti in settori quali i titoli sovrani dei Mercati emergenti.