Gestire e guidare il cambiamento per trasformare la sfida digitale nel futuro dell’industria. La settimana FinTechStage di Milano appena conclusa ha visto Amundi tra i protagonisti di cinque giorni di incontri sui temi della disruption tecnologica in ambito economico-finanziario.
“Esistono due filoni nel cambiamento in atto che ci impongono un’inevitabile trasformazione: da un lato la sostenibilità dei modelli e dall’altro la digitalizzazione”. Paolo Proli, responsabile distribuzione retail di Amundi SGR, non ha dubbi nell’individuare le principali sfide dell’industria e nemmeno sulla necessità di fare networking su temi tanto complessi e sfidanti. Un’attività indispensabile per chi, come l’asset manager più grande in Europa, ha l’ambizione di essere punto di riferimento nella fase di transizione in atto. In questo quadro si inserisce la partecipazione di Amundi SGR alla settimana FintTechStage appena conclusa che ha indagato effetti e prospettive della disruption tecnologica nel settore economico-finanziario. Tra le iniziative promosse dalla casa di gestione, l’evento Innovation 360, in cui all’esposizione da parte di Calum Chace, teorico della rivoluzione legata all’intelligenza artificiale, del nuovo paradigma portato dall’automazione a livello economico e sociale è seguita una tavola rotonda in cui centro della discussione è stato il futuro dei modelli di business nella nuova era digitale. Un tema che declinato nell’universo della gestione del risparmio porterà, secondo Proli, ad uno spostamento dal b-to-b al b-to-b-to-c, con affiancamento degli asset manager al mondo della distribuzione nel rapporto con la clientela finale. “Il tema dei costi”, ha affermato sul punto il responsabile distribuzione retail di Amundi SGR, “non deve farci perdere di vista la centralità del servizio, fondamentale per arrivare alla soddisfazione dei bisogni specifici di ogni tipologia di cliente”. La grande complessità nella gestione delle crescenti esigenze patrimoniali trova, infatti, nella digitalizzazione un’opportunità di semplificazione in grado di aggiungere valore nella velocità e qualità del servizio di consulenza. “Abbassamento dei costi, maggiore rapidità nella risposta e aggiunta di valore grazie a un miglior utilizzo di una più grande quantità di dati”, ha aggiunto Proli, “sono i fondamentali cambiamenti che dobbiamo cogliere per fare della rivoluzione digitale il futuro dell’asset management”.
Rafforzare la leadership in Europa e in Italia
“Amundi”, ha spiegato inoltre Julien Bernard, head of operations, services & technology della casa di gestione, “è parte attiva dell’iniziativa Le Village, nata all’interno del gruppo Crédit Agricole con l’ambizione di dare vita ad un ecosistema innovativo dedicato alla crescita delle start-up, che oggi conta oltre 30 centri in cui operano più di 500 start-up in Francia”. L’iniziativa è stata portata a Milano nel 2018, anche in questo caso su iniziativa del gruppo Crédit Agricole e con il diretto coinvolgimento di Amundi SGR. “Recentemente”, ha inoltre segnalato Bernard, “abbiamo acquisito We Save, start-up attiva nel campo della robo e digital advisory”. “Come fornitore di servizi e di prodotti”, ha concluso l’head of operations, services & technology dell’asset manager, “sentiamo il compito di aiutare i nostri clienti e rappresentare per loro un punto di riferimento nel supporto alla gestione della transizione tecnologica nell’ambito della consulenza”. Un ruolo da conquistare e consolidare in vista dell’arrivo nel settore dei servizi finanziari dei colossi della tecnologia e della comunicazione digitale, ritenuto certo tanto da Bernard quanto da Proli. “Il modello ibrido in cui alla tecnologia si unisce il rapporto umano, centrale nell’attività di consulenza”, hanno dichiarato concordemente, “sarà vincente nei prossimi anni e la grande esperienza di Amundi nella gestione potrà fare la differenza rispetto alla proposizione che arriverà dagli attori che certamente si affacceranno nel prossimo futuro nel settore”.