L’ESG conquista il mondo fixed income

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La sostenibilità è il mainstream del 2020, che gli asset manager non possono assolutamente trascurare, data anche la maggiore attenzione da parte degli investitori. I numeri confermano un trend ben radicato nel mercato azionario, ma che sta prendendo piede anche nel mondo fixed income, facilitato dagli interventi dei policy maker, che stanno favorendo l’emissione di green e social bond. Infatti con il lancio del Recovery Fund l’Unione Europea a inizio anno ha confermato il suo impegno a favore del Green Deal, di cui 225 miliardi di euro saranno destinati proprio a obbligazioni verdi, stando ai dati di Bank Of America.

Andrea_Favero_articoloLe motivazioni dietro la crescente presenza in portafoglio di prodotti ESG sono diverse, lo dimostrano gli ingenti flussi che si sono registrati quest’anno nell’ambito della gestione attiva e passiva. “La resilienza delle performance e la necessità di metriche ESG di portafoglio sono solo alcune delle ragioni”, dichiara Andrea Favero, head of Asset Managers di BlackRock Italia. Tuttavia gli investitori iniziano a dare importanza ad un tale approccio anche nei segmenti del reddito fisso. “Nel 2018 le masse in ETF obbligazionari SRI erano stabili a 2 miliardi di euro, nel 2019 si era passati a 7,9 miliardi e ad oggi i flussi in entrata del 2020 ammontano 14,6 miliardi, lasciando intendere una vera tendenza in atto nell’universo fixed income (Fonte: BlackRock ETP landscape Al 31 marzo 2020)”, sottolinea.

Francesco_Moreschi“La crisi da Covid-19 ha innescato una sorta di riequilibrio all’interno dell’area del reddito fisso sostenibile: oggi il mercato dei social bond si trova in una fase molto simile a quella che il mercato delle obbligazioni verdi aveva qualche anno fa. Vero è, comunque, che il mercato dei green bond governativi continua a crescere; crescita innescata dagli obiettivi ambientali europei per raggiungere la cosiddetta neutralità climatica entro il 2050. Non va poi dimenticato che l'Unione Europea prevede di finanziare un terzo del Recovery fund con il debito verde”, ha commentato Francesco Moreschi, senior portfolio manager Multi-Manager di Anima SGR. “Anche la base di emittenti si è diversificata, con più emittenti di tipo industriale e parallelamente sono migliorate l’ampiezza e la liquidità del mercato”, aggiunge.

Il futuro è ESG

Tutti gli asset manager stanno percorrendo la stessa strada verso la sostenibilità, ma la vera sfida sarà quella di dimostrare di essere davvero "ESG".

Davide_Guzzi_Eurizon__1_“Siamo dinnanzi ad una virtuosa convergenza tra mondo politico, regulator e mercati finanziari”, sostiene Davide Guzzi, responsabile Prodotti Flessibili a finestra e Strategie di Overlay di Eurizon Capital SGR. “Ci troviamo ora in una fase di consolidamento del trend, dove è necessario fare piena chiarezza sul concetto di ESG, definendone una metrica condivisa, e lo step successivo sarà quello in cui il rating ESG diventerà un connotato paragonabile a tutti gli altri che definiscono le caratteristiche di un portafoglio fixed income, come merito creditizio, la duration o gli spread”, aggiunge l’esperto.

Mosca_Federico_2Secondo Federico Mosca, responsabile Investimenti Multiasset di Arca Fondi SGR esistono ad oggi due direttrici ben precise nel mercato della finanza sostenibile. “Da un lato riscontriamo più consapevolezza da parte dei clienti e quindi maggiore domanda che si cerca di soddisfare, allargando così il perimetro delle componenti fixed income e multi-asset. Dall’altro ci sono i legislatori che stanno diventando sempre più attivi a riguardo”, sottolinea il gestore. Il trend è quindi ben chiaro.

Gianluca_Piacenti__1_“ESG è un paradigma virtuoso per l’industria, non è detto che massimizzi i rendimenti in un certo orizzonte temporale, ma sicuramente contribuisce alla sostenibilitàdi questi nel lungo periodo”, dichiara Gianluca Piacenti, head of Funds of Funds di Amundi SGR. “C’è sicuramente un bias fattoriale a cui ricondurre tale trend, che è quello del quality”, aggiunge il gestore. Nell’universo obbligazionario il tema è più complicato. “Le applicazioni dei criteri ESG sono meno dirette, soprattutto a livello governativo e di Paese, che sono soggetti ad analisi differenti. Sarà importante l’impatto della normativa, che se dovesse riuscire a stimolare e indirizzare i flussi di capitale, allora potrebbe aprire la strada  ai green bond come un replacement della componente governativa”, conclude il fund buyer.