L’eterna deflazione giapponese: è ancora un buon affare per i gestori?

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foto:flickr:creative commons

Se c’è un’area geografica che rimarrà sotto i riflettori per tutto il 2017, questa è senza dubbio il Giappone. Occhi puntati soprattutto sulla reflazione. “Governo e Banca Centrale sono determinati a sfruttare la reflazione, ad esempio mantenendo il rendimento dei titoli decennali a zero”, spiega Lorenzo di Mattia, gestore del fondo HI Sibilla Macro Fund di Hedge Invest SGR. E continua: “L’equity giapponese offre probabilmente il più grosso upside, sicuramente fino a quando i problemi politici in Europa non saranno almeno parzialmente risolti. Le banche europee e giapponesi hanno ancora uno spazio di crescita significativo con la reflazione che si svilupperà nel corso dell’anno”.

Daltronte, “il tema della reflazione globale non è passato inosservato in Giappone”, fa notare Anu Narula, head of Global Equities di Mirabaud Asset Management. Infatti, "il Paese che ha avuto il più lungo aggiustamento deflattivo in assoluto, sta ora mostrando segni di cambiamento di rotta, per lo meno nel breve termine. Per la prima volta da vent’anni il settore privato sta superando quello pubblico e la curva di rendimento non è più rovesciata. I profitti delle aziende, che hanno conosciuto livelli di maggior costrizione, stanno crescendo più velocemente del PIL. L’ammontare della liquidità resta elevato e stiamo vedendo non solo un genuino cambiamento nella volontà delle società di distribuire dividendi, ma anche un miglioramento delle spese per capitale”. 

La natura ciclica dell’azionario giapponese

Nel 2016, i mercati hanno ricordato agli investitori la natura altamente ciclica dell’azionario giapponese, con il sentiment che è cambiato di pari passo con le attese sulla crescita globale. I listini, alla fine, hanno registrato solidi guadagni, ma molti investitori non credono fino in fondo al trend di crescita che li ha guidati di recente. “In effetti, la battaglia tra ottimisti e pessimisti continua da almeno due anni, con la maturazione del ciclo dell’azionario, e non sembra destinata a concludersi nel 2017. Per chi crede al miglioramento del ciclo di crescita globale, il Giappone è uno dei Paesi che maggiormente ne beneficerà nel 2017-2018”, dice Archibald Ciganer, gestore del fondo T. Rowe Price Japanese Equity di T. Rowe Price.

Per gli analisti di Online SIMil mercato azionario resta un buon affare così come lo è la deflazione, ma la fine potrebbe essere vicina se il dollaro resta forte e i prezzi del petrolio in ascesa”. Ma attenti alla volatilità, una costante di questo mercato. “Per puntare sulle azioni del Giappone meglio affidarsi a un fondo specializzato che abbia una storia positiva di gestione delle turbolenze, anche in vista di una possibile fin della deflazione e in un’ottica di lungo periodo”, avvertono gli esperti. Con dati di Morningstar Direct, Online SIM ha stilato l’elenco dei 10 fondi azionari che investono sul Giappone (categoria Morningstar: Azionari Giappone Large Cap) che hanno saputo domare meglio la volatilità contenendo al massimo la discesa (max drawdown) dal picco più alto di rendimento negli ultimi dieci anni (1 gennaio 2006- 28 febbraio 2017):

Fondi azionari Giappone che sanno gestire meglio la volatilità

Prodotto

Società

Max Drawdown
2006-2017

Fidelity Japan Advantage A-JPY

Fidelity International

-38,80%

Invesco Japanese Equity Core C USD AD

Invesco

-39,27%

OYSTER Japan Opportunities C JPY PR

SYZ AM

39,66%

DB Platinum IV CROCI Japan I1C

Deutsche AM

-44,82%

Invesco Japanese Value Equity C JPY Acc

Invesco

-46,81%

Candriam Eqs L Japan C JPY Acc

Candriam

-48,29%

BlackRock ISF Japan Index SUB

BlackRock

-48,52%

Vitruvius Japanese Equity B JPY

Belgrave Capital Management

-48,57%

Pictet-Japan Index P JPY

Pictet

-48,98%

Amundi IS MSCI Japan IE-C

Amundi

-49,12%

Nella tabella i fondi azionari che investono sul mercato azionario puntando sulle large cap che hanno avuto la migliore perdita massima maturata nel periodo di analisi, rispetto al valore di picco di rendimento (Max drawdown). Fonte: Morningstar Direct