L'Europa del risparmio gestito nel 2016

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foto: autor European Parliament, Flickr, creative commons

Gli ultimi dati sull’andamento dell’industria del risparmio gestito nel 2016 arrivano da EFAMA. L’Associazione europea dei fondi d’investimento e dell’asset management ha pubblicato i dati definitivi di raccolta e di patrimonio dell’anno che ci siamo appena lasciati alla spalle. Un anno che, per quanto pieno di scossoni e di volatilità, ha raggiunto comunque cifre da record, come spiega lo stesso Bernard Delbecque, senior director per l’Economia e la ricerca in EFAMA. “Il 2016 è stato un altro anno record per l'industria europea dei fondi di investimento, con un patrimonio netto di fondi di investimento europei in aumento a un massimo storico di 14.142 miliardi di euro e una raccolta netta di fondi di investimento alternativi  (FIA) che ha raggiunto il suo livello più alto con 184 miliardi di euro. Nonostante molteplici shock negativi, le sottoscrizioni nette di UCITS sono rimaste in gran parte positive".

Nello specifico il sistema ha raccolto oltre 459 miliardi di euro in dodici mesi, di cui 275 confluiti nei prodotti UCITS (nel 2015 erano 590 miliardi) e 184 nei fondi alternativi. Le masse complessive in Europa hanno superato quota 14.142 miliardi di euro, di cui 8.658 gestiti in prodotti UCITS e 5.483 in FIA.

A livello di singole categorie i maggiori flussi, per quanto riguarda i prodotti UCITS, hanno riguardato gli strumenti obbligazionari e quelli monetari che hanno raccolto nel 2016 rispettivamente 112 e 106 miliardi di euro. A seguire si distinguono i fondi multiasset con 49 miliardi di euro, anche se dopo un costante aumento registrato negli ultimi tre anni, l’anno scorso subiscono un forte calo di flussi. Negativi, invece, i prodotti azionari per 8 miliardi. Una vera inversione di tendenza, se consideriamo che nel 2015 gli equity in Europa avevano guadagnato 146 miliardi. Il sell-off registratosi nel gennaio 2016 ha determinato l’andamento della categoria durante tutto l’anno. Una tendenza che invece si è  stoppata per quanto riguarda i prodotti fixed income, che dopo un primo trimestre difficile, hanno goduto di un forte aumento.

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La top five europea

Sono cinque i Paesi che hanno chiuso l'anno con una raccolta netta superiore ai 10 miliardi di euro: l'Irlanda con 117 miliardi, il Lussemburgo con 73 miliardi, la Francia con 28, la Svizzera con 14 e la Germania con 13 miliardi.

Per quanto riguarda il quarto trimestre, tra i maggiori Paesi, l'Irlanda ha attirato qualcosa come 47 miliardi netti di flussi, soprattutto in fondi azionari, obbligazionari e monetari. La Francia invece ha sperimentato una raccolta netta di 8 miliardi, grazie agli obbligazionari e ai fondi monetari. Il Regno Unito ha registrato sottoscrizioni per 6 miliardi di euro, grazie agli obbligazionari, monetari e altri fondi. La Germania ha attirato 4,5 miliardi soprattutto invece grazie alla forte domanda di fondi azionari.  Buone anche le raccolte di Italia  (4,1 miliardi), Svezia (3,7 miliardi),  Spagna (2,7 miliardi) e in Danimarca (2,6 miliardi).

 

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