L'inarrestabile ascesa dei green bond

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Ashes Sitoula, Unsplash

Quello del cambiamento climatico è un argomento sempre più centrale nell’agenda globale, tra le altre cose perché fonte di sfide finanziarie che i Paesi sviluppati e in via di sviluppo si ritrovano ad affrontare nell’attualità. Uno strumento su cui possono fare affidamento è costituito dai green bond, le cui emissioni nel mercato di capitali stanno aumentando a un ritmo considerevole. A fornirci qualche cifra sul fenomeno, spiegare in cosa consistono questi strumenti e perché stanno avendo tanto successo ci pensa Enrico Lo Giudice, research associate di MainStreet Partners, società d’investimento specializzata in investimenti sostenibili.

“L’aspetto più interessante dei green bond riguarda la possibilità che queste obbligazioni generino simultaneamente ritorni finanziari e impatti positivi a livello sociale ed ambientale”, chiarisce da subito Lo Giudice. Come suggerisce già il solo nome, infatti, si tratta di tradizionali strumenti obbligazionari i cui proventi vanno soprattutto a finanziare progetti attivi nell’ambito delle energie rinnovabili, della prevenzione dall’inquinamento e della salvaguardia dell’ambiente.

Emessi inizialmente da istituzioni multilaterali (Banca Mondiale, BEI), erano considerati un mercato di nicchia ma nel tempo la percezione è molto cambiata. “In meno di dieci anni, infatti, i green bond si stanno moltiplicando”, afferma l’esperto, che apporta qualche numero in più. “Nella prima metà del 2017 sono state emesse circa 55 miliardi di obbligazioni etichettate ‘green’, con un incremento pari al 38% sull’anno precedente, visto che nei primi sei mesi del 2016 le emissioni green ammontavano a 40 miliardi di dollari”. Le stime della Climate Bond Initiative parlano di un totale di 150 miliardi di dollari di green bond emessi in tutto 2017 (nel 2016 la cifra ha raggiunto gli 82 dollari).

Grafico 1: totale di green bond emessi dal 2010

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Grafico: Climate Bond Initiative, Moody's, Environmental Finance

A chi piacciono e perché?

“Queste obbligazioni offrono l'opportunità di gestire in modo attivo l’impronta ambientale dei portafogli degli investitori in quanto due delle principali caratteristiche delle obbligazioni green sono la trasparenza e la comunicazione”, spiega Lo Giudice. A questo va aggiunto che si tratta di strumenti finanziari responsabili. Infatti, più di 100 tra emittenti, investitori e sottoscrittori di obbligazioni green hanno aderito ai Green Bond Principles, linee guida generali che forniscono definizioni e standard per questa tipologia di obbligazioni.

“Tutti i progetti finanziati dalle obbligazioni green hanno ricadute positive e rispettose del clima, attenuando i rischi dei tradizionali strumenti a reddito fisso”. Grazie all’elevato grado di trasparenza dei green bond, gli investitori possono anche quantificare i vantaggi degli investimenti fatti utilizzando parametri accessibili (ad esempio, in termini di riduzione di CO2 o di gigawatt/ora (GWh) di energia pulita prodotta).

In breve tempo, il mercato dei green bond è diventato globale, dinamico e ben conosciuto, grazie al numero di soggetti finanziari coinvolti e il loro successo è destinato ad aumentare man mano che nuovi player si affacceranno su questo mercato. Interessante, a tal proposito, è il ruolo degli emergenti, in particolar modo di Cina e India, il cui compromesso per un futuro decarbonizzato si è concretizzato nell’emissione di miliardi di green bond per finanziare lo sviluppo delle energie rinnovabili, i programmi di efficientamento energetico e altri progetti legati alla sostenibilità.

Lo Giudice, infine, ricorda che non sono solo gli investitori istituzionali ad avere interesse a investire in obbligazioni green e per dimostrarlo cita diversi studi condotti da importanti banche d'investimento, tra cui Bank of America, Merrill Lynch, Morgan Stanley, Barclays e UBS, dai quali è emerso che circa l’89% di tutti gli investitori ha espresso interesse per gli investimenti sostenibili e il 65% di loro ha fatto investimenti di questo tipo. Questa percentuale sale al 66% tra gli high net worth individuals mentre se si prednono in considerazione i millennials e i giovani professionisti, il 92% è a conoscenza del tema degli investimenti sostenibili.

“Ciò potrebbe significare che la prossima generazione di investitori utilizzerà il suo capitale in modo sostenibile. Dopo tutto, chi non sarebbe felice di finanziare progetti ambientali e allo stesso tempo di ottenere ritorni finanziari?”, conclude l’esperto di MainStreer Partners.