La BCE spiana il terreno per una serie di nuove misure a dicembre

Christine Lagarde, Presidente, BCE
Christine Lagarde, Presidente, BCE

Le condizioni economiche e sanitarie stanno peggiorando in Europa e le principali autorità ne sono consapevoli. L'ultima riunione della Banca centrale europea si è conclusa senza modifiche. Non sono state apportate variazioni alla sua politica monetaria, ma c'è stato un importante cambiamento nel suo discorso ufficiale. Il primo paragrafo del comunicato di questo giovedì porta un messaggio importante se si legge tra le righe: la promessa che nelle prossime settimane arriveranno altre misure monetarie. "Nell'attuale contesto in cui i rischi sono chiaramente al ribasso, il Consiglio ricalibrerà i suoi strumenti, se necessario, per rispondere alla situazione e garantire che le condizioni finanziarie rimangano favorevoli". Questa è la grande frase chiave del discorso di Christine Lagarde.

Con le sole parole, Lagarde ha creato l'aspettativa di passare all'azione a dicembre su un paio di livelli diversi, fa notare Andreas Billmeier, analista senior del debito pubblico di Western Asset (Franklin Templeton). Questo è qualcosa su cui tutti i gestori sono d'accordo. "Lagarde non avrebbe potuto essere più chiara sui rischi di ribasso e che la ripresa economica sta perdendo slancio", dice Peter Allen Goves, analista obbligazionario europeo di MFS Investment Management.

Sebbene non l'abbia esplicitamente confermato, la misura che i mercati interpretano come più probabile è un'estensione del Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP). "Christine Lagarde ha detto chiaramente che tutti gli strumenti saranno studiati per trovare il miglior mix", ricorda Nicolas Forest, responsabile globale del reddito fisso di Candriam. Prevede quindi l'estensione del PEPP a dicembre, che a suo avviso potrebbe sicuramente sostenere i mercati obbligazionari europei. "Con la seconda ondata della pandemia che ha colpito l'Europa e la svendita in atto sui mercati azionari, la BCE dovrebbe cercare di evitare una possibile crisi del credito e un grande allargamento degli spread. Questo è fondamentale per fornire liquidità agli emittenti di debito pubblici e privati", insiste. Anche PIMCO lo prevede: un ulteriore acquisto di 600 miliardi di Euro e la proroga del programma di sei mesi fino alla fine del 2021 sembra loro ragionevole.

Anche questo è qualcosa che Allen dà per scontato, ma insiste sul fatto che il diavolo è nei dettagli del discorso di Lagarde. E ogni parola è un messaggio. La grande frase da studiare è "ricalibrare gli strumenti" in riferimento all'incontro di dicembre. "Gli strumenti, al plurale, attireranno giustamente l'attenzione. Lagarde è stata chiara nel non dare per scontato che un solo strumento farà parte dell'esercizio di ricalibrazione", sottolinea.

Cosa potrebbero essere? "Prima di tutto, potrebbe intraprendere maggiori azioni per sostenere l'erogazione di credito all'economia. In secondo luogo, per garantire la convergenza dell'inflazione prevista con l'obiettivo, è probabile che gli acquisti di titoli debbano aumentare. Questo, a sua volta, sosterrebbe le valutazioni delle obbligazioni, o almeno impedirebbe un rapido aumento dei tassi d'interesse, simile a quello che la BCE cercava in primavera", afferma l'esperto di Western Asset.

Per Kevin Thozet, membro dell'Investment Committee di Carmignac, si potrebbe fare di più sul fronte bancario con la possibilità di offrire condizioni di credito più interessanti su base aggregata o più mirate per prestiti in segmenti specifici. "Lagarde ha sottolineato l'urgente necessità di garantire che il credito continui a fluire nell'economia e che la politica monetaria e fiscale continuino a lavorare insieme", aggiunge Konstantin Veit, senior portfolio manager di PIMCO. In questo senso da PIMCO si aspetterebbero ulteriori operazioni di TLTRO-III oltre il marzo 2021, nonché un'estensione del periodo di prime rate del -1% nell'ambito di TLTRO-III da giugno a dicembre 2021, in linea con l'aspettativa di un'estensione di PEPP sullo stesso orizzonte.

L'intera serie di misure avrà un impatto sul mercato delle obbligazioni societarie. "L'aumento degli acquisti di credito riduce sia lo stock che il flusso a disposizione degli investitori privati. Inoltre, ci sarà un crescente effetto di crowding out da parte degli investitori tradizionali di titoli di Stato, visti i tassi bassi e negativi", difende Mondher Bettaieb-Loriot, direttore del credito aziendale di Vontobel AM. "È stato infine stimato che il totale di tutte le obbligazioni in Euro in circolazione detenute dagli investitori si ridurrà di 750 miliardi di Euro solo nel 2021, uno degli importi più alti che abbiamo mai visto (fonte: Citi Credit Research). La carenza di obbligazioni, e soprattutto di obbligazioni societarie, si intensificherà con le azioni della BCE previste per dicembre. Ciò rappresenta un supporto tecnico molto forte per il mercato in vista del 2021.

La BCE attende l'incontro di dicembre per sostenere eventuali misure aggiuntive con dati macroeconomici. A quel punto si conosceranno le nuove proiezioni economiche che, come osserva Billmeier, incorporeranno il fatto che l'inflazione di fondo è notevolmente al di sotto delle prospettive fissate a settembre, nonché l'impatto dei confinamenti della seconda ondata COVID-19. "Queste previsioni copriranno, per la prima volta, anche una valutazione per il 2023, che fornisce un quadro naturale per l'annuncio di ulteriori misure di allentamento", conclude Veit.