La Banca Centrale Europea ha definito i tassi di interesse "significativamente meno restrittivi" dopo il taglio di marzo, facendo ipotizzare uno stop nel prossimo meeting.
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Come previsto dal mercato, la BCE ha nuovamente ridotto i tassi dello 0,25% nella riunione di marzo, segnando il sesto taglio in questo ciclo. Tuttavia, le parole di Christine Lagarde, che ha descritto l’attuale livello dei tassi come "significativamente meno restrittivo", hanno sorpreso gli analisti.
Una pausa ad aprile?
Per Salman Ahmed, responsabile globale della strategia macro e dell'asset allocation di Fidelity International, questa valutazione della BCE suggerisce una possibile pausa nella prossima riunione. “Ora vediamo aprile come una decisione al 50/50, dipendente dai dati e dagli annunci di dazi di Trump il 2 aprile, che potrebbero includere misure significative contro l'Europa”, afferma.
Anche Nicolas Forest, Chief Investment Officer di Candriam, considera il taglio di marzo come “l’ultimo chiaro” di questo ciclo. Alcuni esponenti della BCE, come Isabel Schnabel, hanno già espresso la necessità di una pausa, sottolineando che i tassi si stanno avvicinando a un livello neutrale e che la politica monetaria sta diventando meno restrittiva.
Cambio di scenario?
L’ipotesi di successivi tagli ai tassi in Europa non sembra più così scontata. Felix Feather, economista di Aberdeen, spiega che la possibilità di un aumento del deficit europeo ha portato i mercati a rivedere le aspettative sui tagli dei tassi, con un impatto evidente sulla curva dei rendimenti.
Feather ritiene ancora che la BCE porterà i tassi verso un livello neutrale in tempi relativamente brevi, ma i rischi in entrambe le direzioni stanno aumentando. Dati economici deboli e l’incertezza sulle tariffe USA potrebbero spingere verso ulteriori tagli, ma un allentamento fiscale anticipato potrebbe invece mantenere i tassi più elevati più a lungo.
Secondo Matt Morgan, Head of Fixed Income di Jupiter AM, un nuovo taglio sarebbe giustificato, ma la Germania potrebbe cambiare le dinamiche europee. Berlino ha annunciato investimenti infrastrutturali per 500 miliardi di euro in 10 anni e una riforma che esclude la spesa per la difesa superiore all’1% del PIL dal calcolo del debito pubblico. “Questa è la più grande svolta nella politica fiscale tedesca degli ultimi decenni”, afferma Felipe Villarroel di TwentyFour AM.
Verso un livello neutrale del 2 per cento?
Alcune case di investimento, come PIMCO, prevedono ancora una riduzione graduale dei tassi in Europa. Tuttavia, Konstantin Veit, gestore di portafoglio di PIMCO, riconosce che vi è un crescente disaccordo sul livello di equilibrio dei tassi, e che eventuali tagli futuri saranno più discussi.
Altri, come Pictet AM, ritengono che il BCE continuerà con tagli dello 0,25% a marzo, aprile e giugno, fino a raggiungere un livello neutrale del 2 per cento. Anche BlackRock condivide questa visione: secondo Roelof Salomons, Chief Investment Strategist del BlackRock Investment Institute, la BCE abbasserà i tassi fino a un livello attorno al 2%, ma il futuro dipenderà dall'evoluzione della spesa fiscale.
Crescente incertezza per le prossime settimane
La BCE ha inoltre aggiornato le previsioni macroeconomiche. Secondo Patrick Barbe, gestore di Neuberger Berman, la revisione al ribasso dell’inflazione core media per il 2024 (dal 2,3% al 2,2%) e della crescita economica (dal 1,1% allo 0,9%) giustificano ulteriori tagli.
Tuttavia, la BCE ha enfatizzato che l’aumento dell’incertezza lo costringerà a dipendere dai dati nelle prossime riunioni. Per questo, i mercati dovranno attendere la decisione di aprile per avere maggiore chiarezza. Simon Dangoor, responsabile delle strategie macro di Fixed Income per Goldman Sachs Asset Management, avverte che l’incertezza sulle prospettive della BCE è in aumento, rendendo meno prevedibile la direzione dei tassi di interesse nel breve termine.