La Cina dopo le politiche zero Covid. Obiettivo normalizzazione e ritorno alla crescita

Cina notizia
Annie Spratt, Unsplash

Dopo tre anni di autoisolamento, la Cina ha finalmente annunciato nuove linee guida che riaprono di fatto le frontiere e abbandonano le quarantene. Il tanto criticato approccio zero Covid, con le sue rigorose chiusure e confinamenti, è stato improvvisamente sostituito da una riapertura incontrollata che ha completamente travolto il sistema sanitario. Fonti ufficiali cinesi affermano che il 70% dei 25 milioni di abitanti di Shanghai è già stato infettato.

La mobilità all'interno delle città è già tornata a circa il 75% dei livelli pre-Covid, mentre i colli di bottiglia logistici sono rapidamente diminuiti. La congestione del traffico passeggeri nella metropolitana di 18 città e nel traffico di altre 46 città è rimasta al di sotto dei livelli pre-crisi, rispettivamente del 10-15% e del 25%. Il traffico merci su rotaia e su strada e nei principali porti ha registrato nell'ultima settimana un forte rimbalzo.

Ritorno alla normalità

"Nelle ultime settimane sono aumentati anche i viaggi nazionali ed esteri, con il ritorno al normale orario di lavoro. Anche se la grande ondata Covid sembra stabilizzarsi, c'è ancora molta incertezza sulle ondate future o sulle nuove varianti. Tuttavia, dopo il Capodanno cinese (22 gennaio), è probabile che si torni alla normalità nella maggior parte delle aree economiche", osserva Cosmo Zhang, Emerging Markets Fixed Income analyst di Vontobel AM.

Gemway, specializzata in azioni emergenti, sottolinea che mentre il Paese sta lottando con la massiccia ondata di infezioni da Covid-19 e la sfida che pone al sistema sanitario, la pandemia raggiungerà il picco prima del Capodanno cinese e la fiducia delle famiglie tornerà gradualmente a partire dal secondo trimestre del 2023. "Nel frattempo, l'economia ha toccato il fondo e probabilmente beneficerà dello slancio della riapertura e delle politiche di sostegno rivolte alle imprese private e al settore immobiliare".

Per il momento, i PMI cinesi sono scesi, soprattutto il PMI dei servizi, che si è attestato a 41,6, ben al di sotto dei 45 previsti. "Tuttavia, il desiderio di Pechino di rilanciare l'economia è più importante delle considerazioni sulla salute, quindi dovremmo assistere a una ripresa della domanda di materie prime e a un ritorno alla normale attività", prevedono da Edmond de Rothschild AM.

Mercato cinese

Il 2022 è stato un anno da dimenticare per gli investitori azionari cinesi. I mercati onshore e offshore hanno registrato rendimenti rispettivamente del -27,3% e del -23,6%, i peggiori degli ultimi dieci anni. Tuttavia, nonostante l'incertezza, alcuni gestori di fondi rimangono ottimisti sulle prospettive per il 2023, come Neuberger Berman e Goldman Sachs AM.

"Nel 2022, i venti contrari della Cina sono stati per lo più idiosincratici, con l'inasprimento delle politiche Covid e il rallentamento del mercato immobiliare. Riteniamo che, in ultima analisi, l'allentamento delle misure Covid, il sostegno al mercato immobiliare e una politica monetaria e fiscale molto mirata saranno la chiave per la normalizzazione della Cina e il ritorno alla crescita economica", sottolineano gli esperti di Goldman Sachs AM.

Fattori di crescita che rimangono intatti

I fattori di crescita a lungo termine per l'asset class, tra cui l'innovazione interna, il consolidamento, l'asimmetria informativa e la diversificazione, rimangano intatti e sono addirittura più interessanti data la tenuta degli utili e dei multipli di valutazione rispetto alle medie storiche. "Inoltre, i flussi di investimenti internazionali nel mercato delle azioni A rimangono forti nonostante le sfide, con flussi pari a 12 miliardi di dollari nel 2022 e di 256 miliardi di dollari cumulativamente dal 2014, il che indica l'interesse e l'allocazione degli investitori", osservano ancora da Goldman Sachs AM.

Secondo Steve Watson, manager di Capital Group, dal punto di vista del mercato continuano a esistere fattori che favoriscono o sfavoriscono determinati settori: la questione della sicurezza in aree diverse come la tecnologia, l'energia, l'alimentazione e la difesa ha ricevuto ampio spazio durante il Congresso. "D'altra parte, l'enfasi sul lavoro ideologico e sulla promozione di un ambiente digitale sano probabilmente manterrà la fiducia degli investitori nelle società tech nonostante la volatilità", conclude l'esperto.