La Commissione europea approva la CSRD: un passo avanti nello sviluppo degli investimenti sostenibili

Europa News
Guillaume Perigois (Unsplash)

A partire dal 2024, tutte le grandi aziende dell'Unione Europea dovranno rendere noti i dati relativi all'impatto delle loro attività sulle persone e sul pianeta e i rischi di sostenibilità a cui sono esposte. Nasce il CSRD, la Corporate Sustainability Reporting Directive. Adottata dalla Commissione europea giovedì scorso, questa direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale renderà le società più responsabili nei confronti del pubblico, obbligandole a divulgare regolarmente informazioni sul loro impatto sociale e ambientale. Secondo la CE, questo passo porrà fine al greenwashing, rafforzerà l'economia sociale di mercato dell'UE e getterà le basi per gli standard globali di rendicontazione della sostenibilità.

Nuovo acronimo: CSRD

Questi nuovi requisiti di rendicontazione della sostenibilità si applicheranno a tutte le grandi aziende, indipendentemente dal fatto che siano o meno quotate in borsa. Anche le imprese non comunitarie con attività sostanziali nell'UE (con un fatturato superiore a 150 milioni di euro nell'UE) dovranno adeguarsi. Anche le PMI quotate saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.

Per quasi 50.000 aziende nell'UE, la raccolta e lo scambio di informazioni sulla sostenibilità diventeranno la norma, rispetto alle circa 11.700 aziende coperte dalle norme attuali.

Tempistica di attuazione

La proposta dovrebbe essere adottata dal Consiglio il 28 novembre, dopodiché sarà firmata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Le regole inizieranno ad essere applicate tra il 2024 e il 2028:

- Dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria, con obbligo di presentazione nel 2025.

- Dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese attualmente non soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza delle relazioni nel 2026.

- Dal 1° gennaio 2026 per le PMI e le altre società quotate in borsa, con scadenza delle relazioni nel 2027. Le PMI possono scegliere di non partecipare fino al 2028.

Un rimedio alle carenze della direttiva NFRD

Per la Commissione, queste norme affrontano le carenze dell'attuale legislazione sulla divulgazione non finanziaria (NFRD, Non-Financial Reporting Directive), in gran parte percepita come insufficiente e inaffidabile. La CSRD introduce obblighi di rendicontazione più dettagliati sull'impatto delle imprese sull'ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell'UE. La Commissione adotterà la prima serie di standard entro giugno 2023.

Per garantire che le aziende forniscano informazioni affidabili, saranno sottoposte a verifiche e certificazioni indipendenti. Il reporting finanziario e quello di sostenibilità saranno sullo stesso piano e gli investitori potranno disporre di dati comparabili e affidabili. Dovrà essere garantito anche l'accesso digitale alle informazioni sulla sostenibilità.