La Fed non tocca i tassi

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foto: autor International Monetary Fund, Flickr, creative commons

Tutto invariato. La Federal Reserve non tocca i tassi d’interesse, che si mantengono tra lo 0,25% e lo 0,5%, con buona pace di molti investitori che si aspettavano tale comportamento. Eppure la possibilità di un rialzo a dicembre si fa sempre più probabile. I membri del FOMC si sono mostrati molto divisi: sette hanno votato a favore dello uno status quo, tre invece si sono mostrati favorevoli ad alzare i tassi  fino allo 0,75%.

Secondo Stefan Kreuzkamp, direttore degli investimenti di Deutsche AM, “quanto dichiarato ribadisce la nostra opinione che la Fed è pronta ad aumentarli ancora una volta quest'anno. Naturalmente, questo dipenderà dai dati in arrivo. Se l'economia mantiene il percorso recentemente intrapreso, ci si potrebbe aspettare un altro aumento l'anno prossimo, senza ecluderne un secondo. Il FOMC ha votato con sette voti contro tre, ciò riflette il crescente grado di disaccordo tra i membri  sui tempi del prossimo rialzo”. 

Per Lee Ferridge, responsabile multiasset strategy per il Nord America di State Street Global Markets, “le famigerate previsioni personali dei membri del FOMC sull`andamento della politica monetaria indicano che la maggior parte dei membri della Fed si aspetta tutt’ora un aumento prima della fine dell’anno, mentre il presidente Yellen ha dichiarato che le condizioni per una politica restrittiva erano prossime al raggiungimento. Come sempre, tuttavia, sarà probabilmente necessario che si verifichi un rafforzamento dei dati tra ora e fine anno affinché la Fed prosegua in questa direzione”.

Anche da Aberdeen si dicono certi che il rialzo è solo slittato a dicembre, anche se l’appuntamento elettorale statunitense potrebbe apportare delle modifiche. Come spiega il gestore Luke Bartholomew le elezioni presidenziali negli Stati Uniti “potrebbero generare molta volatilità nel mercati e dissuadere la Fed. L’aspettativa di un rialzo a dicembre potrebbe essere sufficiente per dare via ad una vendita nel mercato che porti la Fed a congelare i suoi piani in un circolo vizioso”. ​