La finanza quantitativa, la nuova frontiera del mondo degli investimenti

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“La finanza quantitativa è molto più importante nel mondo dell’asset management di quanto molti cercano di nascondere”. Esordisce così Daniele Bernardi, amministratore unico di Diaman SCF incontrato durante l’undicesima edizione del Quant a Venezia. “Banalmente quando uno fa un indice di Sharpe, già sta usando un valore quantitativo. Tutti i gestori nel bene e nel male hanno una parte quantitativa, quantomeno nella stima e nella valutazione delle scelte che fanno e nell'analisi dei risultati che portano. Quantitativo significa avere dei processi di investimento ben strutturati e scrupolosi, significa affidarsi a delle regole, dei meccanismi, dei modelli di controllo del rischio per ottenere i risultati sperati". E continua: "a Londra se non hai una metodologia quantitativa alla base non ti ascoltano nemmeno. L’idea del bravo gestore è stata superata dal vantaggio oggettivo che il processo di investimento quantitativo può dare”.

"In Italia siamo un po’ indietro, anche se noi siamo stati i pionieri 11 anni fa, quando nel 2002 parlando a pranzo è venuta fuori l’idea di fare una conferenza che non dicesse soltanto quello che facciamo noi ma che permettesse di parlare a tutti quelli del settore che hanno qualcosa da dire”. Bernardi, progettista dell’Aprilia durante sette anni, ha dato il salto al mondo della finanza grazie a suo padre, consulente finanziario. “Avendo studiato ingegneria e non avendo basi economiche, ho potuto valutare i mercati finanziari con gli occhi di chi pensa che sia meglio studiare le caratteristiche del mercato piuttosto che studiare le caratteristiche delle aziende che lo compongono, che è un po’ l’approccio dei grandi quantitativi degli Stati Uniti, come Jim Simons, che è un fisico nucleare. Questa è la differenza tra un approccio quantitativo ed un approccio fondamentale”, conclude l’esperto, che si dice molto soddisfatto della grande affluenza registrata che "ha riconfermato il QUANT come un evento di riferimento nel panorama finanziario internazionale, sia per le ricerche e i modelli innovativi che propone ogni anno in anteprima, sia come forum di incontro tra accademici e practitioner, unico evento in Europa a riuscire ad unire due categorie normalmente distanti tra loro".

L’undicesima edizione dell’evento Quant, tenutasi a Venezia lo scorso venerdì e organizzato da Diaman SCF, ha annoverato 15 speaker prestigiosi, tra questi Andrew Kumiega dall’Illinois Institute of Technology, Robert Krause di The VoiX Goup Corporation e Ruggero Bertelli dall’Università di Siena. Tra i practitioners intervenuti: Teodor Naoumov di Ubi Pramerica SGR, Gianni Pola di Anima SGR, Frédéric Hoogweld di Amundi, che hanno condiviso i risultati delle loro ricerche con il pubblico, presentando nuovi strumenti, idee e soluzioni da applicare. Più di 250 i delegati intervenuti, un record di partecipanti, tra i quali asset managers, fund of funds managers, responsabili finanza, directors, CEO e professionisti provenienti dal mondo istituzionale, arrivati a Venezia per conoscere le ultime novità e i nuovi prodotti presentati dagli oltre 25 espositori. 

La sera del 25 febbraio sono invece stati assegnati i Diaman Awards, che premiano i migliori gestori patrimoniali e di fondi di fondi. Grande aspettativa per i classificati, tra questi spiccano al primo posto: Gabriele Roghi di Invest Banca, Andrea Palma di Nuova Banca delle Marche, Ingo Werner di Fia Asset Management premiato per due categorie. Per i Fund of Funds al primo posto: Elisabeth Luis di Generali Investments, Valeria Carbone di Sella Gestioni SRG, Sophie Bigeard di OFI Asset Management e Teodor Naoumov di Ubi Pramerica SGR.