Uno sguardo al comparto obbligazionario corporate tra Europa e Usa secondo Gabriele Montalbetti, CFA Ufficio Studi di Consultinvest SGR.
Uno sguardo al comparto obbligazionario corporate tra Europa e Usa secondo Gabriele Montalbetti, Cfa Ufficio Studi di Consultinvest SGR.
Come va valutato il comparto high yield sui prossimi mesi?
Dopo 12 mesi di ininterrotto rialzo delle quotazioni e di enormi flussi in entrata, per la prima volta da fine giugno si sono visti grossi deflussi dai fondi e dagli Etf e gli spread sono tornati ad allargarsi significativamente. Tuttavia il comparto risulta ancora caro sotto molti punti di vista (soprattutto in euro) ma incorpora anche previsioni molto positive (tassi di default molto bassi). È significativo il fatto che anche i gestori specializzati negli ultimi tempi vedessero poche possibilità di restringimento degli spread e, al massimo, la possibilità di incassare il rendimento cedolare.
E quello investment grade?
In questo caso prevalgono le considerazioni sulla sensibilità ai tassi di interesse (duration) e per questo è necessaria cautela, specialmente sul mercato americano. Infatti le migliori prospettive sull’economia americana (basti guardare al PIL del secondo trimestre quando si è assistito a un calo dei disoccupati in forte crescita e costante, anche se lento) hanno portato la FED a ridurre (con l’idea di esaurire entro l’inverno) il piano di riacquisto dei titoli obbligazionari e a iniziare il dibattito sull’opportunità di mantenere ancora stimoli così significativi all’economia, visto che i rischi di stabilità del sistema o dell’ingresso in deflazione sono a questo punto bassi. Sul mercato Usa preferire quindi titoli a tasso variabile per ridurre il rischio tasso e per beneficiare del previsto rialzo del dollaro, di cui di recente si sono visti i primi segnali.
E in area euro?
La situazione è ben diversa nell’area euro con la BCE che ha dichiarato di volere intraprendere un percorso di stimolo monetario aggressivo, vista la situazione economica di debolissima crescita e di inflazione in netto calo. È quindi possibile spingersi su durate intermedie (3-5 anni), orientandosi preferibilmente sul debito bancario senior di emittenti cosidetti 'sistemici' o su titoli securitizzati (ABS). Il settore bancario sarà il principale beneficiario delle misure di stimolo della BCE e con il passaggio alla vigilanza BCE degli emittenti più importanti e la revisione dei bilanci bancari attualmente in corso (AQR), dovrebbero emergere istituti solidi e ben patrimonializzati. Qualche opportunità sul debito junior dei bancari potrebbe emergere post AQR, nel caso di emersione di qualche situazione critica e di conseguente allargamento degli spread. Allo stesso tempo i titoli ABS, ancorchè poco liquidi, beneficeranno dell’annunciato supporto fornito dalla banca centrale a questo segmento.