La rimonta degli alternativi

vino
Thomas Hawk, Flickr, Creative Commons

Gli investitori, spinti dai tassi bassi e dai rendimenti negativi hanno cercato nel 2017 opportunità di rendimento nelle categorie più svariate: dal venture capital al private equity, dal vino all'arte, dagli hedge fund al real estate, ma anche metalli preziosi, monete rare, vino (gli investitori in vini pregiati possono aspettarsi un ritorno costante tra il 6 e il 15% ogni anno nel lungo periodo) e arte. Per esempio private equity e private debt, nel primo semestre dell’anno scorso, hanno raccolto 1,195 miliardi (+61%), quasi quanto l‘intero 2016 (1,313 miliardi in totale), mentre il private banking si è impegnato ad alzare la quota in questo tipo di investimenti oltre l'attuale 0,2%.

Il ritorno degli hedge fund

Nel 2017 si è registrata un’inversione di tendenza per quanto riguarda il mondo degli alternativi e, in particolare, per gli hedge fund. Dopo diversi anni di difficoltà dovuta soprattutto a performance deludenti, l’anno scorso l’industria degli hedge fund ha registrato una raccolta di oltre 10 miliardi di dollari. Gli asset in gestione hanno raggiunto un nuovo record di oltre 3000 miliardi di dollari. Cosa guida queste scelte da parte di investitori? "Siamo in una fase avanzata del ciclo economico e di mercato, soprattutto negli Stati Uniti, ed è quindi normale che gli investitori cerchino una maggiore diversificazione su asset class meno legate all’andamento dei listini", spiega Matteo Ramenghi, CIO di UBS WM Italy. "Inoltre, in considerazione delle politiche monetarie espansive che perdurano da anni e dei bassi rendimenti, l’universo obbligazionario offre opportunità limitate e, anzi, potrebbe rivelarsi vulnerabile nel caso di aumenti dei tassi d’interesse più repentini del previsto. Gli hedge fund si propongono quindi come un’alternativa per gli investitori in cerca di maggiori rendimenti senza voler incrementare la componente azionaria", aggiunge l'esperto.

In effetti, l’esperienza insegna che, nei precedenti cicli di rialzo dei tassi statunitensi (1994-1995, 1999-2000 e 2004-2006), gli hedge fund sono risultati l’asset class più performante, offrendo un valido complemento ai tradizionali investimenti in azioni e obbligazioni. "Nell’ambito di un portafoglio ben diversificato, gli alternativi possono contribuire a ridurre la volatilità e offrire rendimenti meno correlati all’andamento del mercato", conclude Ramenghi.