La tecnologia inclusiva del settore del risparmio gestito

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Giorgio Fata

L’era della digitalizzazione ha creato una vera è propria disruption nel settore del risparmio gestito, che, fino a qualche anno fa, era destinato solo ad una cerchia ristretta di clientela con un patrimonio consistente. Ma ora le cose stanno cambiando. Chi è riuscito a cogliere il potenziale della tecnologia, oggi ha una marcia in più. Ne abbiamo discusso durante la tavola rotonda organizzata da Funds People sul tema della ‘tecnologia al servizio degli investimenti’ con quattro società del panorama italiano dell’asset management, che si sono distinti per aver introdotto nuovi modelli di business all’interno di un settore ancora molto chiuso.

Luca Valaguzza, founder e chief product officer di Euclidea Sim sostiene che “la vera rivoluzione della tecnologia, o meglio della digitalizzazione è l’esperienza utente dei servizi on line. Ciò si traduce in una vera e propria interazione con i clienti, che possono oggi acquistare on line gestioni patrimoniali a costi più adeguati. Questo permette a tutti di accedere a servizi di qualità che un tempo erano riservati solo ad una clientela con un patrimonio minimo di 500.000 euro. Oggi invece anche con 5000 euro si può offrire la stessa qualità ed un  servizio di gestione patrimoniale sfruttando la tecnologia”.

Fabio Candeli, amministratore delegato di Banca Profilo, in partnership con Tinaba, ha commentato che “i vantaggi della tecnologia nel settore dell’asset management sono tanti. Primo fra tutti la riduzione della burocrazia, riuscire a sottoscrivere un contratto di gestione patrimoniale sul proprio cellulare semplifica significativamente il servizio. Si riduce non solo la complessità, ma anche i costi. A ciò si aggiungono poi tutti i benefici che derivano dalla digitalizzazione in generale, come velocità dell’esecuzione e trasparenza delle condizioni”.

La Tecnologia ha innescato un importante processo di cambiamento all’interno del modello di business tradizionale. “Finanza e tecnologia sono sempre andate di pari passo. La vera innovazione dell’industria del risparmio gestito è a livello distributivo, è questo che ha sicuramente portato ad un impatto positivo per il cliente in termini di semplicità, riduzione dei costi e trasparenza. Allo stesso tempo però la tecnologia può avere delle ripercussioni sulla figura del promotore finanziario, mentre al cliente viene richiesto uno sforzo maggiore nella lettura delle informazioni. Quindi si è venuta a creare una vera e propria competizione con il canale distribuitivo tradizionale”, spiega Sebastiano Picone, responsabile Business Development di Moneyfarm.

Anche per Iacopo Massei, responsabile Business Development di Gimme5- AcomeA Sgr “c’è stata un’innovazione non di prodotto in senso stretto, ma di modello. La tecnologia infatti permette di abbattere tutte quelle barriere che rendono la finanza qualcosa di esclusivo, creando invece qualcosa di inclusivo. Tramite la digitalizzazione infatti tutti possono accedere a strumenti e servizi che un tempo erano riservati a pochi soggetti con ingenti capitali. In questo modo il servizio diviene fruibile e si aiuta il cliente finale a comprendere meglio il prodotto. Con Gimme5 abbiamo dato queste possibilità, permettendo di fare anche versamenti simbolici di 5 euro, riuscendo così ad allargare la cerchia di clientela e servire un target considerato poco interessante dal nostro sistema bancario, perché non redditizio e complicato da gestire. Tuttavia il nostro servizio è qualcosa di ibrido, non ci sostituiamo al canale distributivo, ma collaboriamo con il sistema bancario per migliorare la loro offerta e favorire l’integrazione con questa tipologia di clientela”.