Largo alle scommesse sulle cedole. E i settori sono banche, auto, lusso e capital goods

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foto: autor Twang Photography, Flickr, creative commons

E’ stata ormai definita 'the battle against lowflation' ovvero la battaglia contro la bassa inflazione; il ribasso dei prezzi petroliferi e delle materie prime ha impattato in modo allargato sui prezzi al consumo producendo una caduta a cascata dell’inflazione, nondimeno mettendo in allarme il sistema economico globale per un nuovo rischio deflazione, tema balzato all’evidenza durante la crisi finanziaria del 2008 - 09. Oltre alla BCE, altre nove banche hanno adottato nelle ultime settimane interventi espansivi di politiche monetarie. La risposta a questo scenario è stata la rincorsa all’acquisto di obbligazioni a lungo termine, senza nemmeno troppo guardare al rendimento; il paniere di titoli di stato decennali di quattro paesi importanti, USA, UK, Giappone e Germania, ha un rendimento medio sotto l’uno per cento, con Bund e JGB intorno a 0,3%, e UST e Gilt tra 1,4% e 1,65%.

Ma come investire la liquidità? “La situazione sta per diventare particolarmente complicata per l’investimento di nuova liquidità; la prospettiva di una conclusione della repressione finanziaria, ovvero di rendimenti reali negativi, prospettata addirittura un anno fa con l’annuncio del tapering della FED e l’inizio di una fase di rialzo dei tassi di interesse, è stata al momento accantonata”, spiega Corrado Caironi, investment strategist di R&CA. Gli strategist rimangono invece positivi sui dividendi delle azioni europee avvalorati da buoni bilanci societari. Continua: “è infatti interessante notare che il rendimento da dividendi del 2,65% (MSCI Europe Dividend Yield), nonostante risulti sotto la media storica trentennale del 2,95%, sia di ben 175bps sopra il rendimento obbligazionario delle medesime aziende”. Il suggerimento degli analisti è quello di non soffermarsi solo alle azioni dei classici settori difensivi quali consumer staples, healthcare, telecoms e utilities, ritenuti abbastanza cari ma di valutare una rosa più ampia di settori dove le opportunità da dividendo risultano ancora interessanti. Per esempio: diversified financials, banche, auto, lusso e capital goods; in questo caso un ulteriore vantaggio potrebbe essere offerto dallo stock picking.