Ecco le migliori 20 banche d'Italia

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Foto: asbruff, creative commons, flickr

In uno scenario in cui il tema degli Npl torna alla ribalta, mentre l’agenzia di rating Fitch, come Moody’s, mantiene una visione negativa sulle banche italiane, i dati del sistema nel biennio 2015-2016 fotografano lo stato di salute del settore. Secondo l’ultimo report pubblicato dall’ufficio studi di Mediobanca, l’attivo tangibile degli istititui italiani (dati non consolidati) ammonta a 2.665 miliardi, in riduzione di 20,5 miliardi sul 2015. I crediti alla clientela (imprese e famiglie) sono pari a 1.439 miliardi, in calo di 15,1 miliardi (-1,0%) e si riducono più della raccolta da clientela che perde 11,9 miliardi (-0,7%) e vale 1.650 miliardi. Nell’ultimo anno sono diminuite sia la liquidità (-1,2 miliardi, -5,7%) che i mezzi propri (-26,2 miliardi, -11,6%). Questi ultimi per via dell’accentuata perdita di sistema.

La qualità del credito resta uno dei profili più critici delle banche italiane, a leggere i dati. Dopo il picco del 2015, a fine 2016, la massa dei crediti deteriorati netti (dati consolidati) ammontava a 168,8 miliardi, ovvero il 9,8% dei crediti verso la clientela, in diminuzione di 29,3 miliardi, -14,8%, (di cui 25 delle banche commerciali) rispetto all’anno precedente. Nel corso dell’anno, infatti, i principali istituti hanno affrontato e gestito il “cattivo credito” attraverso la cessione di pacchetti di Npl a veicoli specializzati nella gestione di crediti problematici, attraverso la svalutazione contabile e attraverso l’allocazione tra le attività in via di dismissione. Alcune categorie scontano incidenze superiori alla media di sistema: è il caso delle Popolari (14,2%) e delle BCC (11,8%). Il coefficiente patrimoniale di vigilanza si attesta al 14% per il sistema: le BCC segnano un valore superiore alla media (16,9%), mentre le Popolari subiscono un lieve ritardo (13,8%).

La Top20

Ma quali sono le prime venti banche italiane, in base al totale attivo tangibile? Secondo il report non ci sono grosse variazioni: guadagnano una posizione Credito Emiliano, che passa dalla 14esima alla 13sima (39 miliardi l’attivo tangibile; +5,7% sul 2015), Banca Popolare di Sondrio, dal 15° al 14° posto (37,2 miliardi, +4,7% sul 2015), Crédit Agricole Italia, dall’11esima alla 10ma (51,1 miliardi di attivo tangibile, +3,3%) e Deutsche Bank dalla 20esima alla 19esima (23,6 miliardi anche se con un calo del -2,2%). Perdono posti in classifica invece: Banca Popolare di Vicenza, Banca Popolare di Milano e Dexia Crediop.

Restano invariate tutte le prime nove posizioni: UniCredit conserva la prima posizione (in aumento dello 0,2% a 856,3 miliardi di euro) davanti a Intesa Sanpaolo (717,7 miliardi, +7,2%) e CDP – Cassa Depositi e Presiti (357,7 miliardi, +3,7%); Banca MPS al quarto posto (152,8 miliardi, -9,4%); seguono Banco Popolare (115,6 miliardi, -2,1%), UBI Banca (110,7 miliardi, -4,1%), BNL (78,9 miliardi, +2,0%), Mediobanca (69 miliardi, -1,3%) e Popolare dell’Emilia Romagna (64,4 miliardi, +6,1%). Tra le Top20, sono 11 le banche che subiscono nel 2016 una riduzione dell’attivo, prima tra tutte Veneto Banca che cede il 16%.

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