Le prime cinque SIM in Italia per margini di intermediazione

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davide ragusa, Unsplash

L'ufficio studi di Mediobanca pubblica la 52esima edizione dell' indagine "Le principali società italiane". La pubblicazione contiene la consueta classifica delle principali società italiane (dati 2016 e 2015) e riguarda 1048 gruppi e 2496 imprese operanti nei settori industriale, commerciale, dei servizi pubblici, dei servizi finanziari e assicurativi (banche, compagnie di assicurazione, società di leasing e factoring, società finanziarie).

Nel capitoletto riguardate le SIM il report dà qualche cifra interessante: l’aggregato delle 27 SIM salda il 2016 con un risultato d’esercizio a 124,5 milioni, in diminuzione dai 125,8 del 2015 (-1,0%). La flessione del margine di intermediazione a 405,5 milioni (-3,2% sul 2015), è dovuta essenzialmente alle minori commissioni attive attestatesi a 526,5 milioni (-4,7% sul 2015). Il decremento delle spese amministrative (costo del lavoro e spese generali) a 214,2 milioni (-1,9%), è la conseguenza della flessione di entrambe le voci: lavoro 105,6 milioni (-0,9%) e spese generali 108,6 milioni (-2,8%).

La classifica vede in prima posizione Sanpaolo Invest SIM l’unica società con un margine di intermediazione superiore ai 100 milioni (122,6 milioni, +10,2% sul 2015) dopo che il gruppo Azimut ha optato per la cancellazione dall’albo delle SIM della Azimut Consulenza SIM. Schroders Italy SIM scala la classifica dalla quarta alla seconda posizione pur riducendo il margine di intermediazione dell’8,2% a 49,9 milioni. In terza posizione troviamo Equita SIM che salda il margine a 48,7 milioni (-17,3% sul 2015).

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