Le SGR italiane sono scettiche circa la quotazione dei fondi

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foto: autor Stefano Bertolotti, Flickr, creative commons

Mancano 10 giorni per l'inizio della quotazione dei fondi comuni in Borsa. La possibilità di acquistare e vendere fondi di investimento a partire dal 1º dicembre porterà diversi vantaggi, sia per i risparmiatori in termini di trasparenza, maggiore scelta di prodotti e prezzi più bassi che per il settore in termini di efficienza operativa. Ma per il momento pare che non ci saranno fondi italiani a Piazza Affari. Le SGR italiane giustificano con la scarsa cultura finanziaria dell'investitore retail il loro temporeggiare e nel frattempo preferiscono monitorare il mercato dal di fuori e vedere chi farà da apripista.

Per Fabrizio Carenini, direttore commerciale e marketing di Aletti Gestielle SGR , "in Italia c'è ancora poca cultura finanziaria da parte della clientela. Nonostante gli sforzi informativi e formativi, il pubblico retail presenta una incapacità ad agire autonomamente. I risparmiatori capaci in questo momento di costruirsi da soli un portafoglio con obiettivi di rendimento e di rischio sono una percentuale molto piccola. Pertanto la domanda di negoziazione diretta di fondi, almeno in questa fase iniziale, sarà molto dimensionata. Carenini sottolinea che "le banche, le reti di promotori, i consulenti in generale restano centrali e fondamentali nell'individuazione della soluzione di risparmio più adeguata per i clienti".

Per gli investitori istituzionali e operatori qualificati, la quotazione dei fondi in Borsa "può rappresentare invece una valida alternativa di investimento alle piattaforme che già utilizzano e attraverso questo canale potrebbero trovare una maggiore efficacia della loro attività. Confidiamo che questo mercato all'inizio possa essere alimentato da investitori istituzionali e nel frattempo proseguiamo nel lavoro di diffusione di cultura finanziaria presso le reti e sulla clientela. Per il settore dell'asset management la negoziazione dei fondi rappresenta la possibilità di rendere più efficace, più visibile e più trasparente il mercato. Le società saranno a chiamate a diffondere  il loro brand, le loro proposte e le loro condizioni. Ci sarà una maggiore comunicazione intorno al mondo del risparmio gestito. Sicuramente si parlerà di più di risparmio gestito", conclude.

Da parte di Anima fanno sapere "che gli effetti della quotazione dei fondi saranno limitati, ma continueremo a monitorare le esigenze degli investitori e l’evoluzione del mercato. Per gli investitori retail, pensiamo che i fondi comuni 'funzionino' meglio quando accompagnati da un’attività di consulenza. In questo senso le reti distributive giocano un ruolo fondamentale, sia nell’orientare gli investitori all’interno di un’offerta spesso composta da migliaia di prodotti, sia nell’indirizzarli verso comportamenti virtuosi; si pensi ad esempio ai piani di accumulo del capitale o al fatto di favorire la diversificazione di portafoglio. Per quanto riguarda la clientela istituzionale invece non rileviamo vantaggi dato che già oggi può sottoscrivere qualunque fondo direttamente, presso le SGR".