Cina, rinnovabili, infrastrutture sono alcuni dei temi evidenziati dai gestori internazionali che fanno parte della community di FundsPeople, come opportunità di investimento nell'equity per quest'anno.
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Cina, rinnovabili, infrastrutture sono alcuni dei temi evidenziati dai gestori internazionali che fanno parte della community di FundsPeople, come opportunità di investimento nell'equity per quest'anno.
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Il 2022 si è aperto con una serie di incognite che gli investitori saranno chiamati ad analizzare da vicino. Tra queste spiccano le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina, le future mosse della Fed in fatto di politica dei tassi di interesse e l'inflazione per comprendere se gli attuali livelli saranno solo transitori o permanenti.
È stato chiesto alle società di gestione del risparmio internazionali che fanno parte della community di FundsPeople, di annoverare le strategie su cui puntare nel comparto dell'equity per l'anno iniziato da qualche settimana non senza turbolenze. Per questa asset class, i macro temi su cui i gestori si stanno focalizzando maggiormente e che tornano più volte nelle analisi delle 19 società interrogate sono: le future sorti e sviluppi dell'economia cinese, le energie rinnovabili e più in generale gli strumenti conformi ai fattori ESG (in alcuni casi annoverati anche nell'articolo 9 della SFDR) e gli investimenti necessari per implementare il settore delle infrastrutture, a lungo penalizzato negli anni passati.
C'è fiducia per quanto concerne i mercati azionari asiatici nel 2022. Secondo Tommaso Tassi "la fase peggiore della pandemia sembra superata e le economie della regione stanno ripartendo. A livello geografico guardiamo in particolare all’India che, dopo molti anni di crescita sottotono, sembra finalmente pronta a mettere a segno un rimbalzo che si ripercuoterà sugli utili aziendali, e alla Cina, dove rimaniamo positivi sulle società in grado di adattarsi ai cambiamenti normativi e allinearsi agli obiettivi politici in aree quali innovazione digitale, tecnologia verde, e miglioramento del benessere". Alla storica strategia azionaria Asia Pacific la società affianca il fondo AS Sicav I - Asian Sustainable Development Equity (art 9 SFDR) "con il quale puntiamo a investire nei mercati asiatici ed emergenti con una strategia allineata agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, che permette di sfruttare pienamente il potenziale di crescita e di rendimento strutturale offerto dagli investimenti, generando altresì impatti positivi per l’intera società" spiega il responsabile.
1/20Non solo per il 2022 ma anche in un'ottica di lungo periodo, la logica basta sugli investimenti ESG sarà premiante e cruciale. A dirlo è Antonio Volpe: "Nel segmento azionario puntiamo con grande convinzione (riflessa anche in una dovizia di investimenti aziendali) sul tema portante dell’idrogeno. Abbiamo lanciato a fine 2021 CPR Invest - Hydrogen, innovativa strategia di investimento che si aggiunge alla gamma di soluzioni di Amundi per raggiungere l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050".
Secondo l'esperto, questa materia prima energetica, essenziale per raggiungere la neutralità carbonica, è oggetto di investimenti molto elevati da parte di attori pubblici e privati. "Siamo convinti che l'idrogeno svolgerà un ruolo di primo piano nella transizione energetica e che, entro il 2050, dovrebbe rappresentare il 17% della domanda energetica e contribuire a ridurre di un terzo le emissioni di gas serra. Il fondo investe a livello globale su aziende coinvolte nell’intera filiera industriale dell’idrogeno: produzione, distribuzione e stoccaggio; tecnologie specialistiche; utilizzo. Siamo orgogliosi di essere tra i primi nel mercato a investire in questo tema del futuro e di farlo attraverso una gestione basata sulla convinzione e su un approccio ad impatto" spiega.
2/20Una strategia multi-tematica a "rotazione" per affrontare le criticità del mercato. Questa è la ricetta di Enzo Corsello per l'azionario. "Il portafoglio di Allianz Thematica è diversificato in 5-7 temi di investimento, per lo più non correlati tra di loro, che vengono monitorati e aggiornati dal team di gestione. I brillanti risultati raggiunti dal fondo nei suoi 5 anni dal lancio sono riconducibili alla gestione attiva e alla generazione di alfa che avviene a 3 livelli: identificazione dei temi sulla base di driver di cambiamento strutturale, aggiornamento dei temi e della loro ponderazione nel portafoglio, selezione attiva dei titoli vincenti rispetto ai temi considerati" spiega Enzo Corsello.
L'esperto inoltre spiega che, sulla base dell’evoluzione del contesto di mercato, recentemente il peso di temi “growth” legati alla tecnologia, come Digital Life o Artificial Intelligence, è stato modificato a favore di temi più “value”, quali Infrastructure o Clean Water & Land e Next Generation Energy, mentre è stato inserito un nuovo tema, Intelligent Machines, legato a robotica ed automazione.
3/20Il tradizionale modello economico lineare, il cosiddetto “produci, consuma getta”, non è più sostenibile. "È un modello che ogni anno continua a causare lo spreco di miliardi di dollari in materie prime, processi di lavorazione e costi di dismissione. La buona notizia arriva dal rapido emergere della Circular Economy, un cambio completo di paradigma dalla produzione al consumo, che presenta opportunità di crescita per le aziende di tutto il mondo" spiega Luca Giorgi.
Secondo l'esperto infatti "all’interno della nostra gamma attiva, BGF Circular Economy Fund è la soluzione azionaria tematica globale che punta a generare valore investendo in un range di 30-60 aziende legate all’economia circolare. Il fondo investe senza vincoli geografici o di capitalizzazione in un universo d’investimento che include oltre 500 titoli in più di 20 Paesi". In particolare, il fondo investe in tre tipologie di società: quelle che permettono e agevolano il cambiamento (Enablers), altre che beneficiano in maniera indiretta dalla transizione (Beneficiaries) e infine società che adattano i principi di economia circolare nei loro modelli di business (Adopters). La soluzione integra i principi ESG all’interno del processo d’investimento ed è classificata come Articolo 9 da SFDR.
In conclusione, "crediamo che la transizione verso il modello economico circolare interesserà non solo i temi della plastica e degli imballaggi ma in modo più radicale anche altre aree, come ad esempio l’abbigliamento, l’elettronica, i materiali edili e le batterie, rappresentando una grande opportunità, non solo di investimento, ma anche per il futuro del nostro pianeta" aggiunge Giorgi.
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"È convinzione comune che la crescita annuale del PIL cinese scenderà al 4%-5% nei prossimi tre-cinque anni. Tuttavia, il mercato potrebbe aver trascurato l’impatto sulle prospettive di un ritorno dell’industrializzazione accompagnato da cambiamenti strutturali" spiega Elisa Ori.
Secondo l'analisi dell'esperta, il settore manifatturiero ha riconquistato il favore della politica cinese, che promuove le attività manifatturiere ad alto valore aggiunto e la produzione di hard tech rispetto ai segmenti tradizionali e agli investimenti soft tech. "Gli sforzi del governo per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060 sono destinati ad aprire le porte a nuovi segmenti in crescita. Inoltre, la quota dell’export cinese nel mercato mondiale appare stabile e gli esportatori sono stati in grado di trasferire l’inflazione sui prezzi dei beni venduti. BNP Paribas China Equity mira a sfruttare le prospettive di crescita delle società cinesi, investendo sia in società onshore (A-shares) che offshore e concentrandosi su tre temi strutturali: tecnologia e innovazione, potenziamento dei consumi, consolidamento del settore. Il fondo ha dimostrato la capacità di sovraperformare in diversi contesti di mercato" commenta.
5/20Ancora un fondo che guarda gli investimenti con una lente verde anche per CANDRIAM. "Il Candriam Sustainable Equity Emerging Markets investe in azioni di società dei Paesi emergenti ben posizionate per affrontare le sfide globali della sostenibilità, che rispettano i 10 principi del Global Compact delle Nazioni Unite e non sono coinvolte in attività controverse. L’obiettivo di investimento sostenibile del fondo è ridurre le emissioni di gas serra cercando al contempo di ottenere un impatto positivo di lungo termine in ambito sociale e ambientale" spiega Matthieu David. La società è persuasa che la sostenibilità sia in grado di generare anche buone performance, "valutare i criteri ESG aiuti gli investitori a individuare gli indicatori non finanziari che possono incrementare il valore a lungo termine, oltre che a controllare i rischi. Grazie a questa strategia, che si serve della specifica metodologia di analisi ESG per i mercati emergenti messa a punto da CANDRIAM nel 2008, gli investitori hanno la possibilità di applicare i criteri ESG non soltanto ai propri portafogli sui mercati sviluppati, ma anche agli investimenti sui mercati emergenti" conclude l'esperto.
6/20Una delle grandi domande che gli investitori si pongono oggi è come navigare in un contesto di maggiore inflazione? E allora prova a dare una risposta Matteo Astolfi: "Per gli investitori azionari, Capital Group New Perspective Fund (LUX) offre un approccio durevole e flessibile per seguire i cambiamenti che trasformano l'economia globale. Lo fa investendo con un approccio bottom-up su uno spettro di società che va da quelle più piccole e appena nate alle multinazionali affermate che possono fornire crescita e resilienza a lungo termine. New Perspective non investe sulla base di analisi sistematiche top-down; tuttavia, il portafoglio è ben attrezzato per destreggiarsi nell'attuale contesto inflazionistico. Ha una considerevole esposizione a società con un forte pricing power in settori come i semiconduttori, il software e l'assistenza sanitaria".
Se la volatilità con dovesse continuare a persistere, molti investitori cercheranno una strategia che si è dimostrata resiliente nei momenti difficili. Questa di Capital Group, come spiegato da Astolfi "ha un comprovato track record di generazione di extra-rendimento in diversi contesti e cicli di mercato. Dalla sua nascita, quasi 50 anni fa, ha riportato un rendimento annualizzato del 12,7% contro l'8,9% dell’MSCI ACWI".
7/20C'è una grande esigenza di nuove infrastrutture. Secondo Global Infrastructure Hub, si prevede che il fabbisogno globale di investimenti in infrastrutture raggiungerà una cifra di 94 migliaia di miliardi di dollari entro il 2040. (Global Infrastructure Hub – Global Infrastructure Outlook, luglio 2017). "Per soddisfare questa esigenza di investimenti, il mondo dovrà aumentare la percentuale del PIL che dedica alle infrastrutture al 3,5%, rispetto al 3,0% previsto dalle tendenze attuali. Altra caratteristiche interessante degli investimenti in infrastrutture è che in virtù delle loro strutture remunerative offrono rendimenti legati al carovita, fornendo così un certo grado di protezione nell’attuale fase di mercato" analizza Anna Paola Marchi.
Per questo la responsabile Wholesales cita il Credit Suisse (Lux) Infrastructure Equity Fund che "investe attivamente in aziende di infrastrutture specializzate nei servizi pubblici, nel trasporto dell’energia, nelle comunicazioni e nei trasporti con una generazione prevedibile e stabile di cash flow e strategie di crescita a lungo termine. I fattori ESG sono integrati nel processo d’investimento e il fondo è conforme al Credit Suisse Sustainable Investment Framework".
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"Ci aspettiamo che la crescita economica continui e che i rendimenti obbligazionari a lungo termine (compresi quelli reali) possano nuovamente salire, anche a seguito di livelli medi di inflazione superiori a quelli dell’ultimo decennio e a politiche meno accomodanti delle banche centrali. In tale contesto, pensiamo che ci sia spazio per nuove rotazioni a favore dei titoli “value”; a livello geografico, continua invece a piacerci l’area euro. Pertanto, in tale contesto, vediamo con favore il fondo DPAM Capital B Equities EMU Behavioral Value per la sua lieve inclinazione verso titoli value, la gestione attiva e sistematica, e la sua ampia diversificazione in termini di settori e industrie, che consente di mantenere comunque un’ampia ripartizione dei rischi" commenta Alessandro Fonzi.
Come spiegato dal country head per l'Italia di DPAM, la politica e il processo d’investimento del fondo DPAM Capital B Equities EMU Behavioral Value richiamano i principi della finanza comportamentale, analizzando e valutando i mercati finanziari sulla base di comportamenti psicologici e statistici (come ad esempio il ritorno alla media), e investe in azioni considerate sottovalutate che presentano però dinamiche positive.
9/20Il cambiamento climatico, come ormai ampiamente noto, è una delle sfide più urgenti da dover affrontare nel prossimo futuro a livello globale. Anche la finanza può e deve fare la sua parte in questa difficile partita. "Si tratta di un tema di lungo periodo, destinato a durare, e giunto oggi a un punto di svolta tanto da non poter essere ignorato nella costruzione di un portafoglio di investimento. Nel 2021 abbiamo lanciato il FF Sustainable Climate Solutions Fund, partendo dall’evidenza che oggi l’80% della decarbonizzazione potrebbe essere raggiunta con le tecnologie già presenti, ma che a causa dei costi attuali molte di queste non hanno ancora raggiunto le economie di scala necessarie a consentirne un’ampia diffusione. La strategia di Fidelity non ha lo scopo di selezionare aziende o settori che sono già a bassa emissione, in quanto questo non sosterebbe l’adozione di soluzioni volta a limitare il cambiamento climatico. Il focus è sui cosiddetti “facilitatori”, ovvero quelle aziende che sviluppato e/o producono tecnologie in grado di accelerare la decarbonizzazione e che beneficeranno di questo trend nel lungo periodo" analizza Cosmo Schinaia.
10/20"Il nostro obiettivo sono i titoli infrastrutturali quotati come le azioni di elettricità, acqua, strade a pedaggio, ferrovie e compagnie aeroportuali di tutto il mondo. Gli investitori possono trarre vantaggio dalle interessanti caratteristiche dall’asset class infrastrutturale, godendo al contempo dei vantaggi dei mercati quotati quali liquidità e commissioni più basse" commenta Michele Quinto.
Per questa ragione il responsabile consiglia la strategia del Legg Mason ClearBridge Infrastructure Value Fund che ha un team di gestione dedicato, una gestione attiva ed un benchmark unconstrained oltre all’integrazione ESG nel processo di investimento sin dall’inizio con la scelta di titoli azionari di società di infrastrutture quotate secondo una prospettiva di lungo termine e orientata alla sostenibilità. "Per gli investitori che cercano protezione dall'inflazione, diversificazione globale e reddito affidabile, i titoli infrastrutturali possono fungere da efficace diversificatore in un portafoglio, data la sua minore correlazione con le classi di attività tradizionali e può offrire agli investitori il potenziale per una minore volatilità, flussi di cassa stabili, protezione dall'inflazione e crescita del capitale. Le infrastrutture sono in un ciclo di crescita secolare pluridecennale. I paesi sviluppati di tutto il mondo stanno aggiornando le infrastrutture esistenti e i paesi emergenti stanno creando nuove infrastrutture a un ritmo più rapido per stare al passo con la domanda di una popolazione in crescita e dell'urbanizzazione. Ciò guida la crescita della base patrimoniale delle società di infrastrutture, offrendo agli investitori la possibilità di partecipare a un mercato in vera crescita e il potenziale di apprezzamento del capitale” conclude l'esperto.
11/20La rivoluzione ambientale è solo agli inizi secondo Goldman Sachs Asset Management. "Oggi più che mai, governi, aziende e consumatori appaiono allineati nella lotta contro i cambiamenti climatici. Crediamo di aver raggiunto un punto di svolta, in cui gli investitori avranno la possibilità di beneficiare di questo solido trend di crescita strutturale investendo nelle aziende innovative che guidano questa rivoluzione" afferma Loredana La Pace.
"Il Goldman Sachs Global Environmental Impact Equity Portfolio investe in società in grado di fornire soluzioni in cinque aree chiave per una maggiore sostenibilità ambientale globale: energia pulita, efficienza delle risorse, consumo sostenibile, economia circolare e sostenibilità idrica. Questa strategia azionaria tematica globale mira a generare valore nel lungo periodo attraverso un approccio bottom-up fondato sull’analisi delle pratiche ESG delle aziende, nonché un coinvolgimento diretto con il management in merito alle aree di rischio e alle opportunità legate ai loro business" commenta l'esperta.
12/20Inflazione ancora al centro del dibattito anche per tutto il 2022. Sarò transitoria o destinata a restare? "Dal nostro punto di vista sarà importante osservare quindi la curva dei rendimenti obbligazionari. Nel caso i rendimenti crescessero sarebbero probabilmente avvantaggiati i titoli value, mentre in caso contrario si assisterebbe alla crescita delle azioni growth. Il fondo Janus Henderson Pan European ha dimostrato essere capace di navigare entrambi i contesti di mercato ottenendo risultati interessanti nel corso degli ultimi mesi in cui si sono alternate rotazione settoriali importanti. Caratterizzato da un approccio agnostico da un punto di vista di stile e da un team di gestione tra i più longevi del settore azionario europeo, crediamo che il fondo possa offrire una maggiore flessibilità, ingrediente fondamentale per cogliere le migliori opportunità che si presenteranno nel 2022" commenta Federico Pons.
13/20Il team per gli investimenti sostenibili di Liontrust celebra il suo 21° anniversario a febbraio, con il GF SF Pan-European Growth e il GF che funge da fermalibro per il loro viaggio finora. "Il fondo, registrato come art. 9 SFDR, affronta la sostenibilità attraverso un approccio multi-tematico che spazia dalle energie rinnovabili alla produzione di cibi più salutari e a società finanziare che supportano gli individui a risparmiare per il futuro. Con un portafoglio diversificato su 21 temi di investimento, l’intento del gestore è quello di inserire in portafoglio titoli di società che contribuiscano a rendere il nostro mondo più efficiente, più salutare e più sicuro e al contempo generare ritorni interessanti per gli investitori. Pur con uno stile orientato alle società “Growth”, il fondo ha esposizione anche a titoli più ciclici legati ai temi increasing financial resilence e insuring a sustainable economy spiega Antonio Forte.
14/20"Rispetto all’azionario globale, le infrastrutture quotate forniscono maggiore rendimento da dividendi a fronte di una minore volatilità. I ricavi legati all'inflazione tipici di questa classe di attivi la rendono particolarmente adatta all’attuale contesto inflattivo. Non solo. le infrastrutture beneficiano di trend strutturali a lungo termine, come l'energia rinnovabile, la connettività digitale e la demografia - temi forti destinati a giocare un ruolo chiave negli anni a venire. Tutti questi elementi rendono il nostro fondo M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund una proposta interessante per gli investitori a lungo termine in cerca di diversificazione e di una fonte di generazione di alpha" spiega Andrea Orsi.
15/20I tematici resistono bene all'onda d'urto provocata da volatilità e incertezza e rappresentano un'eccellente opportunità di diversificazione rispetto al mercato azionario globale. Secondo Antonio Bottillo questo avviene "anche perché il benchmark di riferimento dell’azionario globale – l’indice MSCI World Equity – non ha perfetta aderenza/copertura del mondo degli investimenti tematici. Inoltre, dinanzi alle prime critiche che inquadrano i tematici come ormai una marketing machine, rispondiamo che il tema della subscription economy siamo gli unici a esplorarlo. Il fondo Thematics Subcription economy, gestito dalla nostra affiliata Thematics Asset Management - investe principalmente in società che forniscono prodotti o servizi in abbonamento ed ha un portafoglio unconstrained e concentrato con un’active share elevata rispetto a qualsiasi altro indice azionario globale. Si concentra dunque sulle aziende con un interessante profilo di rischio/rendimento guidato da trend secolari".
16/20I mercati azionari globali, visti da vicino, fanno emergere come l’impatto di alcuni megatrend strutturali sia destinato a durare per qualche decennio. "Schroder ISF Global Climate Leaders è il nuovo nato della serie Global Transformation, ideata proprio per offrire un’esposizione di lungo termine ai trend strutturali che stanno ridefinendo il mondo. Il fondo investe in aziende leader nel cambiamento climatico che, indipendentemente dal settore in cui operano, fissano ambiziosi target di decarbonizzazione delle loro attività per limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C in conformità all’Accordo di Parigi" commenta Luca Tenani. Secondo l'esperto queste aziende presentano tre vantaggi principali: minori rischi, minori costi legati ad una regolamentazione ambientale più stringente, e vantaggi di network, derivanti cioè dalla collaborazione con partner “allineati” lungo tutta la filiera. "Puntando sul vantaggio competitivo che differenzia i semplici ‘abilitatori della transizione’ dai veri ‘leader climatici’, questo fondo rappresenta la naturale evoluzione della nostra consolidata strategia climate change, adatta a cavalcare questo tema in un momento particolarmente delicato in cui urgono importanti decisioni e impegni a livello internazionale, sia nel settore privato che nel settore pubblico" conclude.
17/20Un altro tema che rimane caldo anche nel 2022 è quello relativo alle sorti della Cina. "Il Paese sta attraversando cambiamenti rapidi ed epocali e questa dinamica ha favorito la creazione di un panorama di investimento ricco, profondo ed eterogeneo. Il mercato cinese è molto grande – con oltre 5mila aziende quotate - e molto liquido, ma d’altro lato rimane ancora poco sfruttato dalla ricerca e relativamente poco presente nei portafogli di investimento. Pensiamo ad esempio che il PIL della Cina rappresenta ben il 18% del PIL mondiale ma la Cina pesa ancora solo il 4% nell’indice azionario globale: questo la dice lunga sulle opportunità per gli investitori attivi con una grande conoscenza del paese e delle sue dinamiche – sia economiche che politiche" analizza Donato Savatteri.
T. Rowe Price è presente in Asia fin dal 1987 ed ha anche un ufficio a Shangai: "grazie a questa profonda esperienza, il gruppo ha stabilito relazioni molto solide con le aziende e con le istituzioni, arrivando a gestire oltre 32 miliardi di dollari solo in azioni cinesi, su di un totale di 1.600 miliardi in gestione nel mondo. Il fondo T. Rowe Price China Evolution Equity Fund permette di ottenere un’esposizione alla Cina che va al di là dei 100 titoli più conosciuti e più capitalizzati, ricercando i vincitori di domani e le aziende che meglio si adattano ad un contesto normativo in continua evoluzione. Questo ha permesso al fondo di ottenere un rendimento positivo nel 2021, con una notevole extra performance rispetto all’indice MSCI China" spiega il responsabile.
18/20L'anno appena trascorso è stato particolarmente negativo per il mercato azionario cinese, che ha sofferto di un forte inasprimento del contesto normativo. "Settori quali quello dell’istruzione e quello internet e e-commerce sono stati particolarmente colpiti. Anche se riteniamo di esserci lasciati alle spalle il periodo più intenso dal punto di vista normativo, riteniamo che nuove regolamentazioni possano continuare ad essere implementate anche nel 2022. Sappiamo anche però che il governo dovrà affrontare il rallentamento economico, pertanto potremmo vedere interventi politici a sostegno della crescita. Inoltre, possiamo osservare come, dopo la correzione, le valutazioni siano attualmente interessanti e incamerino gran parte delle notizie negative" spiega Giovanni Papini.
Per queste ragioni UBS AM si è detta di nuovo ottimista sul mercato azionario cinese anche da un punto di vista tattico e ritiene che ci siano opportunità di investimento in diversi settori: "il sentiment nel settore internet sta migliorando, vediamo prospettive di crescita nel settore sanitario, finanziario, nei consumi legati alla crescita della classe media, nel settore tecnologico, ma anche negli investimenti green, pur prestando sempre particolare attenzione alle valutazioni. Il nostro fondo UBS China Opportunity permette di esporsi sia alle azioni offshore, sia alle azioni onshore (massimo 20% del portafoglio). Il divario di performance tra azioni onshore e azioni offshore quest’anno ha portato a valutazioni interessanti sul mercato offshore, e ci aspettiamo che questo si possa chiudere andando avanti" conclude Papini.
19/20“Il Vanguard FTSE All World Ucits ETF è l’emblema della filosofia di investimento di Vanguard. Questo prodotto ha un grado di diversificazione difficile da eguagliare. Con oltre 3.800 titoli sottostanti rappresentati da azioni quotate sui mercati sviluppati ed emergenti, è difficile immaginare di costruire una tale copertura attraverso l’acquisto di singoli titoli. Il prodotto ha un TER molto basso, pari allo 0,22% ed è perfettamente indicato per investimenti a lungo termine” spiega Simone Rosti.
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