Le tensioni geopolitiche premiano l’oro

Xiaobing Wu, Flickr, Creative Commons
Xiaobing Wu, Flickr, Creative Commons

La debolezza del dollaro e l’accentuarsi delle tensioni politiche tra Corea del Nord e Stati Uniti hanno spinto i prezzi dell’oro verso livelli record, toccando quota 1345,50 dollari l’oncia. Nonostante la leggera flessione del secondo trimestre, nei primi sei mesi dell’anno il corso dell’oro è salito del 7,8%, chiudendo il semestre a 1242,30 dollari l’oncia. In particolare, negli ultimi due mesi il metallo giallo ha fatto registrare un rialzo considerevole, guadagnando il 6,4%. Nello scenario attuale, i rischi geopolitici stanno sostenendo la domanda di investimenti rifugio come l’oro, anche se la percentuale delle attività destinate all’attivo dipende dal profilo di rischio dell’investitore e dalla percezione dello stesso sulla situazione di incertezza globale. Nonostante il crollo della domanda aurifera globale, che nel primo semestre dell’anno è diminuita del 14%, i prezzi del metallo giallo si sono dimostrati resilienti. Il calo della domanda di oro è attribuible al crollo della popolarità dei gioielli in Cina e India che hanno trascinato la domanda aurifera al suo livello più basso da sette anni. In termini generali, è importante considerare l’oro come un vero e proprio investimento alternativo in grado di aumentare la diversificazione del portafoglio e di arginare la volatilità.

La fase rialzista è destinata a continuare? Secondo gli analisti di Morningstar, i prezzi dell'oro diminuiranno da qui alla fine del 2017 e anche nel 2018, prima che la domanda di oro fisico da parte del settore della gioielleria cinese e indiana catalizzi un nuovo rimbalzo. I deflussi degli investitori possono colpire improvvisamente, ma un recupero completo nelle vendite di gioielli richiederà tempo.

Nella categoria degli azionari settore metalli preziosi troviamo un prodotto con rating Blockbuster, il BlackRock Global Funds - World Gold Fund. Il comparto, dopo le performance negative registrate nel secondo trimestre (-10,24%), negli ultimi due mesi ha parzialmente recuperato le perdite, traendo beneficio dalla fase rialzista del corso del metallo giallo. Il fondo mira a massimizzare il rendimento sull'investimento mediante una combinazione di crescita del capitale e reddito sugli attivi del comparto. Il prodotto investe globalmente almeno il 70% del patrimonio in titoli azionari di società a media e grande capitalizzazione operanti prevalentemente nel settore delle miniere d’oro e può inoltre investire in azioni di società che svolgono la loro attività economica prevalente nel settore dell’estrazione di metalli preziosi e di base e minerali. Gli investimenti si concentrano prevalentemente in Canada (54%), Regno Unito (16,7%) e Australasia (13,1%).