La strategia con Rating FundsPeople 2025 è stata lanciata nel 2020, articolo 9, progettata per cogliere le opportunità in qualsiasi contesto di mercato cercando un allineamento tematico con il quadro della tassonomia europea.
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Dal 2020, anno del lancio della strategia, Robeco Circular Economy investe in aziende di qualità, che offrono sia soluzioni praticabili ai propri clienti per la riduzione dei rifiuti che una solida crescita, accompagnata da rendimenti interessanti per gli investitori. "Questa strategia dinamica, versatile e classificata come articolo 9, è progettata per cogliere le opportunità in qualsiasi ambito di mercato. Il processo di investimento, basato su un'analisi fondamentale che include sia la costruzione del portafoglio bottom-up che la valutazione del rischio top-down, permette di ottenere un portafoglio costituito da aziende con una forte value proposition per i clienti e ad alta convinzione", spiega a FundsPeople la portfolio manager Natalie Falkman.
Questa strategia con Rating FundsPeople 2025, si contraddistingue per il suo approccio di investimento lungimirante, e la sua capacità di offrire una crescita attraente e una diversificazione efficace, attraverso l’inclusione di compagnie di media capitalizzazione, il tutto mantenendo una volatilità controllata. "La strategia si concentra su aziende che favoriscono un utilizzo efficiente delle risorse attraverso un design ed una produzione “smart”, un’estensione della durata del prodotto, e che beneficiano di tendenze tattiche a breve termine come il reshoring e l'inflazione persistente", ammette Falkman.
Caratteristiche e peculiarità
La strategia Robeco Circular Economy investe esclusivamente in aziende che operano in modo coerente e si inseriscono naturalmente nel contesto dell’economia circolare, garantendo una strategia altamente allineata con i principi dell'economia circolare, secondo le direttive della Tassonomia europea.
"Modelli di business di transizione come il “fast fashion” e le bevande in bottiglia non sono inclusi nella strategia, a causa del loro impatto negativo su diversi SDG, e del loro disallineamento con le linee guida tematiche della Tassonomia UE", prosegue la portfolio manager.
Inoltre, la strategia tende a preferire le medie capitalizzazioni e a evitare investimenti nelle aziende FAANG offrendo così una minore sovrapposizione e una maggiore diversificazione rispetto a molti altri prodotti globali.
Trackrecord e update
Come si diceva prima, la strategia ha appena celebrato il suo quinto anniversario, registrando una performance annualizzata dell'11,80% dal suo lancio, al netto delle commissioni (dati performance al 31 gennaio 2025). "Questo risultato dimostra la capacità della strategia di generare rendimenti in diverse condizioni economiche, senza compromettere la volatilità e mantenendo un tracking error sotto il 6%, grazie ad un’attenta gestione del rischio", commenta la professionista.
Secondo Falkman, il successo della strategia è attribuibile alla capacità e competenza del gestore nell’identificare e investire in aziende di alta qualità e resilienti nel lungo periodo, in grado di conquistare costantemente quote di mercato, generare ingenti flussi di cassa ed elevati rendimenti. "Attraverso un’attenta selezione dei driver di crescita strutturale, tra cui l'innovazione tecnologica, la strategia ha ottenuto notevoli benefici nel corso degli anni, selezionando meticolosamente aziende che hanno saputo capitalizzare le elevate prospettive di crescita rispetto alla competizione e ai mercati in cui operano, offrendo un valore aggiunto ai loro clienti", prosegue.
Inoltre, indipendentemente dal settore, dall’area geografica o dalla crescita del PIL, ottimizzare l’utilizzo delle risorse, che spesso risulta in un risparmio sui costi e a un miglior posizionamento competitivo, continuerà a influenzare gli investimenti aziendali. "Queste tendenze sono stimolate da fattori strutturali come la digitalizzazione, l'AI e gli aggiornamenti delle infrastrutture moderne. Inoltre, la riduzione dell’uso di PFAs e l’inclusione di ingredienti naturali negli alimenti e nei prodotti farmaceutici rappresentano ulteriori fattori di crescita per le aziende che offrono le soluzioni adeguate, nonostante il panorama politico in evoluzione", ammette.
A detta dell'esperta, tendenze tattiche come il reshoring, la carenza di manodopera qualificata e un contesto politico dinamico stanno spingendo le aziende a localizzare la produzione. "Le normative ambientali in fase di sviluppo e i consumatori sempre più attenti alla salute sono altri driver strutturali rilevanti", dice.
Per quanto concerne il posizionamento, Falkman mantiene un'esposizione più equilibrata tra fattori strutturali e ciclici, con l’aspettativa che gli indicatori di crescita economica migliorino dopo due anni di recessione ciclica. "Vediamo opportunità di entrata interessanti per gli investitori a lungo termine in aziende europee di qualità, nonostante la bassa visibilità sulla reale domanda sottostante. In risposta a tali tendenze, abbiamo incrementato in maniera selettiva la nostra esposizione a società cicliche di alta qualità, e a nomi europei con una forte presenza di mercato e vendite ricorrenti elevate", conclude.