Innovazione e sostenibilità devono avanzare insieme, bilanciando progresso tecnologico, responsabilità sociale e solidità economica. Massimo Gionso, Partner e fund selector di Nextam Partners SGR , adotta un approccio basato su tre P: Planet, People e Profit, sottolineando l’importanza di modelli di business che uniscano tutela ambientale, benessere sociale e profittabilità, per garantire uno sviluppo duraturo e credibile. “L’innovazione è un processo irreversibile e imprescindibile per la crescita nei prossimi anni”, sostiene. “Senza innovazione, non c’è sviluppo, non c’è competitività, non può esserci crescita: e purtroppo questa è una situazione che vediamo in molti dei settori più tradizionali. In ogni caso oggi non possiamo più considerarla in contrapposizione con la sostenibilità: i due concetti devono avanzare insieme, bilanciando progresso tecnologico e responsabilità ambientale e sociale”, prosegue. “Per poter raggiungere obbiettivi che siano di comune soddisfazione faccio mia una teoria che adotta un approccio basato su tre pilastri, che si identificano nelle tre P: Planet, People e Profit. Il primo pilastro è ovviamente il pianeta, che va tutelato con soluzioni sempre più sostenibili per preservarne le risorse. Il secondo, diretta conseguenza del primo, è rappresentato dalle persone e dalla qualità della vita, aspetti che devono essere rispettati e migliorati attraverso innovazione e inclusione. Il terzo pilastro, forse il più discutibile, è il profitto. Senza voler sposare necessariamente teorie orientate al puro capitalismo, è banale considerare che in mancanza di profitti le aziende non possono sostenere investimenti orientati ad innovazione e crescita i cui costi sono sempre più elevati. E se vediamo il problema dal punto di vista di un investitore, è difficile giustificare investimenti che non siano redditizi. La sostenibilità, per essere credibile e duratura, deve integrarsi in modelli di business economicamente solidi. Un sistema sostenibile che ignori il profitto rischia di fallire, e non può essere perennemente essere supportato da politiche di incentivi statali, ove i deficit pubblici alla fine rischiano di implodere. Per questo credo che solo combinando questi tre elementi sia possibile garantire uno sviluppo equilibrato e duraturo”, conclude.
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