Lo Schroder ISF Euro Corporate Bond sotto la lente di tre funds selector europei

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harusday, Flickr, Creative Commons

Lo Schroder ISF Euro Corporate Bond è una di quelle strategie che si è guadagnata la piena fiducia di molti funds selector e consulenti. Non a caso il fondo appare nel ranking dei 20 prodotti valutati meglio a livello europeo elaborato dalla start up israeliana SharingAlpha secondo criteri di valutazioni qualitative fornite dai professionisti del settore a livello globale. ll fondo, che si è aggiudicato il triplo rating Funds People (Preferito dagli analisti, Blockbuster e Consistente), vanta attualmente un punteggio di 3,9 su 5 (clicca qui per conoscere il criterio di assegnazione del rating di SharingAlpha). Ecco cosa pensano del prodotto di Schroders i due funds selector Jon Beckett, Tony Yousefian (operanti nel Regno Unito) e Michael Müller, consulente finanziario indipendente basato in Svizzera, i cui nomi figurano nella lista dei 20 professionisti più attendibili nelle valutazioni emesse circa il comportamento futuro di un fondo rispetto a un benchmark di riferimento.

Tony Yousefian: "Il successo del fondo è legato alla nuova gestione"

Tony Yousefian inizia parlando della filosofia del prodotto gestito da Patrick Vogel, il cui obiettivo è generare rendimenti positivi investendo in obbligazioni denominate in euro emesse da società di tutto il mondo. “Il suo successo è legato al cambiamento che ha interessato il gestore del fondo e alla storia del suo team. Vogel è subentrato nell’agosto del 2012 e ha da subito implementato una nuova politica d’investimento che ha richiesto un coinvolgimento più profondo degli analisti di credito di Schroders e altri membri del team. Tutto questo, assieme all’incorporazione di Alix Stewart e Constantin Leidman, ha portato a un rinnovamento e una personalizzazione completi del processo che adesso inizia a dare i suoi frutti. Nel 2013 e 2014 il gestore ha lavorato duramente al posizionamento del portafoglio e il focus tematico di Vogel per la selezione di obbligazioni ha dato eccellenti risultati negli ultimi tre anni”, afferma Yousefian che assegna al prodotto un punteggio di 4,7 su 5.

Michael Müller: “Gli 8 miliardi di AUM del prodotto non sono un ostacolo per la gestione”

Michael Müller si sofferma sul fatto che, trattandosi di uno dei fiori all’occhiello di Schroders, il fondo segue un processo di controllo del rischio molto rigoroso, generando rendimenti stabili con un profilo di rischio più basso di quello dell’indice. “Vogel e il suo team investono circa l’8% in obbligazioni sovrane o quasi-sovrane che non fanno parte del benchmark. Dall’altro lato, il gestore sovrappesa le emissioni BBB (circa un 8%). Da una prospettiva di rischio, il gestore trae beneficio dalle grandi risorse di analisi di cui dispone Schroders. Allo stesso tempo, c’è una cura particolare per il posizionamento sulla duration che ad oggi è un po’ più basso di quello dell’indice. Per un prodotto così noto, gli 8 miliardi di euro in AUM attuali non costituiscono un problema né lo sono stati nel passato”, ricorda l’esperto che dà allo Schroder ISF Euro Corporate Bond un punteggio di 4,3 su 5.

Jon Beckett: “Il fondo ha dimensioni ottimali”

Jon Beckett, meglio conosciuto come JB, ha questo fondo in portafoglio. “Il prodotto gode di grande rispetto da parte di vari professionisti che fanno parte del team obbligazionario di Schroders guidato da Bob Jolly. Investo nello Schroder ISF Euro Corporate Bond da prima ancora dell’arrivo di Vogel”, svela l’esperto. Beckett, che non è per i fondi grandissimi, crede che le dimensioni del prodotto di Schroders siano ottimali. “Con 8 miliardi di asset, è un fondo grande ma si colloca al di sotto di quello che potremmo considerare un gigante all’interno di un segmento, l’obbligazionario corporate europeo, sufficientemente liquido e profondo”, sostiene Beckett.

Uno degli aspetti su cui punta l’esperto riguarda la gestione della duration, che è maggiore rispetto a quella di altri competitors e dell’indice di riferimento. Secondo il funds selector, il fatto che circa il 50% del portafoglio sia investito in emissioni con duration superiori ai sette anni non è una scommessa esagerata. Questo limite maggiore si traduce in 175 punti base in più di TIR rispetto al debito AAA confrontato con i 113 punti base dell’indice e un rating creditizio medio di BBB+ che evidenzia che si tratta di un fondo di debito corporate core che mantiene un certo livello di rischio creditizio, concretamente un 14% di titoli con rating inferiore a BBB (soprattutto BB) o senza rating”, spiega l’esperto.

“Il fondo offre esposizione alla duration ma diversificandola con asset di alta qualità creditizia, essendo il rating medio molto ragionevole (BBB)”, dice. Questo è importante dal momento che, secondo il funds selector, i maggiori defaults cui assisteremo nel mercato si produrranno nelle obbligazioni che hanno un rating creditizio al di sotto di questo livello. Un altro dato importante che indica l’esperto è che Vogel combina la scommessa sugli asset dall’elevata duration con emissioni a breve termine. “Circa il 30% del fondo è investito in obbligazioni con una duration di tre anni o meno, il che permette a Vogel di contare su un elevato livello di liquidità e una certa libertà per poter investire questo denaro in caso di rialzo dei tassi”, rivela l’esperto britannico.

“Il fondo offre esposizione alla duration ma diversificandola con asset di alta qualità creditizia, essendo il rating medio molto ragionevole (BBB)”, dice. Questo è importante dal momento che, secondo il funds selector, i maggiori defaults cui assisteremo nel mercato si produrranno nelle obbligazioni che hanno un rating creditizio al di sotto di questo livello. Un altro dato importante che indica l’esperto è che Vogel combina la scommessa sugli asset dall’elevata duration con emissioni a breve termine. “Circa il 30% del fondo è investito in obbligazioni con una duration di tre anni o meno, il che permette a Vogel di contare su un elevato livello di liquidità e una certa libertà per poter investire questo denaro in caso di rialzo dei tassi”, rivela l’esperto britannico. Geograficamente, il Regno Unito, la Germania, la Francia e gli USA rappresentano le principali posizioni del portafoglio, investendo soprattutto nei settori industriali e finanziari.

“Per tutti gli investitori che vogliano ruotare il portafoglio e disfare posizioni nell’high yield europeo dopo il rally registrato da questo segmento negli ultimi due anni, questo fondo offre esposizioni alla duration, ma in modo diversificato attraverso asset di maggior qualità creditizia e combinandola con emissioni di breve duration, essendo un prodotto che può contare sul supporto di un team esperto e sulle importanti risorse che Vogel ha a sua disposizione”, riassume l’esperto.