Mazzini (Eurizon): "I nostri clienti oggi hanno un profilo di rischio medio alto"

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Da inizio anno il settore ha portato a casa risultati a dir poco soddisfacenti. Secondo gli ultimi dati di Assogestioni – fermi ad agosto – l’industria ha raccolto qualcosa come 76 miliardi, mentre il patrimonio complessivo ha raggiunto  la quota record di 2.032 miliardi. Dati che, come ha sottolineato lo stesso presidente Tommaso Corcos, dimostrano la centralità dell’industria per il Paese, soprattutto in un momento in cui il ruolo di supporto all’economia reale, come quello dei PIR, si sta ampliando. Tra le grandi protagoniste che brillano per patrimonio e per raccolta c’è Eurizon, quasi sempre al primo posto del ranking mensile dei gruppi in Italia, con oltre 3 miliardi di sottoscrizioni nel solo luglio e altri 1,8 miliardi ad agosto. Un risultato che, come sottolinea Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale della società, è frutto della “proficua collaborazione con le nostre reti di vendita e del livello di servizio che insieme riusciamo a fornire”. Fattori che spingono sia la clientela retail sia quella istituzionale a continuare a scegliere i prodotti di Eurizon, “principalmente multiasset flessibili e obbligazionari ma anche azionari”, sottolinea Mazzini. “ll mondo dei fondi ha colto subito l’opportunità derivante dall’introduzione dei PIR in Italia, ma ha anche capito che in un momento in cui investire in Bot e Btp risulta negativo, i risparmiatori sono alla ricerca di rendimento. Le società di gestione in questo senso la fanno da padrone, hanno sviluppato una serie di strumenti adeguati con approcci flessibili e dinamici e una gamma di soluzioni che ha soddisfatto i molteplici bisogni della clientela”, spiega il manager.

La fortuna dell’industria è infatti da attribuire anche agli stessi clienti: “hanno compreso e stanno sempre più comprendendo la logica di una gestione diversificata e di un investimento con una scadenza temporale più lunga. In questo senso, attraverso i fondi, l’educazione finanziaria ha fatto molti passi avanti in questi anni”. Anche Eurizon fa la sua parte, per esempio ha ideato dei moduli formativi, chiamati Eurizon Academy, che sono strutturati in periodici incontri di approfondimento sui mercati, sull’approccio agli investimenti, sulla finanza comportamentale, rivolti al personale delle reti di vendita. “Bisogna far capire al cliente che non ci sono investimenti giusti o sbagliati. In generale quello che è più proficuo è avere una diversificazione di portafoglio che, coerentemente con il profilo di rischio dell’investitore, possa contenere strumenti anche più rischiosi, come quelli azionari, gestiti sempre in maniera attiva e diversificata”, afferma Mazzini.

I prodotti più ricercati

Forse anche per questo quest’anno i prodotti che hanno avuto maggior successo in Eurizon sono i multiasset con approccio flessibile, ma con un profilo di rischio medio alto. “La clientela ha capito la necessità di essere presenti anche nel mercato azionario per avere rendimenti attesi di portafoglio interessanti. Inoltre abbiamo avuto buone sottoscrizioni di prodotti con protezione del capitale, altro elemento di successo. Per quanto riguarda gli isituzionali invece si sono distinti tra gli altri: l’Emerging Bond Total Return e il nostro fondo Bond High Yield”, spiega il responsabile. Entrambi i prodotti hanno il marchio di Consistente e Blockbuster Funds People. 

Il tema dei multiasset flessibili, perciò, secondo l’esperto, rimane la soluzione ottimale per affrontare i prossimi scenari di mercato, con un bilancio 2017 piuttosto magro per i mercati dei titoli governativi. I temi di attenzione dei prossimi mesi saranno infatti le banche centrali e il ritorno in agenda della riforma fiscale negli Usa. Per questo il posizionamento di Eurizon è favorevole alle azioni, in primis sui mercati europei, giapponesi ed emergenti. Nel mondo obbligazionario, dice Mazzini, restano interessanti i bond emergenti e high yield mentre sono sottopesati in titoli governativi come quelli americani o tedeschi.