Mediobanca, al via un polo dell’asset management alternativo

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foto flickr: lorenzoclick, creative commons

Per Mediobanca, l’acquisizione della londinese Cairn Capital è “solo un primo passo nella costruzione di un polo dell’asset management alternativo”, cui presumibilmente ne dovrebbero seguire altri nei prossimi mesi. Piazzetta Cuccia, quindi, continuerà a crescere nel settore acquisendo società che “assorbono poco capitale ma generano un importante flusso di commissioni”. Lo ha detto l’ad, Alberto Nagel, in conference con gli analisti. In portafoglio c’è ancora una quota pari al 3% di Generali che può essere dismesso e che libererebbe un bel po’ di liquidità da spendere o che, mediante scambio azionario, potrebbe essere usata per crescere nel risparmio gestito negli Stati Uniti o per fare un’acquisizione in Italia nella parte delle gestioni patrimoniali retail.

L’operazione con la londinese Cairn Capital, intanto, va ad aumentare la buona reputazione e la visibilità di gruppo. Mediobanca a Londra ha già 150 dipendenti e con il nuovo ingresso arriverà a totalizzare quasi un terzo dell’organico. Va quindi avanti il piano industriale che si chiude a giugno 2016. Le attività di investment e corporate banking stanno viaggiando in linea col piano mentre, sul fronte partecipazioni, si è fatto già 1 mld di dismissioni e ne manca ancora uno per arrivare all’obiettivo. Questo potrebbe realizzarsi con la cessione in Opa della quota Pirelli e del 3% di Generali. Infine il gruppo ha messo a segno un bilancio 2014-2015 record, chiuso con ricavi oltre la soglia dei 2 miliardi (+12%). L’utile netto di gruppo è cresciuto del 27% a 590 milioni di euro con un Roe in crescita al 7,3%. Questo permetterà di distribire il dividendo di 25 centesimi per azione, in crescita del 67% rispetto all’anno prima, con un pay out in aumento del 36%. Rafforzata anche la struttura patrimoniale con un common equity tier 1 del 12%.