Mercati: le lezioni che si possono trarre dal 2022

Block notes, appunti, taccuino
Foto Aaron Burden (Unsplash)

Il 2022 è stato un anno complesso per gli investitori. Un mix di fattori negativi quali l’inflazione, il rialzo dei tassi e l’incertezza geopolitica per la guerra in Ucraina hanno determinato forti sofferenze per i listini globali. E guardando al 2023 lo scenario resta incerto. Tim Murray, Capital Markets Strategist, Multi-Asset Division, T. Rowe Price ha individuato cinque temi che l’anno appena concluso ci ha lasciato in eredita e che continueranno a influenzare i mercati finanziari anche nei prossimi mesi.

1. Valutazioni

Dopo aver aperto il 2022 a livelli elevati, le valutazioni azionarie hanno ripiegato verso il basso appena gli investitori si sono resi conto che ci sarebbero stati a breve rialzi consistenti dei tassi d'interesse. “I mercati azionari hanno registrato forti ondate di sell-off durante il 2022”, avverte Tim Murray. “Ma le aspettative sugli utili si sono ridotte solo in misura modesta. Questo purtroppo significa che un declino di tali aspettative dovuto alla recessione nel 2023 potrebbe aggravare la correzione nel settore azionario”, spiega.

2. Fed ancora falco

Le aspettative di mercato sui tassi dei Fed fund sono state costantemente troppo basse nel 2022 e non è ancora noto quanto in alto arriveranno i tassi e per quanto tempo la Fed li manterrà a livelli elevati. Secondo l’esperto di T. Rowe Price appare invece chiaro che i banchieri centrali statunitensi sono determinati a evitare una replica degli anni Settanta e faranno tutto quanto in loro potere per riportare l'inflazione a livelli salubri, anche se questo dovesse spingere l'economia USA in recessione. “Nel 2023 l'azione della Fed sarà mirata prima di tutto ad abbassare l'inflazione dei salari e non dovremmo aspettarci una svolta sul piano della politica a meno che anche il mercato del lavoro non si indebolisca sensibilmente”, avverte Tim Murray.

 L'evoluzione delle aspettative di mercato della Fed

Da gennaio 2013 a novembre 2022, stime fino ad agosto 2027. 
Fonte: Bloomberg Finance L.P. 

3. Una Cina meno prevedibile

Il 2022 si è rivelato un anno di profondo cambiamento in Cina, con la conferma del presidente Xi Jinping alla guida del Paese. Il governo cinese ha ribadito l'importanza della crescita economica, segnalando però anche l'intenzione di rafforzare gli obiettivi orientati al sociale. Ciò secondo Murray potrebbe portare a cambiamenti della politica economica meno prevedibili in futuro. “L'allentamento delle restrizioni anti-Covid a dicembre ha rappresentato una sorpresa e gli investitori dovrebbero prepararsi a una maggiore incertezza da qui in avanti”, dice.

4. Correlazione azioni e obbligazioni

Storicamente le obbligazioni hanno offerto stabilità ai portafogli nei periodi di debolezza dell’azionario, ma non è sempre stato così, soprattutto quando la Fed ha intrapreso un nuovo ciclo di rialzi come accaduto nel 2022. Inoltre, il 2022 è stato per certi versi un'eccezione, dato che la Fed di solito contrae la politica quando la crescita accelera, cosa che non si è verificata nel 2022, e gli aumenti dei tassi d'interesse in genere sono più graduali. “Per fortuna la correlazione fra azioni a obbligazioni probabilmente si attenuerà nel 2023, dato che sembra ormai vicina la fine del ciclo di rialzi della Fed”, analizza Murray.

5. Bond, il rendimento è tornato

Se il crollo visto nel 2022 ha avuto un risvolto positivo è il fatto che le obbligazioni presentano di nuovo rendimenti consistenti. “Questo vuol dire che gli investitori non devono più assumere un rischio di credito significativo per ottenere ritorni dignitosi dai portafogli obbligazionari”, osserva Murray. “In più beneficiano di un cuscinetto di reddito potenzialmente maggiore per bilanciare eventuali ulteriori incrementi dei tassi d'interesse e/o degli spread creditizi”, conclude.