Mercato unico dei fondi d'investimento, l'EFAMA risponde

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Manny Hernandez, Creative Commons, Flickr

Dopo un periodo di studio di 12 settimane, la Commissione europea ha pubblicato lo scorso 17 marzo i dettagli del suo ultimo sondaggio sull’Unione dei Mercati di Capitali (UMC). Questa consultazione mirava a raccogliere i commenti su come aggiornare e completare il programma attuale dell’UMC, al fine di assumere un quadro normativo forte per lo sviluppo dei mercati dei capitali. È l’ultimo passo di un piano che include 33 azioni di ambito europeo e che ha come scopo il libero movimento di capitali tra i Paesi membri dell’Ue. Il progetto, cominciato nel settembre 2015, dovrebbe entrare in vigore nel 2019. "Si tratta di un'occasione d'oro per dare voce ancora una volta al forte sostegno dell’industria europea del risparmio gestito in merito a tutte le dimensioni dell’UMC: forte attenzione sugli interessi degli investitori, promozione di un modello di finanziamento economico basato sul mercato, sviluppo di un PEPP (schema di pensione personale pan-europea n.d.r.) e di una strategia più globale per la finanza sostenibile", ha commentato Peter De Proft, direttore generale dell'Associazione europea dei fondi d’investimento e dell’asset management (EFAMA).

Nel complesso, la risposta di EFAMA al contenuto della consultazione è stata positiva. Dall’associazione hanno sottolineato i punti che ritengono più importanti, sulla base del principio per cui "la fiducia degli investitori è la premessa per garantire il successo del progetto dell’UMC. Gli interessi degli investitori devono essere cuore e anima di ogni azione dell'Ue".

La nota di EFAMA rileva anche la necessità di migliorare l'educazione finanziaria degli investitori, e suggerisce che "la Commissione europea e l'ESA (Organizzazione intergovernativa europea) debbano promuoverla di più, parallelamente alla norma". A riguardo, il contributo dell'associazione, con altre nove organizzazioni e associazioni europee, è stato quello di creare una Piattaforma europea per l'educazione finanziaria, un'iniziativa volta a "promuovere la necessità di educazione finanziaria e promuovere l'alfabetizzazione finanziaria in Europa".

Una distribuzione armonizzata

L’EFAMA incoraggia poi la Commissione a disporre i mezzi adeguati per approfondire il Mercato Unico dei fondi d'investimento. In questo contesto, afferma che "uno degli obiettivi principali dell’UMC dovrebbe essere quello di eliminare le restanti barriere nella distribuzione dei fondi tra i Paesi". Questa misura sarà essenziale per "offrire scelte d’investimento più ampie e diversificate insieme all’opportunità di risparmio per i cittadini europei, per aumentare la concorrenza nei mercati, consentire una maggiore innovazione e ridurre i costi e commissioni".

L’associazione fa anche menzione degli sforzi della Commissione per migliorare l'accesso al Mercato Unico dei servizi finanziari retail; a suo avviso, i risparmi degli investitori europei retail sono "attualmente sotto utilizzati". E ricorda che al momento la Commissione e l'ESA stanno conducendo studi sulla distribuzione dei prodotti d’investimento per la clientela retail, mettendo in relazione queste indagini col fatto che "la nuova serie di legislazioni europee (MiFID II, PRIIP, DDI), che entrerà in vigore all'inizio del 2018, porterà ad un aumento in modo significativo della divulgazione dei prodotti e delle regole di distribuzione per gli stessi prodotti destinati al retail".

In effetti, il terzo punto evidenziato dalla consultazione è la volontà della Commissione europea di valutare l'impatto cumulativo della regolamentazione finanziaria: "Resta molto ancora da fare, e diamo il benvenuto agli sforzi della Commissione per affrontare le numerose conseguenze accidentali" dice EFAMA, aggiungendo come questa situazione "saturerà la futura agenda dei legislatori dell'Ue”.

La Commissione ha anche rivelato l'intenzione di introdurre una proposta legislativa sulle pensioni personali per l'Ue. EFAMA ha dato il suo sostegno all'iniziativa e ha espresso la sua ferma convinzione che "bisogna incoraggiare le famiglie e i risparmiatori europei a risparmiare di più in vista della pensione”.  A questo proposito, ricorda che da tempo insiste sulla creazione di un prodotto individuale di pensione pan-europeo (PEPP), perché crede che sarebbe "uno strumento appropriato per creare un vero mercato unico vero per le pensioni e contribuirebbe alla crescita e agli investimenti all’interno dell’UMC". Inoltre ritiene che la creazione dei PEPPs contribuirà a fornire agli investitori soluzioni di risparmio "semplici, convenienti e portatili”. Se si potesse distribuire questi prodotti a livello europeo infatti "si potrebbero raggiungere economie di scala, riduzione dei costi e un aumento della concorrenza".

Infine l’associazione prende in esame la finanza sostenibile e insiste sul fatto che le società di gestione svolgono “un ruolo cruciale nel fornire strumenti e consigli per selezionare gli investimenti responsabili”. Il suggerimento su questo fronte è quello di "seguire un programma finanziario sostenibile che si concentri sul bilanciamento dei criteri ESG”.