Multi-asset: le strategie su cui puntano i gestori internazionali nel 2023

Data l’elevata volatilità prevista per i prossimi mesi, abrdn punta su una strategia flessibile con l’obiettivo di dare resilienza ai portafogli degli investitori. Il fondo Aberdeen Standard Sicav I – Diversified Growth adotta una strategia che combina investimenti tradizionali e alternativi. Attraverso quest'ultimi, accede tipicamente a flussi di reddito stabili e a lungo termine, spesso legati all'inflazione, come quelli derivanti da infrastrutture sociali e rinnovabili quotate in borsa; proprietà immobiliari come strutture sanitarie e alloggi studenteschi, nonché corporate bond alternativi e debito dei mercati emergenti.

“Si tratta di asset class che si combinano bene con gli investimenti tradizionali come azioni e obbligazioni che, grazie a una maggiore diversificazione e flessibilità di allocazione, dovrebbero contribuire a garantire la resilienza in periodi di stress economico e a far sì che il Fondo ottenga solidi risultati nel medio termine”, afferma Matteo Buonomini.

AllianzGI segnala l’Allianz Income and Growth che investe nel mercato americano attraverso un’asset allocation costante composta per 1/3 da investimento nelle obbligazioni high yield, per 1/3 nelle obbligazioni convertibili e per 1/3 nel mercato azionario. “È una soluzione di investimento molto interessante per l’attuale contesto di mercato, investendo nei mercati dell’economia più solida tra quelle dei Paesi occidentali e in settori dei mercati obbligazionari che offrono rendimenti più alti rispetto a quelli europei”, afferma Enzo Corsello.

L’obiettivo del fondo è di selezionare società che continueranno a distribuire ‘income’, da cui il nome del prodotto, nella forma di cedole o di dividendi agli investitori nel corso del tempo, e di partecipare il più possibile alla crescita in termini di prezzi delle asset class in cui si investe, da cui il termine “growth”. Ha un orizzonte temporale di medio-lungo termine, investendo in settori che possono essere volatili. “Negli oltre 25 anni di storia ha sempre distribuito una cedola annuale intorno al 5%”, afferma il professionista.

Quello passato è stato un anno molto complesso per le strategie multi-asset ma nonostante questo non è mancata l'innovazione.  

"Tra queste includiamo il fondo Amundi Funds Pioneer Income Opportunities, caratterizzato da una gestione e una selezione dei titoli guidate da un approccio value finalizzato a privilegiare società che storicamente hanno distribuito dividendi. Il nostro punto di partenza è l’esigenza di reddito associata alla conservazione del capitale", commenta Antonio Volpe. L'esperto spiega che Amundi SGR ha iniziato a guardare al mercato con lenti diverse rispetto alle tradizionali divisioni per asset class in modo da generare un alto livello di income e contemporaneamente una discreta crescita del capitale. "Per farlo il team di gestione, basato negli Stati Uniti a Boston, non si pone limitazioni di universo investibile, ma mira ad identificare le migliori opportunità attraverso un’analisi di quelle asset class di secondo e terzo livello non contemplate dai benchmark tradizionali", prosegue.

Attualmente il portafoglio ha un posizionamento difensivo con un’esposizione lorda all’azionario di poco inferiore al 40% e una significativa struttura di protezioni (via future sugli indici Usa). "Il focus è a favore di società che possono generare utili anche in un contesto sempre più sfidante come quello atteso nel 2023 e siano caratterizzate da resilienza ai rischi geopolitici: in particolare, quelle che operano nei settori finanziario, energetico (fuori dagli Stati Uniti, dato che le compagnie petrolifere americane hanno ora valutazioni elevate) e farmaceutico, che presenta valutazioni ragionevoli rispetto a settori più stabili e genera dividendi sostenibili", prosegue. Volpe conclude spiegando che il rialzo dei rendimenti negli Stati Uniti è stato sfruttato di recente per aumentare in misura importante l’allocazione ai Treasury Usa, che offrendo anche una elevata liquidità possono essere disinvestiti velocemente per sfruttare nuove opportunità nei prossimi mesi.

Delegare la componente core di portafoglio a strategie in grado di adattarsi in maniera reattiva ai cambiamenti e cogliere al contempo le opportunità di investimento offerte dal mercato. La pensa così Luca Giorgi che, per questo, indica il BGF ESG Multi-Asset Fund. Si tratta di una strategia multi-asset globale pensata per gli investitori europei con un profilo di rischio 50% azionario – 50% obbligazionario. "Il comparto si muove in maniera flessibile in universo di investimento molto ampio, che include sia asset class tradizionali come azioni e obbligazioni che strategie alternative, con l’obiettivo di massimizzare il rendimento di portafoglio", spiega.

Secondo il professionista di BlackRock Italia, la sostenibilità assume un ruolo centrale nel processo di investimento attraverso un “approccio ESG a tre livelli”: vengono escluse le aziende che operano in settori controversi, il portafoglio investe in emittenti con rating ESG pari o superiore a BBB e, infine, il team di gestione mira a aumentare la diversificazione prendendo esposizione a panieri tematici.

In conclusione, il risultato è una strategia estremamente diversificata, "che ha dimostrato la sua resilienza anche nelle fasi più complesse di mercato e che è in grado di adattarsi dinamicamente al contesto in evoluzione", chiosa Giorgi.

Matteo Astolfi indica il Capital Group Capital Income Builder (LUX). Una strategia che mira a fornire un livello di stabilità del reddito superiore alla media e un flusso di reddito crescente grazie a investimenti in titoli che producono rendimento, tra cui società affermate che restituiscono un reddito stabile elevato o che hanno forti prospettive di crescita dei dividendi.

"La strategia Capital Income Builder, lanciata nel 1987, è una strategia multi-asset focalizzata sui titoli con dividendi in crescita. La strategia vanta un solido track record di generazione e crescita del reddito per gli azionisti nel tempo. Utilizza un rigoroso processo di ammissibilità per la selezione dei titoli, finalizzato alla crescita del reddito a lungo termine", spiega il professionista di Capital Group. La strategia è integrata da obbligazioni di alta qualità, di breve e media durata, per ancorare il portafoglio e cercare di preservare e contribuire al reddito complessivo.

Infine, come spiega Astolfi, grazie a un approccio indipendente dai benchmark, cerca fonti di reddito stabili in qualsiasi mercato. La strategia ha ottenuto un rendimento costantemente superiore a quello dell'MSCI ACWI.

L’aumento delle correlazioni tra le asset class, che ha caratterizzato l'anno appena trascorso, ha spostato l’attenzione degli investitori verso nuove strategie per differenziare e proteggere i propri portafogli. "Riteniamo che gli alternativi, liquidi e illiquidi, siano ormai imprescindibili in un portafoglio multi-asset, al fine di introdurre nuovi fattori di rendimento e ridurre il rischio di drawdown", commenta Patrizia Noè.

Secondo quanto spiegato dall'esperta, la strategia Liquid Alternative Beta di Credit Suisse ha l’obiettivo di replicare - in un fondo UCITS, con strumenti liquidi e quotati - l’andamento del Credit Suisse Hedge Fund Index, il principale indice di hedge fund globali. "Il fondo è decorrelato rispetto ai mercati azionari e obbligazionari e, per costruzione, permette di avere liquidità giornaliera e piena trasparenza dei sottostanti", commenta Noè. E conclude: "Anche le materie prime sono ormai diventate parte strutturale dell’allocazione multi-asset: riteniamo che nel 2022 sia iniziato un “super ciclo” delle commodities, i cui prezzi potranno risalire, dalla seconda metà di quest’anno, in uno scenario di ripartenza dell’economia".

Il contesto di incertezza attuale porta Alessandro Fonzi a privilegiare soluzioni con un’esposizione azionaria, seppur conservativa, perché è il modo migliore per stare al passo con l’inflazione. "Nella nostra gamma il fondo DPAM L Balanced Conservative Sustainable emerge come soluzione ideale per un risparmiatore che aspiri a una crescita sostenibile del proprio capitale nel lungo termine", commenta l'esperto di DPAM.

Come descrive Fonzi, il fondo beneficia di un’allocazione dinamica in azioni tra il 20% e il 50% e di un approccio equilibrato nella selezione di azioni e obbligazioni, governative e societarie. "Il team di gestione si concentra su aziende con potere di definire i prezzi e dalla marcata impronta ESG al fine di mitigare i rischi e fornire al contempo opportunità di extra-rendimento", conclude l'esperto.

Chiari obiettivi di rendimento e di rischio, da raggiungere in un orizzonte di medio termine. La strategia indicata da Michele Quinto è il Franklin Diversified Balanced Fund, gestita in euro per gli investitori in euro.

"La strategia può investire in un ampio universo di strumenti e opportunità di investimento, oltre alle asset class tradizionali come azioni e obbligazioni, sempre con l'obiettivo di migliorare i risultati e diversificare il portafoglio. L'attenzione è rivolta alla gestione del rischio", spiega il professionista di Franklin Templeton. Il lead portfolio manager delle strategie ne è responsabile dal 2008 ed è supportato da un team di esperti multi-asset, sia a livello locale che globale. Inoltre, il fondo incorpora aspetti ESG, con particolare attenzione alle emissioni di gas serra, e si prevede che nel corso di quest'anno soddisferà i requisiti dell'articolo 8 della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR).

Un approccio dinamico e flessibile. Si tratta di quello che caratterizza il Janus Henderson Balanced Fund. "Riteniamo che questa strategia possa essere una delle più adatte alle condizioni di investimento che caratterizzano il 2023. Grazie a un approccio dinamico all'allocazione del capitale tra azioni e reddito fisso, il nostro team di investimento può reagire alle mutevoli condizioni di mercato per bilanciare opportunità e rischi", spiega Federico Pons. Secondo il professionista di Janus Henderson Investors, il 2023 segnerà probabilmente un passaggio a un'inflazione in calo, con la fine del ciclo di rialzi della Fed e il passaggio dalla necessità di aumentare i tassi a quali saranno gli effetti negativi di una politica monetaria più restrittiva sui fondamentali dell'economia statunitense.

Nell'ambito del reddito fisso, attualmente la società predilige un'allocazione conservativa al rischio di credito e di spread. "Siamo pronti ad adeguare dinamicamente l'allocazione del reddito fisso per sfruttare le opportunità che ci aspettiamo quest'anno. Siamo più ottimisti per il reddito fisso nell'anno a venire, poiché riteniamo che le obbligazioni siano ben posizionate per fornire i vantaggi di reddito e diversificazione che gli investitori si aspettano da questa asset class", prosegue.

Nonostante l’elevata incertezza, Liontrust esprime fiducia per l’anno appena iniziato e per la categoria multi-asset indica il GF Sustainable Future Multi-Asset Global Fund. “Questa fiducia deriva dalla forza dei nostri 20 temi d'investimento sostenibili e dalla qualità delle aziende allineate a fornire una soluzione alle sfide della sostenibilità”, afferma Antonio Forte. “Continuiamo a mettere alla prova la nostra convinzione nelle nostre partecipazioni e siamo soddisfatti di come le aziende stiano attraversando un periodo estremamente difficile”, dichiara.

“Pertanto, nonostante il forte calo dei multipli di valutazione, rimaniamo ottimisti sulle prospettive del fondo nel lungo periodo, concentrandoci sulle società che intendono consentire e beneficiare dei progressi verso un'economia più pulita, più sana e più sicura”, spiega il professionista che a ulteriore riprova dell'impegno della casa di gestione per la sostenibilità assicura: "Il fondo GF SF MAG è classificato come Articolo 9 secondo il regolamento SFDR, ma non c’è alcun rischio di downgrade all’orizzonte”.

La complessità richiede un approccio flessibile e multisettoriale. Ne è persuaso Marco Barindelli il quale indica il Loomis Sayles Multisector Income Fund. "L’approccio del team di gestione, infatti, combina un processo di ricerca bottom-up con l’analisi top-down del contesto macroeconomico e porta a costruire un portafoglio ampio e diversificato che include obbligazioni corporate statunitensi e globali investment grade, obbligazioni dei mercati emergenti, nomi high yield, obbligazioni convertibili e titoli azionari", sottolinea l'esperto di Natixis Investment Managers.

Come spiegato da Barindelli, il fondo, al momento, ha la maggiore esposizione agli Stati Uniti e, sul fronte obbligazionario, una decisa inclinazione a favore del segmento corporate rispetto al governativo. L’universo d’investimento non ha vincoli particolari e, dal punto di vista della composizione di portafoglio, il numero di singoli emittenti può variare dai 125 ai 175 emittenti.

"Siamo chiaramente entrati in un'era poco indulgente per i mercati finanziari: il contesto in cui ci muoviamo è impegnativo, ma questo significa anche disporre di maggiori opportunità per distinguersi", osserva Luca Tenani.

Di conseguenza secondo la view del professionista ora più che mai diventa quindi fondamentale adottare una strategia particolarmente flessibile, e a tratti tattica, quale Schroder ISF Global Multi-Asset Balanced. Il fondo ha ampi range di allocazione tra obbligazionario, azionario e alternativi, ed è progettato per investitori con focus sia sulla generazione di rendimento che sul contenimento dei ribassi e fa della dinamicità il proprio punto di forza.

"Il valore aggiunto dei gestori di portafoglio, infatti, non consiste più solo nel prendere la decisione giusta 'obbligazioni versus azioni': le scelte di asset allocation restano importanti, ma data l’alta dispersione dei rendimenti il successo dipende anche dall'allocazione all'interno delle singole classi d’investimento", spiega. "Come dimostra il solido track record del fondo, per il team di gestione di Schroder ISF Global Multi-Asset Balanced la miglior difesa, ma anche il miglior attacco, è quindi essere agili a ogni livello, sia top-down che bottom-up", conclude il Country Head Italy di Schroders.

Il fondo è conforme all’articolo 8 dell'SFDR e integra l’analisi ESG a ogni stadio del processo d’investimento.

T. Rowe Price segnala la storica strategia bilanciata Global Allocation Extended che gestisce oltre 400 miliardi di dollari in strategie multi-asset e il cui approccio di investimento si basa su 3 pilastri: semplicità, asset allocation strategica e liquidabilità.

“Semplicità poichè siamo convinti che in un contesto come quello attuale, avere strumenti e strategie troppo complesse non aiuti né il consulente né il cliente finale ad investire”, spiega Donato Savatteri. “A nostro avviso il vero valore aggiunto è perseguire un’allocazione strategica di lungo periodo degli attivi che non cambi troppo frequentemente nel tempo. Sono poi le asset class sottostanti, che replicano le strategie migliori di T.Rowe Price, ad essere molto attive e a contribuire, ciascuna, all’obiettivo di extra performance”, aggiunge.

Il fondo investe dal 50 al 70% in azioni (oggi al 58%), dal 20 al 40% in obbligazioni (oggi al 21,5%) e dallo 0 al 20% in strumenti decorrelati (oggi al 15%) che includono anche investimenti alternativi. Presenta anche circa il 5% in liquidità, quota destinata a gestire eventuali e particolari condizioni di mercato. “A proposito poi della liquidabilità, terzo pilastro della strategia, probabilmente questa serve poche volte nella vita di un investitore, ma quando serve è l’unica cosa che conta”, conclude Savatteri.

Vanguard propone la gamma LifeStrategy che secondo il gestore ha il vantaggio di offrire un valore aggiunto sia agli investitori professionali sia a quelli privati, favorendo l’accesso a una serie di portafogli multi-asset a basso costo e ampiamente diversificati. La gamma consente una diversificazione dell’investimento su più di 20 mila titoli sottostanti, attraverso una combinazione di azioni quotate sui mercati sviluppati ed emergenti di tutto il mondo e di obbligazioni investment-grade emesse da Paesi e società nei mercati sviluppati ed emergenti.

"Vanguard LifeStrategy UCITS ETF è una soluzione pensata sia per la gestione della parte core dei propri portafogli sia per la gestione di un piano di accumulo mensile. Rappresenta inoltre una soluzione one-stop-shop per i consulenti finanziari, lasciando loro la possibilità di dedicare più tempo ad altre attività a valore aggiunto per i propri clienti, come la pianificazione a lungo termine e il coaching comportamentale”, spiega Simone Rosti.