Muzinich, view costruttiva sul credito

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Nel 2018 il mercato del credito dovrebbe garantire performance abbastanza solide, anche se non sui livelli dello scorso anno. È di questo avviso Erick Muller, direttore degli investimenti di Muzinich & Co. In termini generali, il ritmo della crescita economica globale dovrebbe proseguire, avvicinandosi al 4% a fine 2018. Nonostante la crescita globale resti sincronizzata, “la vera anomalia riguarda la bassa inflazione, anche se ci aspettiamo una correzione nell’anno in corso. L’aumento graduale dell’inflazione non è ancora scontato dal mercato”, afferma Muller.

La crescita moderata dell’inflazione ha favorito il mercato del credito e consentito alle Banche centrali del G4 di mantenere gli stimoli monetari per un periodo di tempo più lungo attraverso misure di politica monetaria convenzionale e non. Inoltre, aggiunge l’esperto, “ci aspettiamo un aumento della liquidità a livello globale. L’espansione del bilancio della BoJ e della BCE dovrebbe più che compensare la riduzione progressiva del bilancio della Fed, fornendo di fatto un sostegno agli asset rischiosi. Quest’argomento verrà meno nel corso dell'anno, ma dovrebbe essere di supporto nella prima metà del 2018”.

Muller infine pone l’attenzione sulla correlazione tra il credito e la duration. “La ripresa economica sta interrompendo questa relazione, che dovrebbe diventare meno prevebile”, dice il direttore. Inoltre, "la volatilità dovrebbe rimanere bassa, anche se eventuali eventi geopolitici inattesi o cambiamenti nelle politiche monetarie potrebbero portare a picchi improvvisi della stessa".

Quali sono le prospettive per i diversi segmenti del mercato del credito?

La view della casa americana rimane costruttiva sul mercato del credito, anche se continuerà a monitorare alcuni fattori, come gli effetti della riforma fiscale americana, l’andamento dell’inflazione e il processo di normalizzazione delle politiche monetarie.

  • Segmento investment grade: negli Stati Uniti, il recupero dei prezzi delle materie prime e la ristrutturazione del settore energetico a seguito della crisi del 2015 hanno di fatto sostenuto e stimolato le emissioni. In Europa, la ripresa congiunturale robusta ha incoraggiato gli emittenti a trarre vantaggio dai minori costi del credito, mentre il programma di acquisto della BCE ha sostenuto l’asset class.
  • Mercato high yield: il livello di indebitamento nel segmento high yield è diminuito considerevolmente, attestandosi su livelli accettabili. Anche la qualità media del credito è aumentata, con il segmento BB che costituisce il 55% del mercato high yield americano e il 75% di quello europeo. È un buon segno per il default rate medio, che è ancorato su livelli storicamente bassi. Uno dei fattori chiave dell'offerta futura di high yield riguarda l’evoluzione della riforma fiscale americana, in particolare il taglio delle imposte societarie e l'eliminazione della deducibilità degli interessi passivi dal reddito.
  • Mercati emergenti: le economie emergenti stanno beneficiando di una più solida domanda interna e di un ciclo economico più forte delle regioni sviluppate. Il livello di indebitamento nei mercati emergenti si è ormai stabilizzato e gli investitori internazionali stanno aumentando la loro esposizione sul debito emergente. L'asset class dovrebbe continuare a offrire performance interessanti anche nel 2018.