I mercati europei sono stati colpiti innanzitutto dal conflitto tra Russia e Ucraina e di conseguenza anche l’inflazione ha assestato un duro colpo in questa prima parte dell’anno, ma secondo Gaetano Piccolo, portfolio manager, International Private Bank di Deutsche Bank ci troviamo anche in una fase in cui l’azionario europeo ha scontato questi fattori di rischio. “Come riferimento, possiamo citare un dato: siamo passati da un rapporto prezzo/utili di circa 16 volte alle attuali 12 volte circa per lo Stoxx 600, un ottimo punto di ingresso per chi ha una prospettiva di lungo periodo. Ma anche la prospettiva di breve termine sarà piuttosto tattica per noi, considerati da un lato i rischi che si stanno ancora ripercuotendo sul mercato, dall’altro il fatto, più sul lungo periodo, che le banche centrali possano rialzare i tassi più velocemente del previsto” argomenta, aggiungendo che al momento non è così semplice scegliere i vincenti di domani: “Bisognerà essere selettivi. Per quanto riguarda i Paesi, non abbiamo particolari preferenze su singoli Paesi, piuttosto ci orientiamo su grandi settori con una sorta di approccio Barbell. Stiamo ribilanciando i portafogli per reinserire maggior peso sui titoli tecnologici e health care, per via dell’inversione che potrebbe avvenire nella seconda metà dell’anno, e in generale restiamo un po’ più difensivi utilizzando titoli legati ai beni di prima necessità ed energetici, visti gli effetti secondari e terziari dati da inflazione e prezzi delle materie prime. La nostra idea è bilanciare i nostri portafogli con beta più elevato e, al tempo stesso, detenere titoli a minor beta che potrebbero rappresentare ancora un’opportunità sulla base dell’inflazione, dell’esposizione alle materie prime e dei prezzi in generale. Ci piacciono società capaci di mantenere i margini trasferendo ai consumatori il rialzo dei prezzi, tenendo in considerazione sempre il loro rating di sostenibilità. Deutsche Bank crede nell’integrazione dei fattori di sostenibilità negli investimenti dal 2013 e questo ci ha permesso, da inizio 2022, di catalogare tutte le nostre strategie standard, a eccezione di quelle 100% obbligazionarie, Articolo 8 per la normativa SFDR”.
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