NN IP integra l’analisi ESG nelle valutazioni dell’emerging market debt

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L’analisi ESG sta diventando un prerequisito fondamentale per la selezione dei titoli per tutte le società di gestione. Tra le società che si differenziano nelle modalità di approccio troviamo NN Investment Partners, che già dal lontano 1999 si occupa di investimenti responsabili. Funds People ha intervistato Simona Merzagora, managing director dell'asset manager per capire quali sono le aree d’intervento della società. “Per noi l’analisi ESG è sia uno strumento di risk management, sia un metodo per capire la strategia aziendale di una società e quali saranno le opportunità di investimento che normalmente non figurano nei bilanci”.

NNIP ha un team di analisti senior ESG trasversale a tutti i team di gestione delle diverse asset class, che riporta direttamente al CIO. Inoltre, ogni analista/gestore integra i criteri ESG all’interno della propria analisi fondamentale tradizionale. Se si parla di società del settore chimico, ad esempio, è importante capire quali saranno le politiche aziendali in tema di smaltimento dei rifiuti, di efficientamento energetico/produttivo e quali saranno gli impatti positivi in termini di corporate governance, ambiente e sostenibilità”, spiega la manager. 

La società ha diversi livelli d’impegno in campo ESG. “Dobbiamo fare una distinzione tra mondo obbligazionario e azionario: per quanto riguarda il primo abbiamo dei fondi che investono esclusivamente in green bond e fondi corporate obbligazionari che utilizzano i processi di selezione ESG, mentre per il secondo abbiamo un prodotto impact, che investe in società che intendono sviluppare il loro business in linea con i 17 obiettivi target delle Nazioni Unite”, spiega Merzagora. “Se guardiamo gli studi compiuti vediamo che, tra il 1970 e il 2000, l’impatto sul valore di un titolo della componente intangibile è passata dal 15% a oltre l’80%”. Diventa quindi imprescindibile valutare questo aspetto.

L’analisi ESG nell’Emerging Market Debt

Nel corso degli anni, NN IP ha sviluppato un’analisi ESG relativa al debito emergente. Questo sistema proprietario affianca la classica analisi fondamentale, che cerca di capire le prospettive di crescita di un Paese, la solidità finanziaria, fiscale e la sua capacità di attrarre capitale dall’estero, aggiungendo una serie di parametri legati alla governance e alla stabilità e alla trasparenza delle istituzioni.

“Lo scopo è quello di valutare meglio la solvibilità (la capacità di ripagare il debito) di un Paese e quindi capire e prezzare meglio il rischio che andiamo a sostenere e quindi il valore dell’investimento. Tutto ciò sulla base dei dati sia qualitativi che quantitativi messi a disposizione dalla Banca Mondiale, dalle Nazioni Unite, da Sustainalytics, Transparency International e da altri vari provider di informazione ESG”, spiega l'esperta. È importante, ad esempio, capire la robustezza del sistema bancario di un Paese, quantificare la sua dipendenza energetica, la solidità delle sue istituzioni, la capacità del governo di implementare riforme strutturali, l’indipendanza del sistema giudiziario, la capacità del sistema burocratico di incentivare e favorire gli investimenti interni ed esterni. Questo ci permette di capire la traiettoria di crescita del Paese”.

“Tutto ciò diventa uno strumento di valutazione se un investimento in un certo Paese è sostenibile nel tempo: ci sono mercati che possono essere molto prezzati ma riservare ancora delle grosse opportunità d’investimento e altri invece più economici, ma con un elevato grado di rischio”, conclude Merzagora.