Nuove regole d'investimento per i fondi pensione

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foto: autor 401(K)2013, Flickr, creative commons
La tanto attesa revisione della legge italiana che regola gli investimenti dei fondi pensione è entrata in vigore: dopo 18 anni cambiano le norme in materia di investimenti da parte dei fondi e di conflitti di interesse. La disciplina attualmente vigente è infatti ancora quella del 1996, ma dopo anni di discussioni e ritardi, la nuova legge 703 è ora una realtà, che consente maggiore libertà di investimento per i fondi pensione. Secondo quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 264 dello scorso 13 novembre, la nuova legge elimina i limiti normativi quantitativi agli investimenti in quasi tutte le classi di attività, passando da un approccio prescrittivo ad uno basato su principi quali la diversificazione del portafoglio, la sana e prudente gestione e la riduzione dei costi.
 
Nonostante permangano alcune restrizioni, i fondi pensione possono investire in tutti gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati e per ogni categoria di strumenti sono fissate delle percentuali massime di investimento e si prevede, inoltre, una verifica sui risultati tramite parametri oggettivi e confrontabili (benchmark). Tra le libertà concesse ai sensi della nuova 703, troviamo che sono consentiti gli investimenti in fondi comuni e derivati OTC, così come l'investimento in attività quotate e non fuori dai paesi OCSE. Tuttavia si mantengono però per tipologie di investimento particolarmente rischiose dei precisi vincoli come ad esempio per l'investimento in strumenti finanziari non negoziati nei mercati regolamentati e in OICR alternativi (FIA) per cui si mantiene un limite del 30% delle disponibilità complessive del fondo pensione che deve essere adeguatamente motivato.