Tra i lanci delle case estere spiccano due strategie di Nordea AM sui ‘sustainable labelled bond’, un fondo quantitativo sulle aziende US a piccola capitalizzazione di Lazard AM e il primo Eltif di PGIM Private Capital.
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Con l’obiettivo di coniugare rendimenti e impatto Nordea Asset Management (NAM) lancia due fondi dedicati ai ‘sustainable labelled bond’: il Nordea 1 European Corporate Sustainable Labelled Bond Fund e il Nordea 1 European Sustainable Labelled Bond Fund. Entrambi sono classificati come Articolo 9 ai sensi della SFDR e saranno gestiti rispettivamente dai team Credit e Rates di Nordea AM.
Negli ultimi anni l’asset class delle obbligazioni ‘sustainable labelled’ ha registrato uno sviluppo significativo. Il mercato europeo è attualmente valutato intorno ai 480 miliardi di euro e continua a crescere, grazie soprattutto alla necessità dell’UE di finanziare progetti sostenibili. Questo segmento di mercato comprende ora Green Bond, Social Bond, Sustainable Bond e Sustainability-Linked Bond, tutti caratterizzati da standard precisi per garantire che il capitale raccolto sia utilizzato per progetti in linea con obiettivi sostenibili e che gli emittenti rispettino specifici obiettivi in termini di performance e di sostenibilità. “All’interno di un mercato sempre più maturo, stiamo assistendo a una crescente domanda di fondi obbligazionari sostenibili da parte dei professionisti che si occupano di allocazione, muovendosi da un’ottica ‘tematica’ verso un approccio sempre più incentrato sulle singole asset class. I nuovi fondi di Nordea vanno proprio in questa direzione, offrendo nuove soluzioni per portafogli sostenibili”, dicono dalla casa di gestione.
“Nel rispetto degli standard ESG più avanzati e per rafforzare la capacità effettiva di generare impatto, questi fondi adottano una doppia due diligence ESG sia sull'emittente che sull'utilizzo dell'emissione. Tutte le posizioni soddisfano i rigorosi requisiti di NAM in materia di investimenti sostenibili”, dicono dalla società. Il focus principale del Nordea 1 European Corporate Sustainable Labeled Bond Fund sono le obbligazioni societarie ‘sustainabiliy labelled’ investment grade denominate in euro e le obbligazioni societarie ‘non-labelled’ i cui emittenti sono impegnati in attività che contribuiscono al raggiungimento di obiettivi di tipo ambientale o sociale. Il Nordea 1 European Sustainable Labeled Bond Fund, invece, pone attenzione sulle obbligazioni investment grade ‘sustainabiliy labelled’ denominate in EUR emesse o garantite da soggetti sovrani, sub-sovrani, enti sovranazionali o di proprietà statale.
Bond per contrastare l’inflazione
Per far fronte alla volatilità derivante da un’inflazione vischiosa, abrdn rilancia due fondi obbligazionari unconstrained. Il fondo Absolute Return Global Bond Strategies diventa abrdn Macro Fixed Income, mentre il fondo Total Return Credit diventa abrdn Global Income Bond.
“Vista la crescente necessità di soluzioni che abbiano una bassa correlazione sia con le azioni sia con le obbligazioni, abrdn ha rilanciato due fondi all’interno della sua gamma diversificata di fondi fixed income unconstrained, modificandone la denominazione e il processo di investimento, concentrandosi su aree del mercato tradizionali, liquide e trasparenti”, spiegano dalla casa di gestione.
Dal 16 maggio 2024, il fondo Absolute Return Global Bond Strategies è diventato Macro Fixed Income, mentre il fondo Total Return Credit ha assunto il nome di Global Income Bond e sotto l’ombrello abrdn Sicav II, sono disponibili agli investitori wholesale, retail e istituzionali globali (esclusi Stati Uniti), offrendo rendimenti meno correlati e minori oscillazioni al ribasso rispetto ai fondi tradizionali fixed income.
Per quanto riguarda l’abrdn Macro fixed income, in concomitanza con il cambio di nome, sono state apportate delle semplificazioni al processo di investimento per allinearsi meglio agli obiettivi chiave, ossia rendimenti diversificati e drawdown limitati, grazie a un approccio macro diversificato con un forte controllo del rischio. Con oltre 500 milioni di dollari di masse gestite, il fondo sfrutterà le dimensioni di rilievo già raggiunte.
Nell’abrdn Global Income Bond, invece, sono state apportate delle semplificazioni alla strategia attiva dall’ottobre 2014, tra cui una minore esposizione alle obbligazioni con basso rating di credito nell’ambito dell’high yield, una maggiore attenzione alle parti del mercato con rating “BBB" e “BB”, sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti. Il team di gestione adotta inoltre un processo semplificato, con l’eliminazione di alcuni degli aspetti più complessi delle strategie difensive di abrdn e un uso più esteso dei derivati di credito, sia per aumentare il rendimento che per ridurre il rischio a seconda del contesto. Il fondo continuerà a essere gestito dai tre gestori storici e conserverà la sua classificazione art. 8 in base alla normativa SFDR.
Mitigazione del cambiamento climatico nei Paesi vulnerabili
Invesco ha lanciato l’Invesco Climate Adaptation Action Fund (ICAAF), che consente agli investitori istituzionali di sostenere gli sforzi di mitigazione del cambiamento climatico nei Paesi vulnerabili.
“Gli investimenti nelle strategie di mitigazione e adattamento sono estremamente necessari e l'ICAAF contribuirà a colmare il divario dei finanziamenti per l'adattamento climatico mobilitando capitali pubblici e privati per accelerare la diffusione di queste strategie”, fanno sapere dal gestore.
L’ICAAF investirà in obbligazioni pubbliche e private nei Paesi in via di sviluppo, con una particolare
attenzione all'adattamento al cambiamento climatico. Invesco sta cercando di raccogliere 500 milioni di dollari per il fondo, che ha lanciato un'IPO che durerà nove mesi. Il fondo ha una durata di 12 anni, di cui sette di investimento, durante i quali si concentrerà su diversi settori che puntano all’adattamento al cambiamento climatico - tra cui la sicurezza alimentare e l'agricoltura, le zone costiere, le infrastrutture urbane, la raccolta e la gestione dell'acqua, l'energia e le soluzioni ecologiche - e un periodo di deflusso di cinque anni.
Azionario: dalle Small Cap Usa all’impegno per gli oceani
Lazard Asset Management ha lanciato il fondo Lazard US Small Cap Equity. La strategia è concepita per cogliere le inefficienze indipendenti nel mercato americano delle small cap, combinando in modo sistematico fonti multiple e idiosincratiche di alpha attraverso un processo di investimento potenziato dall’intelligenza artificiale. Il fondo sarà infatti gestito dal team US Systematic Equity basato a San Francisco, che utilizza un modello proprietario quantitativo per analizzare quotidianamente l’intero mercato delle small cap statunitensi a caccia di opportunità.
Il fondo UCITS avrà tra le 350 e le 400 posizioni, con l’obiettivo di sovraperformare l’indice Russell 2000 su un ciclo di mercato completo. Il processo automatizzato agisce come un gestore azionario multi-strategy, con l’obiettivo di raggiungere un Information Ratio più elevato attraverso la diversificazione in settori non correlati.
Candriam lancia il fondo Sustainable Equity Emerging Markets ex-China. Il fondo punta a combinare solidi principi finanziari ed ESG posizionandosi su trend di sostenibilità di lungo periodo.
È stato ideato in risposta alla crescente domanda per l’asset class e per cogliere il potenziale dei mercati emergenti ex-China, tra i driver principali della crescita globale nei prossimi anni. È gestito da un team di professionisti che ha complessivamente 47 anni di esperienza negli investimenti nei mercati emergenti, insieme a un team di 25 professionisti ESG.
La strategia ha un focus sulle sfide future del mercato e sulle tematiche fondamentali che plasmano il contesto in cui operano le società. Questi temi spaziano dalla tecnologia e l’innovazione, al benessere, al cambiamento climatico, all’efficienza delle risorse, alla gestione dei rifiuti e ai cambiamenti demografici. “Questo approccio cerca di combinare tre vantaggi distintivi per gli investitori: maggiore attenzione alla sostenibilità, allocazione più elevata ai temi di crescita nei Paesi Emergenti ex-China, e al tempo stesso punta a ridurre l’esposizione alla volatilità e ai rischi geopolitici”, fanno sapere dalla casa di gestione.
Allspring Global Investments ha esteso la sua suite sulla transizione climatica (CT) con l'aggiunta dell'Allspring Climate Transition Global Equity Fund. Il fondo, gestito dal team Systematic Edge Equity di Allspring, è il primo fondo azionario della suite CT, che attualmente comprende le seguenti strategie a reddito fisso: CT Global Buy and Maintain, CT Global High Yield e CT Global Investment Grade Credit. Il fondo offre agli investitori un portafoglio azionario globale ben diversificato con il duplice obiettivo di ottenere rendimenti in eccesso rispetto all'MSCI ACWI e di raggiungere lo zero netto entro il 2050. In precedenza, il fondo operava come Allspring 2 Degree Global Equity Fund, lanciato nel luglio 2021. Il fondo è classificato come SFDR Articolo 8.
UBS Global Wealth Management mette a disposizione l’UBS Rockefeller Ocean Engagement Fund in partnership con Rockefeller Asset Management. Lo strumento punta a ottenere rendimenti finanziari e un impatto positivo tramite l’engagement con le aziende che rispondono ai problemi legati alla salute degli oceani. Il portafoglio comprende circa 50 titoli high conviction con un’attenzione particolare sulle aziende a piccola e media capitalizzazione e un focus sul valore.
Alternativi
PGIM Private Capital ha lanciato il suo primo fondo europeo di investimento a lungo termine (ELTIF) per sostenere la sua strategia di direct lending.
Con 101,5 miliardi di dollari in AUM, PGIM Private Capital è una fonte di debito privato per aziende pubbliche e private ed è il ramo di capitale privato di PGIM, l'attività di gestione degli investimenti globali di Prudential Financial. L'ELTIF sosterrà gli sforzi di PGIM Private Capital nella creazione di prestiti in Europa, fornendo la flessibilità necessaria per estendere i prestiti in tutto il continente con un mix più vario di tipi di mutuatari.
La strategia di PGIM Private Capital per la creazione di prestiti diretti si concentra sui prestiti core del mercato medio, con la capacità di sottoscrivere prestiti sponsorizzati e non sponsorizzati, puntando a un mix equilibrato di portafogli nel tempo. Si basa sull'instaurazione di relazioni strette e a lungo termine con le controparti, che spesso consentono una due diligence più esaustiva e una migliore determinazione dell'adeguatezza dell'investimento.