Con il ritorno di una politica più accomodante da parte delle banche centrali i fondamentali delle aziende potrebbero beneficiare dei tassi in discesa. Occorre tuttavia un approccio al rischio consapevole e che dia priorità all’analisi degli emittenti.
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Quella attuale è una fase del ciclo economico in cui la debolezza del contesto porta a un lieve deterioramento dei fondamentali delle società. Tuttavia, ciò avviene da una posizione di forza. “Nel complesso, le società investment grade sono sostenute da fondamentali solidi; i livelli di leva finanziaria sono bassi e gli indici di copertura degli interessi, comprensibilmente diminuiti rispetto ai massimi storici dell'era dei tassi di interesse negativi, sono ancora di gran lunga al di sopra delle medie storiche”, spiega David Stanley, portfolio manager, T. Rowe Price. Ormai è certo che la Banca centrale europea ha terminato il suo ciclo di rialzi e, nei prossimi anni, dovrà passare a una politica accomodante, data la debolezza dell'economia dell'eurozona.
Corporate Bond Index
Sul lato corporate, i fondamentali delle aziende dovrebbero beneficiare dei tassi in discesa, se non accompagnati da una recessione. I bilanci delle imprese più deboli o di quelle comprese nelle fasce più basse del mercato high yield spesso presentano non poche criticità. “Negli ultimi 12 mesi, il tasso di insolvenza dei titoli high yield ha raggiunto il 4%, mentre il mercato dei leverage loan (i prestiti erogati a imprese già molto indebitate) ha raggiunto il 6%”, spiegano Bryan Whalen, CIO fixed income, e Tammy Karp, senior portfolio manager di TCW.
Un investimento competitivo
A fine dicembre 2023, il rendimento medio delle obbligazioni corporate investment grade europee si attestava intorno al 3,56%, ben al di sopra del livello medio dell'1,41% osservato nell'ultimo decennio: “Si tratta di un investimento competitivo non solo in termini assoluti, ma anche in termini relativi, in quanto offre un miglioramento del rendimento rispetto ai titoli di Stato tradizionali”, prosegue Stanley. Quando si investe in corporate è fondamentale la selezione dei titoli soprattutto considerato che l’economia dell’eurozona evidenzia piccoli segnali di debolezza. Questo dato, unito all'inflazione vischiosa e ai rischi ngeopolitici attuali, sottolinea l'importanza di scegliere un approccio al rischio consapevole e che dia priorità all’analisi degli emittenti.
Come ricorda Mark Dowding, fixed income CIO, RBC BlueBay AM, gli spread del credito si sono ampliati a causa dell'aumento dei premi al rischio richiesti dai mercati. “Tuttavia, continuiamo a ritenere che i dati tecnici del mercato rimangano favorevoli”. L’esperto sottolinea che l'offerta netta di obbligazioni societarie è diventata negativa, e questo è un catalizzatore per il restringimento degli spread con la liquidità dei corporate bond.
La “doppia protezione” dei covered bond
Un’altra asset class che si dovrebbe prendere in considerazione è quella dei covered bond. In più di 200 anni di storia, i covered bond non hanno mai registrato un singolo default. Il motivo principale è il loro peculiare meccanismo di doppia protezione. Da un lato, gli investitori hanno infatti diritto a richiedere il risarcimento all’istituto emittente e, dall’altro, sono protetti da un pool di asset di alta qualità. Henrik Stille, portfolio manager del Nordea European Covered Bond Fund ricorda che questi strumenti offrono anche rendimenti costanti e interessanti, specialmente in un contesto di mercato come quello attuale: “Il rendimento dei covered bond si è avvicinato ai livelli delle obbligazioni societarie offrendo agli investitori un livello di ingresso molto interessante”, conclude.
Fondo
Società
Patrimonio (in MLN)
Rendimenti YTD
Rendimenti a 3Y
Rendimenti a 5Y
FTGF Western Asset Short Duration Blue Chip Bond Fund