Nonostante le incertezze per le tensioni in Medio Oriente, la crisi della Cina e le elezioni negli Usa, lo scenario risulta favorevole per il debito emergente, con molteplici opportunità in un’asset class altamente variegata. A supporto del comparto, il quadro macro economico positivo e i tagli dei tassi della Fed, che potrebbero spingere gli investitori alla ricerca di rendimenti verso questo segmento. “L'economia statunitense sta rallentando, sebbene ci aspettiamo un atterraggio morbido. E anche in Europa la crescita è debole. Al contrario nei mercati emergenti la crescita non ha venti contrari. Questi Paesi, escludendo la Cina, crescono in media attorno al 5%”, dice Brett Diment, Head of Global Emerging Market Debt di abrdn.
Recentemente, il governo di Pechino ha messo in campo degli stimoli per invertire il rallentamento economico, ma i reali impatti di queste misure devono ancora essere verificati. La bolla dell’immobiliare e i consumi stagnanti rimangono due grosse problematiche. “La debolezza del Dragone non è necessariamente negativa per comparto emergente”, avverte il gestore. “La crisi cinese avvantaggia infatti altre nazioni emergenti. Ad esempio, il Messico e l’Indonesia stanno beneficiando di una Cina meno forte e delle politiche di nearshoring o friendshoring degli Usa”, dice.
L’India è una storia diversa: gode di un fermento economico che si riflette nelle performance dei mercati locali. “Al momento è uno dei maggiori sovrappesi nel nostro portafoglio”, sottolinea Diment. “Sebbene, l'economia indiana è cresciuta meno del previsto nel periodo aprile-giugno, l'attività del settore privato rimane forte. E nonostante nelle ultime elezioni il risultato per il premier Modi sia stato peggiore del previsto, con la conseguenza di una maggioranza più fragile al Congresso, l’agenda di riforme economiche dovrebbe rimanere la stessa. Per queste ragioni, il nostro outlook sull’India resta positivo”, dice.
L’escalation del conflitto in Medio Oriente, negli scenari più estremi, potrebbe far schizzare alle stelle il petrolio. Mentre una rielezione di Trump potrebbe innescare una fase di elevata volatilità. Ma da un’ottica generale, per l’allentamento monetario della Fed e la prospettiva di un soft landing negli Stati Uniti, il contesto per il reddito fisso emergente resta favorevole. “Bisogna però ricordare che si tratta di un universo molto ampio, con un vasto set di opportunità idiosincratiche. Di conseguenza la selezione attiva degli emittenti è determinante”, conclude.
1/4