Ognar (WFAM): "Le opportunità di crescita legate alla digitalizzazione sono in piena fioritura"

Thomas Ognar News
Thomas Ognar, immagine concessa (Allspring)

Le incertezze legate al diffondersi di nuove varianti del virus che potrebbero rallentare la ripresa non intaccano il potenziale di crescita di lungo termine delle aziende impegnate nella trasformazione digitale. Anzi, la pandemia è stata un vero e proprio catalizzatore della digitalizzazione di attività e servizi. Un processo che si sta imponendo sempre di più a livello globale, con un vero e proprio fiorire di opportunità per gli investitori. Ne è convinto Thomas Ognar, senior portfolio manager dell’Heritage Growth Equity team di Wells Fargo Asset Management. Ognar, basato a Milwaukee e con 27 anni di esperienza nell’industria, è il gestore del Wells Fargo (Lux) Worldwide Fund - U.S. All Cap Growth Fund, prodotto con Marchio FundsPeople con rating (B) Blockbuster e (C) Consistente. Nel processo di selezione dei nomi da inserire nel portafoglio, il tema del passaggio al digitale è al centro dell’interesse del team di gestione. “Questa rivoluzione sta guidando nuovi metodi di commercio, soluzioni di pagamento innovative, assistenza sanitaria più mirata e una rivoluzione del software basata sul cloud”, afferma. Inoltre, secondo Ognar questo trend ha un vantaggio. Mantenere una certa indipendenza dai contesti di mercato. Come da quello attuale, fortemente influenzato dalla quantità senza precedenti di stimoli monetari e fiscali a sostegno della crescita: “La nostra ricerca sta scoprendo che le intenzioni di spesa future proverranno da aree di crescita secolare. Le aziende stanno rispondendo rapidamente, investendo in un'esperienza più digitale per i consumatori. Usano la tecnologia per analizzare e guidare le decisioni, e nel contempo trovano modi per diventare più efficienti. Tutto questo presenta delle enormi opportunità”, dichiara.

Guardare oltre i FAAMG

Nel portafoglio U.S. All Cap Growth Fund le azioni delle big tech USA Facebook, Amazon, Apple, Microsoft e Google (Alphabet) i famosi colossi dell’acronimo FAAMG, occupano le prime 5 posizioni in termini percentuali dei 90 titoli detenuti al 30 giugno 2021. E non poteva essere altrimenti, dati gli enormi guadagni di queste aziende, che sono la spina dorsale della transizione digitale in tutto il mondo. “La loro capacità di raccogliere e analizzare i dati per permettere di fare gli aggiustamenti appropriati del business si è dimostrata un vantaggio competitivo formidabile”, ammette. Ma il gestore invita a guardare oltre questi grandi nomi: “La nostra lunga esperienza negli investimenti growth ha dimostrato che le occasioni provengono da più settori, non solo dalla tecnologia. Le mega cap non sono le uniche interessanti. Siamo stati in grado di generare un alfa significativo da molte altre aree del portafoglio”, aggiunge. Per questo motivo il focus del gestore si estende anche alle aziende che adottano soluzioni tecnologiche in grado di favorire il passaggio ad un’economia verde: “L'ESG non è solo un'area che le aziende stanno adottando come tecnica di business, ma ha anche fornito un percorso verso nuovi interessanti mercati finali come quello dell'idrogeno, in cui investire”, dice.

Processo di selezione

Il fondo utilizza una ricerca di tipo bottom-up per identificare investimenti di qualità elevata in società con una crescita robusta e sostenibile dei ricavi e degli utili. “La chiave della strategia è individuare aziende che non siano solo dei lampi di crescita robusta. Trovare una crescita sostenibile è fondamentale”, spiega. “Ma se è pienamente valutata o sopravvalutata, spesso comporta un rischio eccessivo senza un'adeguata opportunità di ricompensa”, precisa. Perciò la strategia non è soltanto costruita sulla capacità di identificare con successo le opportunità di investimento. Ma secondo il gestore è “di vitale importanza la disciplina e la diligenza nel sapere quando vendere i titoli al momento giusto”, dice.   

Nuovi nomi in portafoglio

“Cerchiamo di migliorare continuamente il portafoglio aggiungendo titoli con forti prospettive di crescita, dove il divario tra la crescita a lungo termine e le aspettative si è ampliato, mentre tagliamo i nomi con un cambiamento meno visibile nella crescita futura rispetto alla loro valutazione. Lo facciamo in modo incrementale e azione per azione”, illustra il Ognar. In questo senso, il team di gestione ha approfittato della recente crisi in seguito al COVID per inserire nuovi nomi ad alto potenziale che stavano attraversando una situazione di debolezza. “Quando il mercato si stava allontanando dal growth, alcune delle aree più duramente colpite comprendevano software, pagamenti, dispositivi medici e biotecnologie.  Queste aree hanno contribuito poi a guidare una parte della leadership del mercato durante l'anno scorso”, conclude.