Azionario globale, ottime opportunità su Eurozona e mercati emergenti

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Commento a cura di Luca Trabattoni, country head Italy and mediterranean countries di Union Bancaire Privée – UBP

Le azioni globali sono cresciute del 7% nel primo trimestre del 2017, pertanto le valutazioni risultano piuttosto elevate su base storica. Tuttavia, gran parte di questa sopravvalutazione è dovuta ai multipli elevati negli Stati Uniti, dove le valutazioni - con trailing earnings (basati sui dati finanziari dei 12 mesi più recenti) pari a 22x - hanno raggiunto un livello così alto solo durante la bolla tecnologica del 2000-2001.

A livello di settori, continuiamo a intravedere opportunità nel tecnologico statunitense, mentre nell’healthcare - uno dei nostri settori preferiti - l’assenza di una riforma sanitaria rappresenta un potenziale freno a una più sostenuta revisione al rialzo degli utili. Tuttavia, in un’ottica di breve periodo manteniamo comunque le posizioni nel settore in attesa che prosegua la sovra-performance nei prossimi mesi.

Sui mercati emergenti le valutazioni rimangono lontane dai picchi ciclici cui abbiamo assistito nella fase di espansione globale dal 2003 al 2007. Le revisioni al rialzo degli utili proseguono a ritmo sostenuto e l’influenza contraria del dollaro forte si sta attenuando sui mercati emergenti, pertanto crediamo nella possibilità di ulteriori progressi. Il dinamismo dell’economia e degli utili in Asia ci ha indotto a preferire i mercati emergenti asiatici.

Inoltre, alla luce della vigorosa ripresa messa a segno dall’area dell’euro, siamo diventati meno negativi sulle azioni dell’Eurozona. Le valutazioni, soprattutto nei confronti degli Stati Uniti, restano eque o moderatamente basse, ma vediamo previsioni più rilevanti di revisioni al rialzo degli utili come il principale driver di performance nel Vecchio continente. Inoltre, il rally dell’8% registrato dalle azioni della zona euro da gennaio suggerisce che la vittoria delle forze populiste alle elezioni francesi sia valutata come poco probabile dai mercati azionari europei.

Di conseguenza, abbiamo colto l’opportunità di orientare la nostra quota azionaria europea su posizioni a capitale parzialmente garantito nel periodo delle elezioni francesi, il che ci consente di mantenere l’esposizione nella ripresa ciclica in atto pur proteggendoci dai rischi a breve termine che contraddistinguono il panorama politico europeo.